Indecisione da due anni
Vengo da una relazione di 4 anni a cui sono seguiti ad oggi 6 anni di matrimonio con quella che sotto tutti gli aspetti era (è tutt'ora) quella che considera la donna della mia vita e perfetta per me, sia dal punto di vista intellettuale che estetico.
Tutti gli aspetti tranne uno, importante, che è il feeling sessuale, che negli anni è andato a scemare per mia carenza di desiderio.
Problema che abbiamo riconosciuto, ne abbiamo parlato tra di noi, ma effettivamente non abbastanza, cosa che ha portato a una progressiva diminuzione di intimità.
Questo non ha minato la nostra relazione sino a due anni fa quando, per la prima volta, ho avuto un colpo di fulmine sul lavoro e da cui è seguita una relazione extraconiugale che dura tutt'ora, con tante interruzioni dovute a indecisioni e sensi di colpa.
La farò breve: con questa donna c'è un feeling sessuale incredibile, mai provato in precedenza, ma la cosa non si esaudisce a questo; l'attrazione è reciproca anche da tutti gli altri punti di vista e lei è innamoratissima. Io dopo un periodo di bugie ho confessato cosa succedeva a mia moglie, per cui è stato uno shock poichè non si aspettava una mossa così "infame e scorretta" da parte mia.
In questi due anni ho già compiuto innumerevoli (ho davvero perso il conto) passi avanti e indietro tra una donna e l'altra, lasciando la mia amante per tornare a ricostruire e salvare il mio matrimonio, animato da un amore sincero verso mia moglie, cosa che a volte dura per settimane, ma l'intesa sessuale proprio non riesco a riscostruirla, quasi come se ci fosse un senso di colpa dovuto al tradimento verso la nuova donna. Allo stesso tempo quando sto con la mia "amante" dopo pochi giorni verso travolto dalla nostalgia (e dal senso di colpa) verso mia moglie.
Un empasse da cui non riesco a uscire.
Siamo stati anche da dei terapisti di coppia e sessuologi, e anche da uno psicoterapeuta, dopo alcune sessioni con tutti loro, forse per impazienza e mancanza di risultati, abbiamo sempre abbandonato.
Per chi ci circonda, amici e familiari, la situazione è palese: dovremmo lasciarci, interrompere il matrimonio, e provare entrambi a vivere una nuova strada, ma è come se non volessi(mo) arrenderci al fallimento del matrimonio. Per qualcuno invece non amo nessuna delle due.
Lei si dichiara innamorata e ancora desiderosa, dal punto di vista sessuale; io, purtroppo, da quel punto di vista non ce la faccio, per quanto mi manchi da morire quando non siamo insieme.
Mi sembra veramente una situazione di indecisione ormai patologica, dopo tutto questo tempo, per cui sto facendo soffrire due persone sospese sulla mia "indecisione" tra due donne.
Quello che succede è che ogni volta che mi sento pieno di risoluzione e motivazione e prendo una decisione, questa dura pochi giorni. E' già successo parecchie volte.
Sto leggendo di alcuni casi simili e sembra che il consiglio più dato sia di tagliare coi sensi di colpa e vivere la strada nuova.
Grazie per chi potrà darmi un nuovo parere.
Tutti gli aspetti tranne uno, importante, che è il feeling sessuale, che negli anni è andato a scemare per mia carenza di desiderio.
Problema che abbiamo riconosciuto, ne abbiamo parlato tra di noi, ma effettivamente non abbastanza, cosa che ha portato a una progressiva diminuzione di intimità.
Questo non ha minato la nostra relazione sino a due anni fa quando, per la prima volta, ho avuto un colpo di fulmine sul lavoro e da cui è seguita una relazione extraconiugale che dura tutt'ora, con tante interruzioni dovute a indecisioni e sensi di colpa.
La farò breve: con questa donna c'è un feeling sessuale incredibile, mai provato in precedenza, ma la cosa non si esaudisce a questo; l'attrazione è reciproca anche da tutti gli altri punti di vista e lei è innamoratissima. Io dopo un periodo di bugie ho confessato cosa succedeva a mia moglie, per cui è stato uno shock poichè non si aspettava una mossa così "infame e scorretta" da parte mia.
In questi due anni ho già compiuto innumerevoli (ho davvero perso il conto) passi avanti e indietro tra una donna e l'altra, lasciando la mia amante per tornare a ricostruire e salvare il mio matrimonio, animato da un amore sincero verso mia moglie, cosa che a volte dura per settimane, ma l'intesa sessuale proprio non riesco a riscostruirla, quasi come se ci fosse un senso di colpa dovuto al tradimento verso la nuova donna. Allo stesso tempo quando sto con la mia "amante" dopo pochi giorni verso travolto dalla nostalgia (e dal senso di colpa) verso mia moglie.
