Gestire la rabbia

Buonasera.

Non riesco ad esprimere la rabbia, anche se non solo quella. Ieri sera sono uscito con una ragazza e, per esempio, non riuscivo ad esprimere la mia attrazione per lei. Sono impacciato e mi trovo a disagio con tutti i miei amici, tant'è che nessuno vuole più essere mio amico. Se però esprimessi quello che provo, sarei sempre arrabbiato e fortemente critico verso tutti. Il che ridurrebbe ancora di più la mia sopportabilità.

Difficile trovare una soluzione. Ho provato con la terapia strategica breve, ma è stato inutile. Il lavoro su me stesso, in tal senso, non ha portato risultati. Non riesco a mantenere gli impegni che prendo con me stesso, il tempo mi sfugge fra le dita, non so dare una svolta alla mia vita e mi sento immensamente solo. Non riesco a dare gli esami all'università perché non memorizzo le informazioni, non riesco a fare gli sforzi mentali del ragionamento e se ci provo mi ritrovo ingarbugliato. Sbaglio sempre, i professori non mi stimano e non mi incoraggiano, mentre i colleghi sono sempre tre, quattro, cinque, sei passi avanti a me e più provo a competere più vengo schiacciato. Se invece non provo a competere non combino nulla. Sono perennemente sconfitto.

In amore sono sfigato. Non piaccio. Ogni volta che dimostro interesse ad una ragazza lei esprime preferenze per qualcun altro. C'è sempre qualcun altro che piace più di me ed io sono sempre l'ultima scelta. Ho provato a vestirmi bene e a rendermi amabile, ho cercato di piacere con quello che ho appreso a livello di comunicazione non verbale, paraverbale e verbale, ma vengo più che altro preso in giro perché mi esprimo. Se non addirittura "simbolicamente" punito, emarginato, se cerco di intavolare conversazioni con le persone. Alcuni maschi mi provocano rabbia perché loro hanno successo (in tutti i campi, non solo sentimentale) ed io no, e mi "soffiano" le ragazze sotto il naso. Ho questa sensazione, sempre, di essere scartato. Credo anche di essere impotente, perché a furia di sentirmi inopportuno, non gradito, ho cominciato ad autocensurare i miei desideri e quindi la situazione è anche più difficile (a questo livello la comunicazione è inutile, perché si tratta di stati interni). Devo studiare tantissimo, ma se studio trascuro la vita sociale e viceversa e il tempo non mi basta per tutto. Quando mi arrabbio per via della competizione sessuale non so come esprimermi. Perché una ragazza dovrebbe sentirsi in colpa per avermi rifiutato o un ragazzo per essersi donato a lei soddisfacendo le sue preferenze? Però la rabbia rimane, anche se non ho alcun motivo valido per manifestarla alle persone, quindi non so che fare.

Sento la mia vita andare a rotoli e se ne parlo gli altri mi percepiscono come pesante. La cosa peggiore è il tempo. Se mi impegno, mi do da fare, passano i giorni e i riconoscimenti non arrivano; e nemmeno i risultati. Ogni cosa che faccio è inutile.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Non riesco a mantenere gli impegni che prendo con me stesso
>>>

In tal caso qualsiasi terapia potrebbe essere probabilmente destinata a fallire, con lei.

Non esiste la psicoterapia magica, quella dove uno espone il proprio problema e il terapeuta, con un gesto, te lo fa sparire.

Meno ancora in un semplice consulto per email.

Occorre proprio prendere e mantenere degli impegni nel mettere in atto comportamenti diversi da quelli attuati finora.

Non si cambia prima dentro e poi fuori, avviene sempre il contrario. Perlomeno in un'ottica, appunto, strategica.

Quindi dovrebbe fare innanzitutto una scelta di campo: prima mi impegno a mantenere gli impegni presi, poi forse una terapia potrà funzionare.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2016 al 2019
Ex utente
Già, ma non so da quali impegni cominciare. Intendiamoci, potrei cominciare dai compiti della psicoterapia, ma a quel punto farei SOLO quello.

Posso materialmente fare SOLO una cosa, - ammesso che serva a qualcosa impegnarsi, visto che OGNI VOLTA che mi sono impegnato in qualcosa il mio impegno ha portato 0 risultati -, sia per questioni di tempo che di forza.

Se però faccio quell'UNICA cosa, tutto il resto mi scivola fra le dita. La mia priorità è laurearmi, ma impegnarmi in questo mi costringerà a vivere nel lerciume, a non curare la salute fisica, a non stringere relazioni (cosa che peraltro, visto che anche gli insegnanti sono persone, mi renderà difficile laurearmi).

Io comunque seguirò il suo consiglio.
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Attivo dal 2016 al 2019
Ex utente
Lei da cosa mi consiglia di cominciare?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Solo lei può decidere quali sono le sue priorità, nessun altro, terapeuta o meno, può farlo.