Morte di mamma...papà insieme ad una nuova donna..
Salve.
Ho bisogno di sfogarmi, di leggere consigli di persone esterne. Vi racconto la mia storia.
Ho 25 anni, due anni fa, purtroppo, ho perso la mia mamma per un bruttissimo microcitoma polmonare.
Era una donna unica, da quel giorno la mia vita è crollata totalmente. Ma ogni giorno, fino ad oggi, ho sempre seguito il suo consiglio...quello di essere forte e andare avanti. Anche mia madre, alla mia stessa età, era rimasta orfana della mamma. Così , ogni giorno, mi ripeto sempre "se mamma è riuscita a farcela, posso anche io."
Mi sono alzata le maniche, e ho dato e do tutt' ora il meglio di me.
Sono figlia unica, e mio padre è invalido. Affetto da polio a una gamba. Con il tempo la sua malattia è andata a peggiorare. Così, ho sulle spalle,lui e la mia casa.
La mia famiglia, dopo la perdita di mamma, non mi è stata più vicina. Mi sono sentita molto sola. Con il peso del mondo addosso.
Ho visto in questi due anni,la sofferenza di mio padre, la solitudine, la rassegnazione. Ripeteva sempre che nessuna donna avrebbe mai avuto il coraggio, per via della sua malattia,di stargli accanto.
Da un mese a questa parte, ha conosciuto una donna, molto dolce e buona..a cui non interessa per niente l'invalidità di mio padre, gli vuole bene per l'uomo che è. Lei è la madre di una mia carissima amica..i primi tempi era simpatico fantasticare su questa cosa, ma ora che sta realmente prendendo forma, io sono spaventata.
Ho cercato in ogni modo di non pensare a tante cose. Cercavo di vedere solo la serenità di mio padre nel non sentirsi più così solo.
Però non lo so...Mi tormenta questo pensiero.."Possibile che ci sono voluti solo due anni per avvicinare un altra donna, e farla diventare una compagna di vita? A far prendere il posto di mia madre...quel posto che ha riscaldato per 25 anni di matrimonio"
Mi sento tanto combattuta e confusa.
Vorrei vivere questa situazione nel modo giusto, per me, per mio padre...e per la mia vita.
Scusatemi per lo sfogo...
Ho bisogno di sfogarmi, di leggere consigli di persone esterne. Vi racconto la mia storia.
Ho 25 anni, due anni fa, purtroppo, ho perso la mia mamma per un bruttissimo microcitoma polmonare.
Era una donna unica, da quel giorno la mia vita è crollata totalmente. Ma ogni giorno, fino ad oggi, ho sempre seguito il suo consiglio...quello di essere forte e andare avanti. Anche mia madre, alla mia stessa età, era rimasta orfana della mamma. Così , ogni giorno, mi ripeto sempre "se mamma è riuscita a farcela, posso anche io."
Mi sono alzata le maniche, e ho dato e do tutt' ora il meglio di me.
Sono figlia unica, e mio padre è invalido. Affetto da polio a una gamba. Con il tempo la sua malattia è andata a peggiorare. Così, ho sulle spalle,lui e la mia casa.
La mia famiglia, dopo la perdita di mamma, non mi è stata più vicina. Mi sono sentita molto sola. Con il peso del mondo addosso.
Ho visto in questi due anni,la sofferenza di mio padre, la solitudine, la rassegnazione. Ripeteva sempre che nessuna donna avrebbe mai avuto il coraggio, per via della sua malattia,di stargli accanto.
Da un mese a questa parte, ha conosciuto una donna, molto dolce e buona..a cui non interessa per niente l'invalidità di mio padre, gli vuole bene per l'uomo che è. Lei è la madre di una mia carissima amica..i primi tempi era simpatico fantasticare su questa cosa, ma ora che sta realmente prendendo forma, io sono spaventata.
Ho cercato in ogni modo di non pensare a tante cose. Cercavo di vedere solo la serenità di mio padre nel non sentirsi più così solo.
Però non lo so...Mi tormenta questo pensiero.."Possibile che ci sono voluti solo due anni per avvicinare un altra donna, e farla diventare una compagna di vita? A far prendere il posto di mia madre...quel posto che ha riscaldato per 25 anni di matrimonio"
Mi sento tanto combattuta e confusa.
Vorrei vivere questa situazione nel modo giusto, per me, per mio padre...e per la mia vita.
Scusatemi per lo sfogo...
[#1]
>>> Ho cercato in ogni modo di non pensare a tante cose.
>>>
Cioè quali?
Quali sono le emozioni che senti, al di là delle razionalizzazioni ("possibile che ci siano voluti solo due anni per avvicinare un altra donna e farla diventare una compagna di vita?")
Si tratta di gelosia? Mancanza di fiducia verso questa donna? Oppure?
>>>
Cioè quali?
Quali sono le emozioni che senti, al di là delle razionalizzazioni ("possibile che ci siano voluti solo due anni per avvicinare un altra donna e farla diventare una compagna di vita?")
Si tratta di gelosia? Mancanza di fiducia verso questa donna? Oppure?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile utente,
Lei si chiede:
"Possibile che ci sono voluti solo due anni per avvicinare un altra donna, e farla diventare una compagna di vita? A far prendere il posto di mia madre...quel posto che ha riscaldato per 25 anni di matrimonio"?
