Comportamento da tenere con un fidanzato che molla tutto

Gentilissimi,
scrivo per avere un vostro parere sulla mia situazione di coppia. Sono una ragazza di 31 anni e da 11 anni sto insieme ad un ragazzo.
I primi 2 anni e mezzo siamo stati vicini e condividevamo quasi tutto. Per motivi di studio e per esperienze professionali io sono stata costretta a spostarmi in diverse città dall'altra parte d'Italia, e anche per mia volontà alcuni periodi all'estero. Da lì il nostro rapporto si è trasformato in un rapporto a distanza.
Le cose sono iniziate a cambiare quando io ho finito di studiare.
Dovendo cercare lavoro e non potendo rimanere vicino casa per mancanza di lavoro, gli chiedo di scegliere la città che sarebbe potuta essere una buona soluzione sia per le mie esigenze lavorative che per le sue. Decidiamo insieme di scegliere la Lombardia.
Lui stava facendo un tirocinio e sono stata io ad insistere mesi affinché cercassimo insieme nella stessa città ed essere più vicini. Alla fine lui, sembrando convinto, trova una buona opportunità per il suo futuro professionale. Anche io trovo lavoro e finalmente andiamo a vivere insieme. La nostra convivenza dopo anni di lontananza è stata un'esperienza non molto felice. Il periodo della vita che stavamo vivendo era molto particolare. Io mi stavo scontrando con le dinamiche della realtà adulta, in cui il lavoro non è mai quello che si pensa quando si studia, e lui lavorava da mattina a sera senza riposo.
Dopo 5 mesi lui decide di abbandonare il tirocinio e finire la sua formazione professionale vicino casa (tirocinio e abilitazione), prima di trovare un vero lavoro. Io l'ho appoggiato in questa scelta, rimanendo nella nuova città da sola a proseguire nel mio lavoro.
Quando finisce l'abilitazione, lui non fa niente per trovare un lavoro vicino a me e sono sempre io che lo sprono. Lui dice sempre di si ma effettivamente fa poco se non incitato. Lo vedo triste e immagino che sia per il periodo di disoccupazione e per la mancanza di aspettative professionali. Dice che gli piacerebbe rimanere vicino casa, come a me del resto, ma sa che non avrebbe opportunità e che quindi gli va bene di cercare dove sono io.
3 mesi fa, dopo un anno di stallo per lui e anche per la nostra relazione (io vorrei avere qualcosa di più serio) e dopo molti viaggi e molti soldi spesi per colloqui, lui trova un lavoro ben retribuito ma che non è il lavoro che sperava.
Il giorno prima di prendere l'aereo, decide di mollare il lavoro e di conseguenza me perché non si sente pronto. Inizia a dire che non sa chi è lui e cosa vuole e prima di fare qualsiasi scelta deve ritrovare se stesso. Per lo stesso motivo non mi vuole sentire. E' iniziato ad andare dalla psicoterapeuta, ma io non riesco a capire come ciò sia possibile. In tutti questi anni non ha pensato a cosa vuole? Sono arrabbiata perché la vedo come un'evasione dalle responsabilità, sia con il lavoro che con me. Io sono sempre stata innamorata di lui ma questo comportamento mi ha molto delusa.
Che ne pensate? E' una cosa frequente?
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

vi siete messi in coppia all'età di 20 anni,
ora ne avete 11 di più e nel frattempo siete diventati anagraficamente adulti.

Può succedere che nel crescere i percorsi individuali si distanzino,
poco alla volta, senza quasi che i due se ne accorgano,
finchè la distanza interiore
per uno dei due fa nascere una crisi di senso.

Naturalmente questa è una riflessione generale
dato che non so quasi nulla di Voi e della Vostra storia.

