Timidezza eccessiva in gruppo
Buongiorno a tutti, sono un ragazzo di 21 anni ed il mio problema è stare insieme agli altri, sopratutto se si tratta di gruppi numerosi. Quando mi capita di intraprendere una conversazione con tanta gente o quando parlo con qualcuno che non conosco, e per qualche motivo ritengo superiore a me, o comunque una persona interessante che vorrei conoscere, mi blocco completamente e non riesco più a ragionare, essere spigliato e simpatico. Le mie risposte diventano monosillabi e anche il tono della voce diventa rauco e strano. È come se la mia mente fosse annebbiata e non riesco a compiere i movimenti in modo naturale ma divento goffo e impacciato. Ciò mi capita sopratutto quando l'interlocutore è un altro ragazzo. Con le ragazze ho sempre avuto facilità a rapportarmi. Ciò non avviene, però, se la ragazza mi interessa oppure se so di interessarle. In questo caso divento un vero disastro.
Ho notato che ciò mi succede sopratutto quando si intraprendono delle conversazioni scherzose in cui non so mai cosa dire per essere simpatico quanto gli altri ed ho sempre paura di dire qualcosa che rovini tutto.
Questa cosa, che mi accade ogni volta, è davvero invalidante. Infatti non mi permette di farmi nuovi amici o di tenermi le amicizie che ho. Non sono mai riuscito a raccontare questa cosa a nessun amico o amica anche se mi è successo parecchie volte di trovarmi in questa situazione con loro. Quando succede mi sento terribilmente in colpa e mi sento proprio uno sfigato e non riesco più a rivolgere parola nemmeno a loro. È come se dopo non essere riuscito a parlare in gruppo mi salissero dei sensi di colpa, delle idee di inferiorità rispetto agli altri.
La mia paura più grande di quei momenti è il fatto di non sapere cosa dire e che gli altri si accorgano di ciò. Ho sempre la paura di non essere accettato e di non sentirmi parte del gruppo.
Il problema di questo mio atteggiamento è che non mi permette di mettermi in gioco, farmi nuovi amici e rovina le amicizie che sono riuscito a farmi.
Ho notato che ciò mi succede sopratutto quando si intraprendono delle conversazioni scherzose in cui non so mai cosa dire per essere simpatico quanto gli altri ed ho sempre paura di dire qualcosa che rovini tutto.
Questa cosa, che mi accade ogni volta, è davvero invalidante. Infatti non mi permette di farmi nuovi amici o di tenermi le amicizie che ho. Non sono mai riuscito a raccontare questa cosa a nessun amico o amica anche se mi è successo parecchie volte di trovarmi in questa situazione con loro. Quando succede mi sento terribilmente in colpa e mi sento proprio uno sfigato e non riesco più a rivolgere parola nemmeno a loro. È come se dopo non essere riuscito a parlare in gruppo mi salissero dei sensi di colpa, delle idee di inferiorità rispetto agli altri.
La mia paura più grande di quei momenti è il fatto di non sapere cosa dire e che gli altri si accorgano di ciò. Ho sempre la paura di non essere accettato e di non sentirmi parte del gruppo.
Il problema di questo mio atteggiamento è che non mi permette di mettermi in gioco, farmi nuovi amici e rovina le amicizie che sono riuscito a farmi.
[#1]
Gentile ragazzo,
<<<La mia paura più grande di quei momenti è il fatto di non sapere cosa dire e che gli altri si accorgano di ciò>>>
E se si accorgono?
Temi di essere giudicato? Insomma temi il loro possibile giudizio che ti porterebbe a non sentirti accettato?
E se non sei accettato e quindi rifiutato? Che succederebbe? Cosa temi? Temi di restare da solo? Hai mai avuto timore di restare solo? O non voluto dagli altri?
<<<La mia paura più grande di quei momenti è il fatto di non sapere cosa dire e che gli altri si accorgano di ciò>>>
E se si accorgono?
Temi di essere giudicato? Insomma temi il loro possibile giudizio che ti porterebbe a non sentirti accettato?
E se non sei accettato e quindi rifiutato? Che succederebbe? Cosa temi? Temi di restare da solo? Hai mai avuto timore di restare solo? O non voluto dagli altri?
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Utente
Buongiorno, la ringrazio per la risposta. Temo di essere giudicato, non accettato e deriso credo. Sicuramente dò troppa importanza al giudizio delle altre persone, a volte lo uso come criterio per giudicare me stesso. Capisco che ciò sia sbagliato ma non riesco proprio, per quanto mi sforzi, a cambiare il mio atteggiamento in quelle situazioni, è come se perdessi lucidità. Mi è capitato di avere paura di restare completamente solo ma a dire la verità mi sento già abbastanza solo.
Dovrei andare da uno psicologo? Come posso risolvere questa situazione?
Capisco che ci siano problemi molto più gravi del mio ma questo atteggiamento davvero mi sta isolando dal mondo e minando l'autostima.
Dovrei andare da uno psicologo? Come posso risolvere questa situazione?
Capisco che ci siano problemi molto più gravi del mio ma questo atteggiamento davvero mi sta isolando dal mondo e minando l'autostima.
[#3]
Non ci sono problemi di serie A e problemi di serie B...
Se il timore di essere giudicato e deriso condiziona (come scrivi e penso) la tua vita sociale/affettiva, sarebbe auspicabile rivolgersi ad un collega psicologo che sia anche psicoterapeuta. Fondamentalmente si tratta di ansia che è avvertita nel rapporto con gli altri e dato che oggi esistono terapie brevi come la cognitivo comportamentale oppure la breve strategica che, in tempi non necessariamente lunghi, ci insegnano ad appropriarci di strategie e tecniche di gestione dell’ansia, è utile avvalersi dell’aiuto di un collega di persona.
Servirà pazienza e complianza alla terapia ma sono dinamiche Che generalmente si risolvono ottimamente.
Un saluto
Se il timore di essere giudicato e deriso condiziona (come scrivi e penso) la tua vita sociale/affettiva, sarebbe auspicabile rivolgersi ad un collega psicologo che sia anche psicoterapeuta. Fondamentalmente si tratta di ansia che è avvertita nel rapporto con gli altri e dato che oggi esistono terapie brevi come la cognitivo comportamentale oppure la breve strategica che, in tempi non necessariamente lunghi, ci insegnano ad appropriarci di strategie e tecniche di gestione dell’ansia, è utile avvalersi dell’aiuto di un collega di persona.
Servirà pazienza e complianza alla terapia ma sono dinamiche Che generalmente si risolvono ottimamente.
Un saluto
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.8k visite dal 12/01/2019.
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