Un empasse da cui non riesco a uscire.
Siamo stati anche da dei terapisti di coppia e sessuologi, e anche da uno psicoterapeuta, dopo alcune sessioni con tutti loro, forse per impazienza e mancanza di risultati, abbiamo sempre abbandonato.
Per chi ci circonda, amici e familiari, la situazione è palese: dovremmo lasciarci, interrompere il matrimonio, e provare entrambi a vivere una nuova strada, ma è come se non volessi(mo) arrenderci al fallimento del matrimonio. Per qualcuno invece non amo nessuna delle due.
Lei si dichiara innamorata e ancora desiderosa, dal punto di vista sessuale; io, purtroppo, da quel punto di vista non ce la faccio, per quanto mi manchi da morire quando non siamo insieme.
Mi sembra veramente una situazione di indecisione ormai patologica, dopo tutto questo tempo, per cui sto facendo soffrire due persone sospese sulla mia "indecisione" tra due donne.
Quello che succede è che ogni volta che mi sento pieno di risoluzione e motivazione e prendo una decisione, questa dura pochi giorni. E' già successo parecchie volte.
Sto leggendo di alcuni casi simili e sembra che il consiglio più dato sia di tagliare coi sensi di colpa e vivere la strada nuova.
Grazie per chi potrà darmi un nuovo parere.
[#1]
Gentile utente,
Ci descrive la Sua vicenda umana e affattiva e ci dice che
"..Sto leggendo di alcuni casi simili e sembra che il consiglio più dato sia di tagliare coi sensi di colpa e vivere la strada nuova.".
Sicuramente non si tratta di questo sito,
mooolto attento alle regole deontologiche della "professione Psicologo".
Come sarebbe possibile a noi Specialisti
. dare "consigli" (e gli Psicologi non ne danno)
. a persone che non si conoscono se non attraverso poche parole, e
. assumersi in tal modo la responsabilità di indirizzare la loro vita, peraltro a noi sconoscita?
Nulla di tutto ciò.
Ci dice ancora:
"..Siamo stati anche da dei terapisti di coppia e sessuologi,
e anche da uno psicoterapeuta,
dopo alcune sessioni con tutti loro, forse per impazienza e mancanza di risultati,
abbiamo sempre abbandonato."
Ogni terapia (medica, psicologica, ecc., ecc.,) va seguita come da regole, altrimenti è inutile.
Noi online non abbiamo maggiori poteri dei Colleghi di persona.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Ci descrive la Sua vicenda umana e affattiva e ci dice che
"..Sto leggendo di alcuni casi simili e sembra che il consiglio più dato sia di tagliare coi sensi di colpa e vivere la strada nuova.".
Sicuramente non si tratta di questo sito,
mooolto attento alle regole deontologiche della "professione Psicologo".
Come sarebbe possibile a noi Specialisti
. dare "consigli" (e gli Psicologi non ne danno)
. a persone che non si conoscono se non attraverso poche parole, e
. assumersi in tal modo la responsabilità di indirizzare la loro vita, peraltro a noi sconoscita?
Nulla di tutto ciò.
Ci dice ancora:
"..Siamo stati anche da dei terapisti di coppia e sessuologi,
e anche da uno psicoterapeuta,
dopo alcune sessioni con tutti loro, forse per impazienza e mancanza di risultati,
abbiamo sempre abbandonato."
Ogni terapia (medica, psicologica, ecc., ecc.,) va seguita come da regole, altrimenti è inutile.
Noi online non abbiamo maggiori poteri dei Colleghi di persona.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
La ringrazio per il rapidissimo feedback Dottoressa.
Mi spiego meglio: non volevo dire di avere letto su questo sito diagnosi o risposte concrete che consigliassero un atteggiamento risolutivo del problema, proprio per i motivi deontologici a cui Lei allude.
Quanto piuttosto parecchi inviti all'analisi dei propri comportamenti e desideri e alla conseguente presa in carico di una decisione, piuttosto che rimanere "paralizzato" da sensi di colpa e paura di prendere la decisione sbagliata.
Mi spiego meglio: non volevo dire di avere letto su questo sito diagnosi o risposte concrete che consigliassero un atteggiamento risolutivo del problema, proprio per i motivi deontologici a cui Lei allude.
Quanto piuttosto parecchi inviti all'analisi dei propri comportamenti e desideri e alla conseguente presa in carico di una decisione, piuttosto che rimanere "paralizzato" da sensi di colpa e paura di prendere la decisione sbagliata.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.2k visite dal 15/01/2019.
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