Perchè non chiedergli se lui si aspetta che Lei lo attenda
oppure se ha già deciso?
Nell'uno e nell'altro caso non starà a perdere tempo
interrogandosi con esiti infruttuosi.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Quello che descrive è lo scenario di una relazione di coppia asimmetrica nella quale c'è un partner che si affanna ad investire energie per se stesso e per l'altro, ma quest'ultimo sembra disorientato e sconnesso sia dalle sue aspirazioni sia da una progettualità di coppia.
Si tratta di un disagio che forse è rimasto latente o comunque identificato con le difficoltà relative all'inserimento nel modo del lavoro.
Evidentemente c'è qualcosa di più profondo che lo riguarda personalmente e che lo ha indotto ad iniziare un percorso di crescita personale, evidenziando che un impasse che nella relazione di di coppia.
Dopo tanto tempo trascorso ad interrogarsi su di lui, forse è arrivato il momento di individuare quei bisogni affettivi che finora sono stati un po' "schiacciati" dagli impegni lavorativi.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#3]
Utente
Utente
Gentilissimi,
vi ringrazio per la vostra risposta. Lui è confuso, non si è fatto sentire per un mese e mezzo e ha iniziato a farsi sentire soltanto da quando l'ho cercato io. Dice che per ora non può concentrarsi su altro che non sia se stesso. Adesso ha iniziato a scrivermi ogni sera ma solo per raccontarmi di lui e dei suoi "sviluppi", senza realmente interessarsi a me e a come sto io. Non si era mai comportato così prima ora, anzi era troppo accondiscendente e interessato a me. Adesso sembra che sia totalmente l'opposto.
Io sono molto amareggiata, è possibile un cambiamento improvviso di questo tipo? Dice che non vuole lasciarmi, ma che per adesso non può stare con me perché deve capire chi è lui... Più che altro queste sue affermazioni avvengono così all'improvviso, nel momento in cui doveva agire per dare una svolta sia alla sua vita che alla nostra relazione, dopo 11 anni in cui è sempre sembrato innamorato. Non si preoccupa del fatto che con questo atteggiamento mi può perdere definitivamente.
Io sono molto amareggiata e delusa, a me sembrano tutte scuse però bho, magari c'è una spiegazione "psicologica" dietro a tutto questo comportamento.

Grazie ancora per la vostra disponibilità e per il vostro consulto.
[#4]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Il disagio come ci ha descritto lei stessa c'era e si esprimeva attraverso la difficoltà ad assumere iniziative e quindi poi al rifiuto di fare una scelta quando ci è presentata un'opportunità concreta.

Tuttavia quando le ho scritto:
"Dopo tanto tempo trascorso ad interrogarsi su di lui, forse è arrivato il momento di individuare quei bisogni affettivi che finora sono stati un po' "schiacciati" dagli impegni lavorativi."

mi riferivo a lei e non al suo fidanzato, ma temo si sia creato un fraintendimento.

La spiegazione del comportamento del suo ragazzo, qualora fosse lui stesso a fornirla, non potrà dissolvere l'amarezza e la delusione de ora sta provando e che meritano di essere esplorate e condivise e non razionalizzate.



"Non si preoccupa del fatto che con questo atteggiamento mi può perdere definitivamente. "

Se fosse la paura di perdere l'altro l'unico agente motivante a proseguire una relazione di coppia si creerebbe un presupposto fuorviante che orienterebbe la relazione stessa in una direzione malsana.
Ben venga che il suo ragazzo si sia assunto la responsabilità di prendersi cura di sé, di guardarsi dentro per individuare la "rotta" verso la propria autorealizzazione, interrompendo una "navigazione a vista" che stava logorando sia lui che la relazione di coppia.
Mi chiedo se non sia possibile per lei concedersi questa opportunità.
[#5]
Utente
Utente
Gentilissima dott.ssa,
la ringrazio per i suoi messaggi ed i suoi consigli.
Nell'ultima settimana lui mi ha scritto ogni sera un messaggio per augurarmi la buonanotte e per raccontarmi la sua vita. Naturalmente questi suoi aggiornamenti sono stati unidirezionali in quanto non ha mai chiesto come stavo io. Tra le tante cose, mi ha detto che ha iniziato a lavorare vicino casa "per acquisire maggiore consapevolezza in se stesso", ma che questa sua scelta non è stata fatta per fuggire da me.
Questi messaggi non sono stati belli da leggere per me, in quanto continuo a pensare che mettendo tutto su una bilancia, la scelta da sacrificare per lui sono stata io e mi invia messaggi confusi in cui mi dice che mi pensa (ma a me non basta il pensiero) perché vuole salvare capra e cavoli. Gli ho dunque chiesto di smettere di scrivermi a meno che non avesse veramente qualcosa da comunicare.
Non nego il fatto che sia giusto che ognuno debba interrogarsi per capire cosa vuole, ma la maniera in cui ha agito è stata la più infelice tra le scelte possibili.
Dunque ho riflettuto molto ed ho deciso di scegliere per me stessa, di decidere la rotta della mia vita e quello che voglio in una relazione, che non è sicuramente quello che il mio lui è stato in grado di offrirmi fino ad adesso. Nessuno deve mai implorare il proprio ragazzo/ragazza per stare insieme.
Non so' come evolveranno le cose in futuro, ma il mio risentimento e il mio rancore attualmente non mi permetterebbero di tornare felice con lui. C'è molta carenza di fiducia nei suoi confronti che non so' se potrà essere colmata. Solo il tempo potrà dare delle risposte.

