Affrontare un tumore

Buongiorno sono una donna di 39 anni, premetto che sto vivendo un calvario con mille esami per un problema di salute ai linfonodi, e c'è purtroppo la possibilità che io abbia un tumore. Io sono figlia unica, sono sposata ma non possiamo avere figli, a parte la preoccupazione e la paura di morire e stare male, quello che mi tormenta e' il dolore di chi mi sta accanto, sopratutto i miei genitori, non so come fare per far loro affrontare tutto questo, non so cosa dir loro per fargli forza e andare avanti.... Cosa posso fare? Se me ne andassi per la malattia non so come reagirebbero.... Già ora, nell'attesa di una diagnosi, sono preoccupati e li vedo persi, spaesati, angosciati.... Questo mi tormenta e mi ferisce più del pensiero della chemio, delle sofferenze e della morte..... Cosa potrei fare, mi sento impotente. Grazie di avermi dedicato attenzione.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Mi dispiace molto della Sua situazione!

Sapendo di avere genitori così apprensivi
consiglio sempre di non condividere con loro tutta l'ansia dell'attesa
degli esami
degli approfondimenti clinici
e altro.

Non ce ne è la necessità,
se non quella di alleggerire se stessi per caricarne il peso addosso ad altri.
In questo caso il coniuge è più indicato...

Perchè prevedere il peggio?
interventi,
chemio,
morte..
Il tutto condito dalla loro inenarrebile sofferenza
che risulta essere peggiore della propria.

Ma è lei il veicolo di tale loro sofferenza.
E' possibile essere maggiormente riservata
evitando loro una parte di tutto ciò, non crede?

Guardi, comprendo più di quanto lei immagini tutto
il dolore
il timore
la sofferenza,
la confusione
di cui si è preda in questa evenienza.

Ma al contempo occorre non perdere la lucidità
di cui c'è ASSOLUTAMENTE bisogno nel caso delle neoplasie.
La incoraggio a farsi aiutare psicologicamente,
ma anche a leggere gli interventi di persone già sicuramente ammalate di tumore e coraggiose in "Ragazze fuori di seno":
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-3866.html
https://www.medicitalia.it/news/senologia/7898-blog-ragazze-fuori-di-seno-bilancio-all-ottavo-anniversario.html

Un saluto affettuoso.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta gentilissima dottoressa, si, infatti davanti a loro cerco di essere forte, sorridente, cerco di evitare loro il più possibile motivi per preoccuparsi, ma non posso raccontargli bugie, purtroppo loro sanno gli esami che sto facendo e il perché, un po' e' inevitabile che soffrano.... Io sono andata un po' avanti nel futuro, volevo un consiglio, se esiste e mi rendo conto della difficoltà in questi casi, per fargli superare in modo meno drammatico possibile la mia malattia e le sue eventuali nefaste conseguenze..... Come un genitore può essere rincuorato in questi casi? Sto male più per loro che per me..... Grazie di avermi ascoltata ancora
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
"..Come un genitore può essere rincuorato in questi casi? .."
Se Lei sta "..male più per loro che per me..." è consigliabile evitare di tenerli al corrente step by step.

Le ricordo che Lei ora non è più primariamente una figlia,
bensì una moglie.
Risparmi loro tanta sofferenza.
Non si tratta di "raccontargli bugie"
bensì di NON raccontargli TUTTA la verità minuto per minuto, come si faceva quando si era bambini.
Una verità che ancora non si sa quale sia, tra il resto.

Perchè non accenna al marito? Forse non c'è intimità emotiva?
E' per questo che torna ad essere figlia?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti