Coppia
salve,
dopo essere riuscito a farmi lasciare dalla mia ex ragazza,dopo dieci anni di fidanzamento,ora sono allo stesso punto con la mia nuova ragazza.
Conviviamo, ma aspetto con ansia il suo turno notturno per scappare dai miei genitori e stare con loro.
Spesso quando sono con lei provo rabbia...la stessa che spesso capitava di provare con la mia ex ragazza.
Mi manca la mia ex, dalla quale ho provato a risaldare la frattura, ma già mentre ero li a pregarla di tornare insieme, sentivo che la cosa fosse sbagliata.
Ho lasciato la mia attuale ragazza per un periodo, ma sono tornato sui miei passi, pur sapendo che non sarei stato tranquillo.
sto seguendo uno psicologo da sei mesi, ma non vedo miglioramenti, mi sento confuso, non so cosa non va in me.
Nei rapporti sono freddo, non amo le coccole, non riesco a lasciarmi andare completamente, non sono un buon fidanzato insomma.
Provo soffocamento, voglia di evasione,vorrei un rapporto meno stretto...ma capisco che non è razionale questo.
Vivo una vità a metà...sento di essere sul punto di esplodere,non riesco ad essere bravo nelle scelte, o almeno qualcosa spesso le condiziona, ho molti complessi, e forse sotto sotto sono molto insicuro, anche se a primo impatto sembra il contrario.
La mia attuale ragazza si è intrufolata nella mia precedente storia, io ho provato ad tenerla a bada, ma dopo che la mia ex ragazza è andata fuori per lavoro, mi sono lasciato andare...e non mi perdono ciò...avvolte vorrei solo sparire, andare via lontano.
grazie mille
dopo essere riuscito a farmi lasciare dalla mia ex ragazza,dopo dieci anni di fidanzamento,ora sono allo stesso punto con la mia nuova ragazza.
Conviviamo, ma aspetto con ansia il suo turno notturno per scappare dai miei genitori e stare con loro.
Spesso quando sono con lei provo rabbia...la stessa che spesso capitava di provare con la mia ex ragazza.
Mi manca la mia ex, dalla quale ho provato a risaldare la frattura, ma già mentre ero li a pregarla di tornare insieme, sentivo che la cosa fosse sbagliata.
Ho lasciato la mia attuale ragazza per un periodo, ma sono tornato sui miei passi, pur sapendo che non sarei stato tranquillo.
sto seguendo uno psicologo da sei mesi, ma non vedo miglioramenti, mi sento confuso, non so cosa non va in me.
Nei rapporti sono freddo, non amo le coccole, non riesco a lasciarmi andare completamente, non sono un buon fidanzato insomma.
Provo soffocamento, voglia di evasione,vorrei un rapporto meno stretto...ma capisco che non è razionale questo.
Vivo una vità a metà...sento di essere sul punto di esplodere,non riesco ad essere bravo nelle scelte, o almeno qualcosa spesso le condiziona, ho molti complessi, e forse sotto sotto sono molto insicuro, anche se a primo impatto sembra il contrario.
La mia attuale ragazza si è intrufolata nella mia precedente storia, io ho provato ad tenerla a bada, ma dopo che la mia ex ragazza è andata fuori per lavoro, mi sono lasciato andare...e non mi perdono ciò...avvolte vorrei solo sparire, andare via lontano.
grazie mille
[#1]
Gentile utente,
"..sto seguendo uno psicologo da sei mesi, ma non vedo miglioramenti, mi sento confuso, non so cosa non va in me."
Ha portato in seduta queste Sue perplessità
difficoltà,
dubbi?
Quello è il luogo/tempo giusto per dipanarli.
Inoltre,
gli obiettivi che intendete raggiungere insieme sono chiari?
Ma soprattutto: lo Psicologo è anche Psicoterapeuta?
Solo così è autorizzato a curare!
Tenga conto infine che una psicoterapia non è una .. magia,
bensì un percorso di cambiamento:
Lei fa tutto il possibile per Sè, per cambiare (schemi mentali, comportamenti, ecc.)?
Oppure attende passivamente che sia lo Psicoterapeuta ad .. operare il miracolo
o a convincerLa?
Dott. Brunialti
"..sto seguendo uno psicologo da sei mesi, ma non vedo miglioramenti, mi sento confuso, non so cosa non va in me."
Ha portato in seduta queste Sue perplessità
difficoltà,
dubbi?
Quello è il luogo/tempo giusto per dipanarli.
Inoltre,
gli obiettivi che intendete raggiungere insieme sono chiari?
Ma soprattutto: lo Psicologo è anche Psicoterapeuta?
Solo così è autorizzato a curare!
Tenga conto infine che una psicoterapia non è una .. magia,
bensì un percorso di cambiamento:
Lei fa tutto il possibile per Sè, per cambiare (schemi mentali, comportamenti, ecc.)?
Oppure attende passivamente che sia lo Psicoterapeuta ad .. operare il miracolo
o a convincerLa?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
buonasera,
e grazie per la sua gentile risposta.
Non so come e cosa intenda per psicoterapeuta, ma credo di si, le chiedo quindi di chiarirmi il ruolo e le competenze delle due figure.
Mi chiede se faccio di tutto per cambiare dei schemi mentali ecc...le rispondo che ci ho provato, ma ad ora non ho più interesse.
Sono stanco, di sentirmi strano, di non essere capito, in fin dei conti dovrebbe essere una gioia vivere no?...a me è un pesante fardello.
Ho provato a costruire scudi, a pensare positivo, a ignorare dei pensieri....sono uno sportivo a buoni livelli...eppure...niente.
Non stavo bene prima nel mio precedente rapporto, non lo sono ora...eppure sono due persone opposte, quindi viene da se che il problema sono io.