Vi terrò aggiornati in caso di possibili evoluzioni.

Nel frattempo, grazie ancora per la vostra disponibilità e per il vostro aiuto.
[#6]
Utente
Utente
Gentilissimi,
In questo mese sto cercando di superare la fase del lutto per essere stata lasciata dal mio ex ragazzo. Tuttavia, i suoi messaggi ambigui che mi ha inviato in passato, mi lasciano sperare in un suo ritorno. Non so ancora se tornerei o meno con lui, ma inconsciamente non riesco a dire addio e mi ripeto nella testa le cose che vorrei dirgli nel caso in cui lui torni. Ma non è detto che torni.
Questo è un pensieri fisso di cui vorrei liberarmi per poter andare avanti. Come posso fare per andare avanti e poter tornare a vivere la mia vita senza attendere niente da nessuno?
È veramente difficile...

Vi ringrazio per la vostra attenzione e per il vostro aiuto.
[#7]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Quest'esperienza le offre una preziosa opportunità di crescita personale, forse per coglierla è necessario un interlocutore qualificato (psicologo) che le consenta di confrontarsi e di uscire da un circolo vizioso di pensieri che si avvitano su se stessi.

"Non ci si libera di una cosa evitandola ma soltanto attraversandola."
Cesare Pavese
[#8]
Utente
Utente
Gentilissima dott.ssa,
scrivo per informarla dell'evoluzione della mia storia.
Dopo un periodo di intensa rabbia iniziale, ho iniziato a chiedermi quali erano state le mie colpe in questa storia. In 11 anni non l'avevo mai fatto e mi sono resa conto di quante cose avevo sbagliato con il mio ex! In cuor mio provo pentimento e dolore per quello che gli ho fatto passare con il mio egoismo e con la mia cecità.
Nonostante tutti questi mesi e tutta questa situazione, io sento di amarlo ancora e sento che sarei una persona migliore se potessi avere un'altra opportunità. Per troppo tempo ho amato senza guardarmi dentro e senza avere gli strumenti adatti per gestire la relazione. Il dialogo è mancato da entrambi le parti e le mie reazioni aggressive (credo dovute alla maniera in cui sono stata educata) lo hanno fatto allontanare fino al punto da andare via.
Gli ho scritto una lettera in cui gli chiedevo scusa per ogni singolo sbaglio, spiegando che non me ne rendevo conto e cercando di spiegargli cosa aveva scaturito tutte quelle emozioni.
Lui mi ha risposto dicendo che leggendo la mia lettera non ha provato tristezza, bensì malinconia e felicità perché aveva capito che anche io stavo maturando. Mi ha scritto che sebbene gli manco, al momento sta meglio senza di me e che "si sta dando il permesso" per provare tante cose che fino a quel momento, non solo per me ma per come lui viveva la relazione, non aveva avuto il coraggio di provare. E' felice con il suo nuovo lavoro e la sua nuova vita.
TUTTAVIA, dice che è difficile spiegare quello che prova per me, che vuole continuare a percorrere questo suo percorso interiore ma che non sa come andranno le cose in futuro con me e che gli piacerebbe, forse, un giorno incontrarmi di nuovo per conoscermi una seconda volta, la versione migliore di me più sognatrice e meno disillusa.

