Dubbi terapia

Gentili dottori, ho di recente chiesto un consulto che vi chiederei di leggere: https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/660324-paura-omosessualita.html#2961502

Ora che avete un'idea della situazione, mi ritrovo ancora col dubbio su come comportarmi.
Il mio psicoterapeuta, nell'ultima seduta, mi ha fatto un test (il test di Rorschach per l'esattezza) di cui mi darà conto nel prossimo incontro, e quando ho cercato di spostare il discorso sull'ansia, mi ha fatto domande sulla famiglia chiedendomi di usare degli aggettivi per descrivere i miei genitori e così via.

Ora, da semplice paziente non so se questa sia la strada più idonea, visto che su questo sito mi è stata consigliata una terapia cognitivo comportamentale.
Pertanto sto forse perdendo fiducia nel mio attuale terapeuta e mi chiedo se non sia invece il caso di rivolgersi a un altro specialista, cercando su internet (un modo che non mi piace ma cos'altro potrei fare?) chi si affida a quel metodo ed è esperto di disturbi d'ansia.

Non so cosa fare per cercare di iniziare perlomeno a provare a porre fine, se mai sarà possibile, a questo calvario.
Grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile utente per il DOC le terapie più elettive sono quelle focalizzate sul problema e sul suo aspetto sintomatico e sulle dinamiche cognitivo che lo producono e mantengono in vita.
Qualsiasi orientamento abbia il terapeuta l'importante è che si focalizzi su questi,
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore, la sua risposta è molto tecnica ma credo di capire che non è quello che sta facendo il terapeuta.

Inoltre non ho nessuna diagnosi (né doc né altro). Ho letto i suoi scritti in proposito. Speravo anzi in una sua risposta, purtroppo viviamo davvero agli antipodi altrimenti non esisterei a contattarla proprio perché i suoi articoli - ribadisco, pur non avendo diagnosi - mi hanno fatto sentire meno solo (questo la dice lunga su quanto stia male ed è imbarazzante).

Mi ritrovo in molte cose (addirittura fin dal tormento degli anni scorsi per capire i miei sentimenti per la ex, motivo per cui mi ero rivolto al terapista, passando per la paura dell'omosessualità fino all'ultimo episodio emerso e di cui avrà letto).

Sto sempre più pensando di rivolgermi a un'altra professionista partendo proprio dagli scambi virtuali su questo sito, ma non so se sia la scelta giusta, con chi parlarne meglio, dove andare a parare.

So che vivere ancora a lungo in questo stato non è sopportabile, ma non so come muovermi.
Grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
comprendo il suo disagio, mi contatti pure per qualche orientamento