Ho un male dentro, che ora lo considerò la fine del mio precedente rapporto, all'epoca della mai precedente ex ragazza lo davo alla fine della mia carriera militare....credo che in fin dei conti sia malato di mal di vivere...e tutto ciò che tocco lo avveleno.
Non ho interesse nel lavoro, ne nello sport...non amo uscire...sto lontano dai posti pieni di gente....nelle storie sono cosi...dopo poco se l'altro non è ciò che voglio, perdo interesse, ma non tronco, rimango appeso ad esso.
non so che dirle.
grazie
e grazie per la sua gentile risposta.
Non so come e cosa intenda per psicoterapeuta, ma credo di si, le chiedo quindi di chiarirmi il ruolo e le competenze delle due figure.
Mi chiede se faccio di tutto per cambiare dei schemi mentali ecc...le rispondo che ci ho provato, ma ad ora non ho più interesse.
Sono stanco, di sentirmi strano, di non essere capito, in fin dei conti dovrebbe essere una gioia vivere no?...a me è un pesante fardello.
Ho provato a costruire scudi, a pensare positivo, a ignorare dei pensieri....sono uno sportivo a buoni livelli...eppure...niente.
Non stavo bene prima nel mio precedente rapporto, non lo sono ora...eppure sono due persone opposte, quindi viene da se che il problema sono io.
Ho un male dentro, che ora lo considerò la fine del mio precedente rapporto, all'epoca della mai precedente ex ragazza lo davo alla fine della mia carriera militare....credo che in fin dei conti sia malato di mal di vivere...e tutto ciò che tocco lo avveleno.
Non ho interesse nel lavoro, ne nello sport...non amo uscire...sto lontano dai posti pieni di gente....nelle storie sono cosi...dopo poco se l'altro non è ciò che voglio, perdo interesse, ma non tronco, rimango appeso ad esso.
non so che dirle.
grazie
[#3]
Se Lei è ormai rassegnato al Suo "male di vivere"
nessuno potrà aiutarLa...
ed altrettanto se "ora non ho più interesse" al cambiamento.
Un temporaneo sostegno farmacologico potrebbe aiutarLa chimicamente,
in modo che lei possa riprendere il percorso.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
nessuno potrà aiutarLa...
ed altrettanto se "ora non ho più interesse" al cambiamento.
Un temporaneo sostegno farmacologico potrebbe aiutarLa chimicamente,
in modo che lei possa riprendere il percorso.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
buonasera,
la ringrazio in anticipo.
A chi dovrei rivolgermi secondo il suo parere per avere il sostegno che dice?
So che i psicoterapeuti non possono prescrivere farmaci.
Non sono rassegnato, mi creda, solo che ho provato diverse strade, e alla fine il risultato non è mai cambiato.
Tre anni fa quando mi lasciai dopo dieci anni di rapporto, preso dallo sconforto più buio, sono stato in cura circa 8 mesi, ma alla fine ho sospeso perché sentivo l'ansia nell'andare alle sedute, che finivano sempre con un vuoto interiore.
Mi creda, se dovessi camminare sui carboni ardenti, per capire cosa è che mi fa stare male, cosa non va in me, lo farei con tutta la forza, ma le posso garantire che non capisco veramente la natura dei miei problemi.
Distinti Saluti
la ringrazio in anticipo.
A chi dovrei rivolgermi secondo il suo parere per avere il sostegno che dice?
So che i psicoterapeuti non possono prescrivere farmaci.
Non sono rassegnato, mi creda, solo che ho provato diverse strade, e alla fine il risultato non è mai cambiato.
Tre anni fa quando mi lasciai dopo dieci anni di rapporto, preso dallo sconforto più buio, sono stato in cura circa 8 mesi, ma alla fine ho sospeso perché sentivo l'ansia nell'andare alle sedute, che finivano sempre con un vuoto interiore.
Mi creda, se dovessi camminare sui carboni ardenti, per capire cosa è che mi fa stare male, cosa non va in me, lo farei con tutta la forza, ma le posso garantire che non capisco veramente la natura dei miei problemi.
Distinti Saluti
[#5]
Gentile utente,
potrebbe effettuare una visita psichiatrica per verificare una eventuale utilità dei farmaci.
E contemporaneamente riprendere la psicoterapia.
Tenga conto che una unica esperienza negativa
non "detta legge";
nella relazione terapeutica - da costruire - occorre capirsi, sentirsi compresi, riuscire a fissare un/degli obiettivi, lavorare insieme per cambiare.
Non mi meraviglio che Lei "non capisco veramente la natura dei miei problemi.", ma la professionalità del/la Psicoterapeuta c'è per questo.
Le consiglio una psicoterapia focale integrata.
E' essenziale che lo/la Psicologo/a sia anche Psicoterapeuta (solo così può curare...),
e con esperienza.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
Auspico di aver dato risposta alle Sue domande,
e un minimo di forza per riprendere il percorso.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
potrebbe effettuare una visita psichiatrica per verificare una eventuale utilità dei farmaci.
E contemporaneamente riprendere la psicoterapia.
Tenga conto che una unica esperienza negativa
non "detta legge";
nella relazione terapeutica - da costruire - occorre capirsi, sentirsi compresi, riuscire a fissare un/degli obiettivi, lavorare insieme per cambiare.
Non mi meraviglio che Lei "non capisco veramente la natura dei miei problemi.", ma la professionalità del/la Psicoterapeuta c'è per questo.
Le consiglio una psicoterapia focale integrata.
E' essenziale che lo/la Psicologo/a sia anche Psicoterapeuta (solo così può curare...),
e con esperienza.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
Auspico di aver dato risposta alle Sue domande,
e un minimo di forza per riprendere il percorso.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 756 visite dal 14/01/2019.
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