Premesso che non è possibile sapere che tipo di relazione intercorresse tra i Suoi genitori,
tenga conto che per l'età che suppongo Suo padre abbia (60? 70?)
il tempo corre veloce,
non è possibile traccheggiare.
E non è piacevole neppure pesare sui figli quando c'è una donna che "bussa alla porta" per "esserci" ed aiutare.
Aiutare forse anche se stessa,
Il resto riguarda i conti
- forse anche di "tradimento" postumo da parte di Suo padre verso Sua madre -
che deve fare Lei con i Suoi sentimenti.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Lei si chiede:
"Possibile che ci sono voluti solo due anni per avvicinare un altra donna, e farla diventare una compagna di vita? A far prendere il posto di mia madre...quel posto che ha riscaldato per 25 anni di matrimonio"?
Premesso che non è possibile sapere che tipo di relazione intercorresse tra i Suoi genitori,
tenga conto che per l'età che suppongo Suo padre abbia (60? 70?)
il tempo corre veloce,
non è possibile traccheggiare.
E non è piacevole neppure pesare sui figli quando c'è una donna che "bussa alla porta" per "esserci" ed aiutare.
Aiutare forse anche se stessa,
Il resto riguarda i conti
- forse anche di "tradimento" postumo da parte di Suo padre verso Sua madre -
che deve fare Lei con i Suoi sentimenti.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Utente
Sono tante le mie paure.
Si tratta di gelosia.
La paura che mio padre possa dare a questa donna,più di quanto abbia dato a mia madre.
La paura di non poter parlare più liberamente di mia madre. Un giorno, sarà corretto nei confronti di mio padre, della sua nuova compagna e della loro storia, parlare di mia madre?
Magari fare anche un paragone semplice, su come lei preparava qualcosa da mangiare.
Inoltre questa donna è la madre di una mia cara amica. E se anche la mia amicizia con lei venisse compromessa?
Non lo so. Mi sento solo tanto confusa.
Si tratta di gelosia.
La paura che mio padre possa dare a questa donna,più di quanto abbia dato a mia madre.
La paura di non poter parlare più liberamente di mia madre. Un giorno, sarà corretto nei confronti di mio padre, della sua nuova compagna e della loro storia, parlare di mia madre?
Magari fare anche un paragone semplice, su come lei preparava qualcosa da mangiare.
Inoltre questa donna è la madre di una mia cara amica. E se anche la mia amicizia con lei venisse compromessa?
Non lo so. Mi sento solo tanto confusa.
[#4]
Può darsi che con Sua madre Lei possa parlare unicamente nel Suo cuore.
Questo perchè Lei di madre ne ha una sola
e come tale la protegge in un Suo posto privilegiato.
Ma suo padre ha (avuto) anche un'altra donna
e questo cambia tutti gli equilibri, anche genitoriali.
Lei ha 25 anni,
ed è l'età in cui può/deve occuparsi della propria vita affettiva,
anzichè di quella di suo papà.
Eviterà di rimanere incastrata nell'assistenza a lui che invecchia (e Lei pure).
Le sembro troppo realistica?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Questo perchè Lei di madre ne ha una sola
e come tale la protegge in un Suo posto privilegiato.
Ma suo padre ha (avuto) anche un'altra donna
e questo cambia tutti gli equilibri, anche genitoriali.
Lei ha 25 anni,
ed è l'età in cui può/deve occuparsi della propria vita affettiva,
anzichè di quella di suo papà.
Eviterà di rimanere incastrata nell'assistenza a lui che invecchia (e Lei pure).
Le sembro troppo realistica?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#5]
>>> La paura che mio padre possa dare a questa donna,più di quanto abbia dato a mia madre.
>>>
E se anche fosse?
Non abbiamo né l'esclusiva né il potere di determinare chi deve amare chi e quanto.
Non lo abbiamo su noi stessi, figuriamoci sugli altri.
Ma anche se tuo padre arrivasse ad amare questa donna più di tua madre - difficile, ma potrebbe succedere - questo non toglierebbe nulla all'amore che lui ha dato a lei né soprattutto al bene che vuole a te.
Secondo me faresti bene a concentrarti sul diventare adulta in senso compiuto, quindi a pensare meno da figlia e più da individuo, ormai autonomo.
La vita di tuo padre è solo sua, da una certa età in poi la nostra deve essere in mano nostra.
>>>
E se anche fosse?
Non abbiamo né l'esclusiva né il potere di determinare chi deve amare chi e quanto.
Non lo abbiamo su noi stessi, figuriamoci sugli altri.
Ma anche se tuo padre arrivasse ad amare questa donna più di tua madre - difficile, ma potrebbe succedere - questo non toglierebbe nulla all'amore che lui ha dato a lei né soprattutto al bene che vuole a te.
Secondo me faresti bene a concentrarti sul diventare adulta in senso compiuto, quindi a pensare meno da figlia e più da individuo, ormai autonomo.
La vita di tuo padre è solo sua, da una certa età in poi la nostra deve essere in mano nostra.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.3k visite dal 18/01/2019.
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