Disturbi ossessivi compulsivi
Salve, sono una ragazza di 27 anni. vorrei esporre un disagio che sto riscontrando da qualche mese. Non so se è la sede adatta, perché non riesco a capire che natura abbia questo sintomo. Un paio di mesi fa ho iniziato ad avvertire un fastidio alla gengiva, precisamente al colletto tra un dente e l’altro, che mi ha portato a stuzzicare la zona con qualcosa di appuntito (stuzzicadenti, aghi e talvolta unghie). Pensavo si trattasse di una carie, o al limite di una gengivite. Ma il dentista ha escluso entrambe. Quando mi sono recata dal dentista questo disturbo non era così eccessivo, non avevo ancora nessuna ferita nella zona e le gengive erano regolari. Ultimamente invece mi capita di prendere uno stuzzicadenti e stare le ore a bucarmi quella zona fino al sanguinamento (che comunque non mi ferma dal continuare), senza neanche accorgermene spesso. Adesso ho diversi buchetti relativamente profondi e doloranti, le gengive sono spesso sanguinanti e mi capita di sentire dolore. Ma più sento quel dolore/fastidio più continuo a stuzzicare la zona, provando quasi un senso di godimento e di soddisfazione fisica. Essendo stato escluso un problema di natura odontoiatrica, è possibile che ci sia una connessione con qualche strano comportamento psicologico?
Ringrazio per la disponibilità.
Ringrazio per la disponibilità.
[#1]
Gentile utente,
ci chiede se "..è possibile che ci sia una connessione con qualche strano comportamento psicologico?.."
Ma il titolo dice che Lei ha già una ipotesi:
"Disturbi ossessivi compulsivi"
e - aggiungo - al limite dell'autolesionismo.
Come sta attualmente?
Mi riferisco al Suo ultimo consulto precedente,
nel quale presentava la Sua sofferenza per il decesso di un "essere" a Lei caro.
E' stata superata?
Può essere collegata al suo attuale problema?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
ci chiede se "..è possibile che ci sia una connessione con qualche strano comportamento psicologico?.."
Ma il titolo dice che Lei ha già una ipotesi:
"Disturbi ossessivi compulsivi"
e - aggiungo - al limite dell'autolesionismo.
Come sta attualmente?
Mi riferisco al Suo ultimo consulto precedente,
nel quale presentava la Sua sofferenza per il decesso di un "essere" a Lei caro.
E' stata superata?
Può essere collegata al suo attuale problema?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#2]
Utente
Non so dire se sia stata superata. Non penso si possa superare una mancanza importante. Diciamo che ho trascorso questi tre anni dall’accaduto cercando strumenti per conviverci. A volte ci riesco altre volte no. A volte mi sembra di aver superato la fase acuta, altre volte mi sveglio la mattina e mi sembra che fosse accaduto il giorno prima. È un po’ un’altalena di emozioni, penso sia normale. Relativamente a questo periodo in cui ho manifestato quello che io suppongo essere un dato psicologico (avendo avuto conferma di non trattarsi di alcuna patologia fisica), mi sento di dire che le cose non sono andate ne peggio ne meglio di prima. Quando mi chiede come si sente , non so cosa rispondere. Per un verso, da tre anni non sono più felice, perché la mia vita è totalmente stravolta non per mia scelta, per un altro verso, sto cercando di smettere di correlare ogni cosa che mi succede, ogni disturbo (come quello per cui ho aperto il consulto)e ogni fallimento, alla perdita di mia madre. Sto cercando di far prescindere la mia vita da quello che è successo prima, perché sono stanca del fatto che l’esperienza del lutto abbia un impatto così totalizzante sulle mie scelte e sui miei traguardi. Quindi quando ho manifestato questo sintomo di bucarmi le gengive, non ho pensato a situazioni pregresse affrontate nel modo sbagliato, come la morte di mia madre, perché non voglio credere che ogni cosa faccia, e ogni cosa scelga, sia legata a quell’esperienza.
[#3]
Gentile utente,
a dire il vero mi riferivo alla perdita del suo animale di affezione (..Suo ultimo consulto https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/630879-lutto.html giugno 2018 )
chiedendomi se "quel" lutto e solitudine fossero stati superati.
Le correlazioni si cercano assieme alla propria Psicoterapeuta in un percorso di persona,
qui si forniscono unicamente orientamenti
e riflessioni.
"Bucarsi le gengive" è sintomo di un disagio,
ma questo Lei già lo sa.
Il problema è come "riparare".
Dott. Brunialti
a dire il vero mi riferivo alla perdita del suo animale di affezione (..Suo ultimo consulto https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/630879-lutto.html giugno 2018 )
chiedendomi se "quel" lutto e solitudine fossero stati superati.
Le correlazioni si cercano assieme alla propria Psicoterapeuta in un percorso di persona,
qui si forniscono unicamente orientamenti
e riflessioni.
"Bucarsi le gengive" è sintomo di un disagio,
ma questo Lei già lo sa.
Il problema è come "riparare".
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
Mo scusi pensavo si riferisse a qualche consulto precedente che riguardava mia madre, avendone aperti tanti! Per quanto riguarda il mio cane dubito fortemente che questo disagio possa essere riferito a quella circostanza. Era un cane anziano, ha fatto una vita meravigliosa e una morte nel sonno, indolore. Sono stata male, certamente, ma non è stato così difficile farmene una ragione ecco.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 12/01/2019.
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