Ansia per Rapporto con responsabile lavoro
Buongiorno,
chiedo consiglio per un'ansia generalizzata nei confronti della mia Responsabile (in realtà coordinatrice) che da tre anni a questa parte, coincidenti con la morte di suo padre, ha cambiato atteggiamento nei miei confronti. E' diventata ansiosa, petulante,sempre in tensione; un giorno sembra che sei la Sua salvezza e dopo tre giorni sfiora l'insulto. Un giorno ti accusa di non essere motivata (anche direttamente a terze parti alterando la realtà dei fatti) per poi baciarti chiedendoti scusa.
A questa persona ogni anno facevo regali di Natale, ho smesso dalla rabbia che mi faceva. Mi dispiace essere arrivata ai ferri corti ma ho dovuto raffreddare i rapporti.
Questo però ha coinciso con un'ansia che emerge nel vederla e anche nei confronti del lavoro stesso che NON è un lavoro. Non sono stata brava ad uscirne quando ero in tempo poichè ho solo 7 ore a settimana e ho sempre eseguito mansioni anche extra ma mi rendo conto che darmi della persona "che si monta la testa" è troppo, poichè non ha riconosciuto che per sette ore non si può pretendere che la persona viva per un lavoro che non è un lavoro ma una fame..
Ho fatto anche dei brutti pensieri di cui mi vergogno, in cui la sotterravo viva. Come posso uscirne?
chiedo consiglio per un'ansia generalizzata nei confronti della mia Responsabile (in realtà coordinatrice) che da tre anni a questa parte, coincidenti con la morte di suo padre, ha cambiato atteggiamento nei miei confronti. E' diventata ansiosa, petulante,sempre in tensione; un giorno sembra che sei la Sua salvezza e dopo tre giorni sfiora l'insulto. Un giorno ti accusa di non essere motivata (anche direttamente a terze parti alterando la realtà dei fatti) per poi baciarti chiedendoti scusa.
A questa persona ogni anno facevo regali di Natale, ho smesso dalla rabbia che mi faceva. Mi dispiace essere arrivata ai ferri corti ma ho dovuto raffreddare i rapporti.
Questo però ha coinciso con un'ansia che emerge nel vederla e anche nei confronti del lavoro stesso che NON è un lavoro. Non sono stata brava ad uscirne quando ero in tempo poichè ho solo 7 ore a settimana e ho sempre eseguito mansioni anche extra ma mi rendo conto che darmi della persona "che si monta la testa" è troppo, poichè non ha riconosciuto che per sette ore non si può pretendere che la persona viva per un lavoro che non è un lavoro ma una fame..
Ho fatto anche dei brutti pensieri di cui mi vergogno, in cui la sotterravo viva. Come posso uscirne?
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Carissima , è normale che Lei sia stanca di essere sfruttata e poco considerata. Si cerchi seriamente un altro lavoro, normale, con stipendio nella media e orario appunto normale.. magari facendo qualche corso che la renda maggiormente competente.. Ci vuole un pò di coraggio, starci male, malissimo , non basta , che fa il suo gioco e non vale la pena..!! Lei mi sembra intelligente e sensibile, uno scatto di orgoglio, suvvia !!
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 17/01/2019.
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