Questa cosa mi fa molto male. Io lo amo, sarei disposta e sono disposta a dargli spazio, ma questa sua insicurezza nei miei confronti mi spiazza e mi devasta. So' che devo dargli spazio ma ho paura di perderlo, ho paura che lui incontrando un'altra possa dimenticare i miei occhi visto che siamo in lontananza. Ha scritto più volte che non sa cosa accadrà in futuro, che spera che possiamo incontrarci di nuovo e che non sa' se è del tutto contrario a un possibile trasferimento. Tuttavia questa forte lontananza fisica mi fa temere il peggio.

Dopo aver letto l'email, l'ho chiamato al telefono dopo 1 mese e mezzo che non ci sentivamo. E' stata la prima volta che comunicavamo in maniera totalmente aperta, quello che è mancato nel nostro rapporto. Io ho chiesto a lui esattamente i motivi del perché, in 3 anni, non aveva mai provato a venire vicino a me. Avevo bisogno di sentirmelo dire da lui. Ma anche questa volta lui non ha risposto. Ha detto che dopo 11 anni non gli sono indifferente e che ha bisogno di tempo ma che vuole fare questo percorso da solo, che non sa nemmeno se vuole vedermi a Pasqua quando tornerò a casa per le vacanze. Ha detto che lui mi conosce, che conosce come sono, che ultimamente non vedeva più quella persona. Ha detto che non vuole che lo raggiungo perché non è giusto chiedermi nulla perché io devo essere felice da sola. Ha detto che ha paura di vedermi perché gli ricordo un periodo brutto della sua vita.
Però continuava a dire che non si sa mai nella vita, che forse in futuro potremmo rincontrarci...

Io sto malissimo. Piango ogni giorno. Il fatto è che in tutti questi anni io non mi sono mai privata di nulla, ho sempre fatto le mie esperienze, le mie amicizie, i miei viaggi. Ho lavorato molto su di me (non sul rapporto di coppia perché non ne avevo gli strumenti) e ho fatto scelte lavorative difficili all'inizio, ma che adesso mi andavano bene perché mi avrebbero dato l'opportunità di crearmi una famiglia e un futuro con lui.
Il mio intero universo adesso è in crisi. Non mi vuole con lui, ma non mi vuole dire addio. Lui era una certezza, adesso è tutto franante, compresa la mia vita lavorativa perché non vedo più il senso di tutti questi sacrifici.
La sua ambiguità mi ferisce più di una porta chiusa. Inoltre, mi ferisce il fatto di pensare di non poter essere con lui a gioire dei suoi nuovi successi. Mi rende molto triste non poterli condividere con lui. Gliel'ho detto e mi ha detto che un po' gli dispiace, ma che ha amici e famiglia che gli stanno vicino. Questo mi fa male.

Ho deciso di rivolgermi personalmente a uno psicoterapeuta. Mi piacerebbe comunque avere una vostra opinione sull'accaduto.

