Rorschach e mmpi
Gentili Dottori,
purtroppo da diverso tempo accuso dolore allo stomaco, difficoltà a digerire, acidità e nausea. Alla base di tale sintomatologia è stato ipotizzato un disagio di tipo psicosomatico, anche perché le varie cure che mi sono state prescritte dal gastroenterologo (pariet,motilex, gaviscon o aroè) si sono rivelate poco o per niente efficaci. A breve prenoterò una gastroscopia. Dato l'insuccesso delle cure e la mia situazione di sofferenza quotidiana, ho sviluppato una forte ansia, che diventa anche forte depressione e talvolta rabbia. Mi è stata inizialmente prescritta dal neurologo una cura con mutabon mite e rivotril, rivelatasi però anch'essa inefficace. Attualmente sto gradualmente sospendendo tali farmaci, introducendo il depakin e a breve anche l'efexor da 37.5 e poi da 75. Mi è stato consigliato di eseguire il test di Rorschach e il test MMPI per meglio adattare la terapia farmacologica e comprendere la mia personalità. In passato ho sofferto di attacchi di panico da cui ero riuscito a venirne fuori (sempre però con una cura farmacologica). Vorrei cortesemente avere un parere riguardo il percorso che mi è stato proposto e sull'utilità di tali test. Davvero mi sento molto confuso e molto triste, temo di non venirne più fuori e la sofferenza legata allo stomaco mi sta logorando sotto tutti i punti di vista.
purtroppo da diverso tempo accuso dolore allo stomaco, difficoltà a digerire, acidità e nausea. Alla base di tale sintomatologia è stato ipotizzato un disagio di tipo psicosomatico, anche perché le varie cure che mi sono state prescritte dal gastroenterologo (pariet,motilex, gaviscon o aroè) si sono rivelate poco o per niente efficaci. A breve prenoterò una gastroscopia. Dato l'insuccesso delle cure e la mia situazione di sofferenza quotidiana, ho sviluppato una forte ansia, che diventa anche forte depressione e talvolta rabbia. Mi è stata inizialmente prescritta dal neurologo una cura con mutabon mite e rivotril, rivelatasi però anch'essa inefficace. Attualmente sto gradualmente sospendendo tali farmaci, introducendo il depakin e a breve anche l'efexor da 37.5 e poi da 75. Mi è stato consigliato di eseguire il test di Rorschach e il test MMPI per meglio adattare la terapia farmacologica e comprendere la mia personalità. In passato ho sofferto di attacchi di panico da cui ero riuscito a venirne fuori (sempre però con una cura farmacologica). Vorrei cortesemente avere un parere riguardo il percorso che mi è stato proposto e sull'utilità di tali test. Davvero mi sento molto confuso e molto triste, temo di non venirne più fuori e la sofferenza legata allo stomaco mi sta logorando sotto tutti i punti di vista.
[#1]
Da chi le sono stati consigliati i test?
Sembra strano che per prima cosa le siano somministrati farmaci, e poi le suggeriscano di fare test. Semmai poteva avere un senso l'opposto, dato che i test in clinica si usano a fini diagnostici.
Tuttavia, da un punto di vista psicoterapeutico una diagnosi affidabile può di solito essere formulata anche senza test.
Sembra strano che per prima cosa le siano somministrati farmaci, e poi le suggeriscano di fare test. Semmai poteva avere un senso l'opposto, dato che i test in clinica si usano a fini diagnostici.
Tuttavia, da un punto di vista psicoterapeutico una diagnosi affidabile può di solito essere formulata anche senza test.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Intanto La ringrazio per la celere risposta. I test mi sono stati consigliati dal neurologo che mi ha prescritto la terapia, il quale però, si avvale per tale scopo di uno psicoterapeuta. Lui (il neurologo) mi conosce da diverso tempo e mi ha posto delle domande durante il colloquio che abbiamo avuto prima di prescrivermi la terapia; tuttavia Lei conferma le perplessità che già nutrivo in precedenza a tal riguardo. A questo punto credo che sia ancor più importante comprendere bene la mia problematica per poter formulare una diagnosi affidabile come dice Lei, sia dal punto di vista fisico (mediante la gastroscopia) che dal punto di vista psicoterapeutico (anche senza test). Nella Sua esperienza qual è il tipo di approccio psicoterapeutico più efficace in caso di somatizzazioni? (Anche se sono sicuro che non sia il mio unico problema) Grazie ancora.
[#3]
Guardi, molti miei colleghi sostengono che i disturbi somatoformi, e in parte anche la ricerca, si possano curare benissimo con la psicoterapia.
Nella mia esperienza personale, non è così scontato.
Nel senso che a volte si osservano successi spettacolari, altre volte non si riesce a ottenere nulla o quasi.
In altre parole per la mia esperienza la cura psicoterapeutica dei sintomi somatoformi non ha un'alta affidabilità, cioè non si può garantire la ripetibilità del risultato. La prevedibilità non è molto alta.
Tuttavia, quando associati a tali sintomi c'è ad esempio ansia, spesso curando e risolvendo l'ansia migliorano o spariscono anche i sintomi somatoformi.
Prenda questo parere come mio personale, senza estenderlo alla psicoterapia in generale.
Se fossi in lei chiederei magari un secondo parere ad altri curanti, psichiatra o psicoterapeuta.
Nella mia esperienza personale, non è così scontato.
Nel senso che a volte si osservano successi spettacolari, altre volte non si riesce a ottenere nulla o quasi.
In altre parole per la mia esperienza la cura psicoterapeutica dei sintomi somatoformi non ha un'alta affidabilità, cioè non si può garantire la ripetibilità del risultato. La prevedibilità non è molto alta.
Tuttavia, quando associati a tali sintomi c'è ad esempio ansia, spesso curando e risolvendo l'ansia migliorano o spariscono anche i sintomi somatoformi.
Prenda questo parere come mio personale, senza estenderlo alla psicoterapia in generale.
Se fossi in lei chiederei magari un secondo parere ad altri curanti, psichiatra o psicoterapeuta.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.8k visite dal 08/01/2019.
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