Rapporto problematico
Salve, scrivo qui perchè veramente non so a chi rivolgermi. Cerco di farla breve. Lavorando in un ufficio, conosco questa persona, 7 mesi fa,
molto, molto più grande di me. All'inizio non l'avevo nemmeno notata, poi piano piano, vedendola molto spesso, abbiamo creato una sorta di amicizia. Ad un certo punto mi sono resa conto che effettivamente questa persona mi piaceva, anche molto, tant'è che il primo (vero) passo, l'ho fatto io, dandogli il numero di telefono (questo perchè lui spesso alludeva a delle cene, o comunque mi faceva capire che gli avrebbe fatto piacere vedermi). E qui inizia il mio calvario. Iniziamo a vederci, inizialmente senza impegno(separato da relativamente poco con un figlio che comunque non gli dava tregua) 1-2 volte a settimana. Piano piano lui inizia a chiamarmi sempre più spesso, inizia a chiedermi di vederci molto più spesso, si preoccupa per me(inizia a non pensare più al giudizio dell'ex compagna che comunque lo assillava per via della nostra differenza di età), insomma la "relazione" stava diventando davvero seria, e lo diceva anche lui. Il suo problema era appunto la differenza di età che ogni tanto metteva in mezzo. Testuali parole "io sto pianificando tante cose con te, vorrei un futuro con te, ma tu hai una vita davanti, io invece cosa posso offrirti? 1 anno, 2 , 3 , 10 della mia vita?" In questi casi cercavo di fargli capire che a me la differenza d'età non pesava perchè non sono dei numeri a decidere quello che provo per lui, ma ogni volta mi rispondeva allo stesso modo, "lo dici perchè sei giovane". Andava tutto benissimo, ovviamente qualche volta litigavamo anche ma come d'altronde succede in ogni relazione. Purtroppo però l'altro ieri, ha deciso di troncare. Le sue motivazioni sono state queste "non me la sento di continuare, non immagino un futuro con te, non voglio farmi male, con tutto il bene che ti voglio, devi capire che la nostra storia non ha futuro. Ma lo dico anche per te. Più andiamo avanti, più sarà difficile lasciarci." Ho provato a parlarci, ma senza risultati, categorico, nonostante stia male e non dorma la notte. Ora mi direte "come fai ad essere così sicura del fatto che stia male?" Beh, ci siamo visti 3 volte, ieri, per parlare, e tutte e 3 le volte, ha pianto, abbiamo pianto, mi accarezzava, mi stringeva la mano, quindi a meno che non sia un bravissimo attore, credo proprio che stia male. Io però sto peggio di lui, non mangio praticamente da quando ci siamo lasciati, piango persino in ufficio, non dormo, insomma, le classiche cose che uno sente dopo una rottura. Mi rivolgo a voi per capire perchè abbia preso questa decisione così drastica e categorica, e se c'è la remota possibilità che lui ci ripensi e torni. Io capisco la differenza d'età, che è davvero tanta, ma alla fine sono stata io a sceglierlo, sapendo dall'inizio allo stress a cui andavo incontro.
molto, molto più grande di me. All'inizio non l'avevo nemmeno notata, poi piano piano, vedendola molto spesso, abbiamo creato una sorta di amicizia. Ad un certo punto mi sono resa conto che effettivamente questa persona mi piaceva, anche molto, tant'è che il primo (vero) passo, l'ho fatto io, dandogli il numero di telefono (questo perchè lui spesso alludeva a delle cene, o comunque mi faceva capire che gli avrebbe fatto piacere vedermi). E qui inizia il mio calvario. Iniziamo a vederci, inizialmente senza impegno(separato da relativamente poco con un figlio che comunque non gli dava tregua) 1-2 volte a settimana. Piano piano lui inizia a chiamarmi sempre più spesso, inizia a chiedermi di vederci molto più spesso, si preoccupa per me(inizia a non pensare più al giudizio dell'ex compagna che comunque lo assillava per via della nostra differenza di età), insomma la "relazione" stava diventando davvero seria, e lo diceva anche lui. Il suo problema era appunto la differenza di età che ogni tanto metteva in mezzo. Testuali parole "io sto pianificando tante cose con te, vorrei un futuro con te, ma tu hai una vita davanti, io invece cosa posso offrirti? 1 anno, 2 , 3 , 10 della mia vita?" In questi casi cercavo di fargli capire che a me la differenza d'età non pesava perchè non sono dei numeri a decidere quello che provo per lui, ma ogni volta mi rispondeva allo stesso modo, "lo dici perchè sei giovane". Andava tutto benissimo, ovviamente qualche volta litigavamo anche ma come d'altronde succede in ogni relazione. Purtroppo però l'altro ieri, ha deciso di troncare. Le sue motivazioni sono state queste "non me la sento di continuare, non immagino un futuro con te, non voglio farmi male, con tutto il bene che ti voglio, devi capire che la nostra storia non ha futuro. Ma lo dico anche per te. Più andiamo avanti, più sarà difficile lasciarci." Ho provato a parlarci, ma senza risultati, categorico, nonostante stia male e non dorma la notte. Ora mi direte "come fai ad essere così sicura del fatto che stia male?" Beh, ci siamo visti 3 volte, ieri, per parlare, e tutte e 3 le volte, ha pianto, abbiamo pianto, mi accarezzava, mi stringeva la mano, quindi a meno che non sia un bravissimo attore, credo proprio che stia male. Io però sto peggio di lui, non mangio praticamente da quando ci siamo lasciati, piango persino in ufficio, non dormo, insomma, le classiche cose che uno sente dopo una rottura. Mi rivolgo a voi per capire perchè abbia preso questa decisione così drastica e categorica, e se c'è la remota possibilità che lui ci ripensi e torni. Io capisco la differenza d'età, che è davvero tanta, ma alla fine sono stata io a sceglierlo, sapendo dall'inizio allo stress a cui andavo incontro.
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Per quanto il tuo dolore possa essere comprensibile, non abbiamo il potere di leggere nella testa di una persona che neanche conosciamo. Si possono solo fare ipotesi.
La prima è quella che lui stesso ti ha detto: la differenza di età gli provoca troppo disagio.
Sebbene ormai esistano molte coppie dove la differenza di età non conta molto, a volte i retaggi culturali e l'ambiente sociale al contorno possono rendere le cose più difficili.
Figli, ex, parenti, tutti elementi potenziali di pressione che, se uno non è ben piantato per terra e in grado di pensare con la propria testa, possono influire.
La prima è quella che lui stesso ti ha detto: la differenza di età gli provoca troppo disagio.
Sebbene ormai esistano molte coppie dove la differenza di età non conta molto, a volte i retaggi culturali e l'ambiente sociale al contorno possono rendere le cose più difficili.
Figli, ex, parenti, tutti elementi potenziali di pressione che, se uno non è ben piantato per terra e in grado di pensare con la propria testa, possono influire.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Tieni presente che è solo *una* ipotesi.
Ce ne possono essere altre, ad esempio proprio in questi giorni sto terminando di scrivere un articolo che avrà per titolo proprio: "Ti amo, perciò ti lascio".
Se lo desidera può iscriversi alla newsletter nel mio sito e riceverà la notifica appena pronto.
In ogni caso alla fine ciò che conta, più delle parole, sono i comportamenti. Lui può dirle tutto ciò che vuole, ma il fatto è che l'ha lasciata ed è da qui che occorre (ri)partire.
Ce ne possono essere altre, ad esempio proprio in questi giorni sto terminando di scrivere un articolo che avrà per titolo proprio: "Ti amo, perciò ti lascio".
Se lo desidera può iscriversi alla newsletter nel mio sito e riceverà la notifica appena pronto.
In ogni caso alla fine ciò che conta, più delle parole, sono i comportamenti. Lui può dirle tutto ciò che vuole, ma il fatto è che l'ha lasciata ed è da qui che occorre (ri)partire.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 645 visite dal 16/01/2019.
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