Grazie mille per l'attenzione.
Buona giornata
[#9]
Utente
Utente
Volevo aggiungere, inoltre, che entrambi abbiamo notato che non avevamo mai comunicato come in quella nostra ultima telefonata.
Ci siamo chiesti perché non siamo riusciti a comunicare così. Lui mi ha detto che forse, il fatto di non essere riusciti a comunicare è perché non eravamo fatti per stare insieme o perché non avevamo voluto comunicare.
Io, come ho detto a lui, la penso diversamente. Io credo che, visto che ci siamo messi insieme in giovane età, nessuno di noi due era stato educato alla comunicazione nei confronti dell'altro, visto che era la prima volta per entrambi. Che non abbiamo saputo gestire la cosa ma che non significa che la comunicazione non sia un'abilità che non si possa imparare in due, se lo si vuole.
Io credo che se stai con una persona così tanto tempo è normale che ti piace, che la rispetti, e che l'amore possa essere portato in superficie comunicando e mostrando all'altro quanto di bello ci sia in noi, cercando di scoprire lo stesso nell'altra persona.
Io sono fermamente convinta di questo.
[#10]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Credo che entrambi anche se in modo diverso stiate cogliendo l'opportunità di crescita personale che c'è in questa crisi.
Enrtrambi vi state mettendo in gioco, ma si tratta di un processo graduale e nel quale un percorso di crescita personale è senza'altro consigliabile.
Non entro nel merito di aspettti specidici perchè ritengo più opportuno che possano essere elaborati all'interno del contesto più adeguato: il colloquio con lo psicologo-psicoterapeuta.
[#11]
Utente
Utente
Gentilissima dottoressa,
Ho già fatto la prima seduta di psicoterapia, sono ancora all'inizio. Ho però letto molti articoli simili al mio problema.
Credo che il mio ex ragazzo sia un dipendente affettivo e che io, nel primo periodo della relazione, abbia attuato comportamenti narcisisti in maniera inconsapevole.
Con il tempo penso di essermi evoluta, ma il mio ex ha iniziato ad annullarsi e ad interpretare mia possibili richieste come bisogni miei da soddisfare, senza aprirsi ad un vero dialogo con me. Io, d'altro lato soffrivo perché non volevo accondiscendenza e diventavo più ostile per cercare di spronarlo. Risultato: mi considera attualmente come una persona da evitare, la cui assenza lo fa sentire sollevato nell'essre se stesso. Ma io non ho mai voluto questo! Se lui fosse stato deciso su quanto voleva dalla vita avrei potuto fare coincidere i miei piani con i suoi! Ma mi ha sempre solo assecondato (a parole) gettandomi addosso frustrazione.
Adesso fa tutto l'opposto di quello che faceva e diceva con me per affermare se stesso.
Nella sua ultima telefonata mi ha detto che ha paura a rivedermi e forse no vorrà perché gli ricordo un periodo brutto. Sono solo questo per lui in 11 anni di relazione?

A questo punto non capisco se l'amore che ha provato per me c'è ancora da qualche parte o la sua rabbia inespressa mi ha trasformata soltanto in un problema...
Questa è la cosa che mi fa male di più.

Io ho elencato i miei sbagli nella relazione, lui si è solo soffermato sulla sua personalità non pensando a come questa abbia influito sulla nostra relazione e trasformando la sua visione del nostro rapporto. Sebbene io mi sia comportata duramente, l'ho fatto inconsciamente per cercare di aiutarlo e non per sminuirlo! Non c'è stata comunicazione e ha interpretato in maniera errata i miei comportamenti e le mie parole.
Io soffro perché credevo molto in questa relazione, anni di tira e molla in cui lui ha sempre cercato di convincermi che ci credeva anche lui...

E' possibile in qualche modo sanare una relazione di questo tipo? È forse questo uno dei motivi per cui non chiude del tutto la porta con me dicendo "abbi fede che se è amore ci rincontreremo?"
[#12]
Utente
Utente
Se penso a tutti questi giochetti sto male e non vorrei più nulla, se penso a lui come è a prescindere da queste dinamiche provo molto dolore perché non ho mai conosciuto una persona che mi piaccia così tanto per la sua testa.
Siamo stati a distanza molti anni, e tra tutti i ragazzi che ho incontrato ho scelto sempre lui.
Nella nostra ultima telefonata, gli ho detto questa cosa, credo di avergliela detto anche in passato ma non credo ci abbia fatto attenzione. Mi ha risposto: "perché non me lo hai detto prima?".
Io ho dato per scontato che se sto con te tutti questi anni è perché voglio te...
Lui non si è mai posto queste domande?

Non vorrei che interpretasse i miei gesti nell'esprimere i miei sentimenti un tentativo di "continuare a controllarlo", come lui erroneamente chiede.
Forse mi sto arrovellando troppo...

Attendo una sua opinione.
Grazie mille e buona giornat