Depressione grave e perdita di senso

Mi ritrovo di nuovo qui a scrivere dopo aver postato un consulto durante lo scorso settembre. Sono passati 4 mesi ed ho avuto modo di contattare e frequentare una terapista che ha cercato e tutt'ora cerca di aiutarmi, nonostante ciò, sento in alcuni momenti (frequentissimi) di stare peggio e sto iniziando a nutrire dubbi nei confronti di chiunque. Nel corso degli ultimi due anni ho dovuto far fronte da solo ad un grave problema, che mi ha portato alla perdita di tutto ciò a cui tenevo di più. Questo problema è stata l'esplosione di una patologia mentale che ha colpito mia madre, portandola a delirare giornalmente, con risate insensate e continue, scatti d'ira, lunghi discorsi insensati ad alta voce durati per giorni interi senza sosta, giorno e notte (e molto altro) . Ho dovuto accudirla da solo ma purtroppo la sua condizione e la separazione dei miei genitori, mi ha portato lentamente a sprofondare. Ora sono due anni che vivo così, disilluso, non ho più interesse verso l'esistenza e passo le giornate assente, a ripensare a ciò che non ho più, ossia una famiglia ed una ragazza al mio fianco, che ho amato come nessun altra. Ho avuto pensieri suicidi, ricorrenti, pian piano sono finito a pensare alla morte giornalmente, con timore e senso di rassegnazione. Mi pongo interrogativi sulla vuotezza e insensatezza dell'esistenza, ed ogni giornata ormai è uguale alla precedente. Vivo di ricordi che a tratti non sembrano più appartenere a me stesso, come se la mia vita di ora abbia prepotentemente preso il posto di tutto. Nulla mi appare come prima. Nel corso degli ultimi 6 mesi, dall'abbandono definitivo della mia ex ragazza, ho preso molto peso, passando da 72 kg a 90(dormo male, ho problemi sessuali ecc) . Nutro forti sensazioni di colpa che non si attenuano, spesso nonostante abbia problemi gastrointestinali, mangio molto, stando anche male fisicamente. Ciò che mi turba più di tutto è che chiunque mi veda oramai, tende a sottolineare quanto ai loro occhi sembri cambiato. Mi è stato detto che appaio trasandato, spento e assente ed io nonostante abbia percezione di vivere una "non vita" ,non credevo di avere segni e sintomi visibili su me stesso. Anche ad occhi di persone che non mi vedevano da anni ed anni. Ormai vivo isolato, oltre me stesso vedo solamente un'altra persona, ed ogni giorno sento persino il peso del cielo addosso. Io ho intenzione di continuare a vedere la mia terapista ma ho esaurito le forze, mi sento stanco e tutto appare insensato, non provo più emozioni. Ciò che mi rimane è il ricordo dell'amore dato e ricevuto, in ambito famigliare e sentimentale, ma pensarci mi provoca il pianto e successivamente un vuoto insostenibile, più profondo di quello che avverto ogni giorno ed ogni ora della mia vita. So di avere colpe, di aver reagito male. In certi momenti mi comporto come un uomo in lutto. Vorrei solo sapere se forzandomi, potrei riuscire a salvarmi tramite la terapia psicologica, perché ho iniziato a perder le speranze anche in ciò...
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Per Sua madre si tratta di una malattia neurologica?
O forse di una patologia involutiva?
Di un Alzheimer?
Quale la diagnosi precisa?

Sono due anni che Lei vive così,
come caregiver.

Ma non potrà continuare a lungo in questa maniera;
la persona del caregiver è molto a rischio,
fisico e psichico.
Si rivolga agli assistenti sociali del Suo Comune,
chieda l'accompagnatoria in modo da avere un'altra fonte di reddito
attraverso la quale fruire di un aiuto esterno.

Certo che Lei è "un uomo in lutto",
ma la sola psicoterapia non è sufficiente;
è necessario un alleggerimento nell'impegno di accudimento.

Si faccia vivo nuovamente con libertà qui,
chieda gli approfondimenti che Le abbisognano.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Salve dottoressa, la ringrazio per questa veloce risposta. Purtroppo mia madre rifiuta qualsiasi contatto con altre persone, me incluso, è sempre e solo assorta nei suoi momenti maniacali perpetui. Non vuole assolutamente vedere medici o figure affini. Ho tentato di tutto in questi due anni, perdendo solamente ciò che avevo e ritrovandomi alcune volte a reagire anche con violenza. Durante un episodio di rabbia mi sono quasi rotto una mano per non parlare dei pensieri suicidi che mi portarono anche a formulare piani, mai messi in atto. Ovviamente la condizione di mia madre è peggiorata ed anche io assieme a lei. Va sottolineato che io ho sempre avuto, anche in momenti di gioia, la tendenza ad avere atteggiamenti depressivi. È un qualcosa che avverto sin dall'infanzia, ragion per cui credo che il crollo della mia famiglia tutta abbia solamente innescato questa decadenza estrema. Domani contatterò in primis la mia psicoterapeuta per riprendere con lei una terapia, dato che per un mese ho interrotto.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Se ritiene
ci tenga al corrente.

Badi a se stesso.
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