Tono dell'umore calo libido
Buongiorno, anticipo che nel 2014 ho sofferto di attacchi di panico depressione e ansia, curati con psicoterapia presentando un notevole cambio di umore dopo circa 2 anni. l'aspetto che più mi ha fatto male in questo periodo, accendendo violente discussioni in casa, è stata la perdita della libido con conseguente perdita di erezione. in questi due anni di psicoterapia ho fatto molta fatica a stabilire se era il tono dell'umore a creare problemi all'erezione o viceversa, e ad oggi, dopo 3 anni di calma apparente, mi ritrovo di nuovo con un tono dell'umore molto basso e perdita della libido. consapevole di cosa mi ha fatto abbassare il tono dell'umore ultimamente, mi chiedo:come posso tenere bassi i livelli di ansia che purtroppo mi portano ad avere vere e proprie ansia da prestazione nei momenti di intimità con mia moglie? purtroppo mi tornano alla testa i momenti peggiori che abbiamo passato, e non i momenti migliori che erano fatti di comprensione pazienza e buone risultati, che tra l'altro hanno aiutato a superare la mia crisi; tutto questo lo elaboro sotto le lenzuola ....... Quindi arrivano le vertigini la sudorazione l'aumento di temperatura la perdita di salivazione e forte disagio. La consapevolezza di non riuscire a godere dei momenti di intimità con mia moglie, ed il rischio/paura che mia moglie perda la momentanea calma, influiscono come un boomerang sul tono dell'umore. Consigli? Vi ringrazio.
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La probabile catena causativa, nel suo caso, è:
Ansia > Abbassamento del tono dell'umore > Perdita libido > Deficit erettile.
Se ancora non ha risolto la sua ansia/ansia da prestazione, è in un opportuno setting terapeutico che deve cercare aiuto, prima di qui.
Che tipo di terapia ha fatto, a suo tempo?
Ansia > Abbassamento del tono dell'umore > Perdita libido > Deficit erettile.
Se ancora non ha risolto la sua ansia/ansia da prestazione, è in un opportuno setting terapeutico che deve cercare aiuto, prima di qui.
Che tipo di terapia ha fatto, a suo tempo?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Utente
Buongiorno, andai in cura da uno psichiatra nella mia città consigliatomi dal mio medico di base; mi istruí su come funzionano le paure e l'ansia e affrontammo il disturbo sessuale con "approccio zero" credo lo chiamasse, in pratica mi proibì il coito, dovevamo farci solo coccole, in questo modo aggirammo la mia sensazione di "dovere" che sentivo, la situazione "esame", e in 15 giorni ricordo facemmo lo stesso l'amore 4 o 5 volte senza problemi, non rispettando la proibizione del coito, ma poco mi interessava a quel punto. Nel frattempo mi somministrava lo zoloft, che dovetti presto abbandonare perché mi dava fastidio e passammo al cipralex. Poi a livello di terapia abbiamo passato circa 2 anni a parlare di tutti i traumi avuti da piccolo e che hanno deformato la visione che ho della vita: l'abbandono del padre, la morte della mamma, le difficoltà economiche eccetera. Nel corso di questi 2 anni ho continuato comunque ad affrontare l'intimità con paura, a volte finiva bene altre no. Le cose sono cambiate quando mia moglie nel 2016 è rimasta incinta del secondo figlio, da quel momento sono stato sempre meglio e l'intimità tornò ad essere vera e propria intimità, però ahimè fino ad oggi. Non ho attacchi di panico perché conosco la situazione ma sento di non stare bene, ed ecco che ritornano le ansie per l'intimità. Sono stato molto forse troppo sintetico, ma vorrei riuscire a trovare la pace durante l'intimità anche avendo le preoccupazioni che la vita ti pone, che questa è una cosa che non sono mai riuscito ad ottenere. Grazie
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Non è stato sintetico, anzi è stato piuttosto preciso.
La sensazione di non essersi riuscito a spiegare a sufficienza le deriva dall'ansia, è un fenomeno molto comune.
La prescrizione dello psichiatra è stata a mio avviso sensata, oltretutto si è dimostrata efficace.
È molto probabile però che abbia risolto il problema contingente, cioè sia stata utile solo al momento e per poco tempo e che non abbia sconfitto la tendenza ansiosa di base, che infatti sembra ripresentarsi.
Perciò potrebbe cercare un aiuto psicoterapeutico breve, ma più specifico per la sua forma di ansia.
Nei casi come il suo sono molto efficaci la terapia strategica breve e la comportamentale.
La sensazione di non essersi riuscito a spiegare a sufficienza le deriva dall'ansia, è un fenomeno molto comune.
La prescrizione dello psichiatra è stata a mio avviso sensata, oltretutto si è dimostrata efficace.
È molto probabile però che abbia risolto il problema contingente, cioè sia stata utile solo al momento e per poco tempo e che non abbia sconfitto la tendenza ansiosa di base, che infatti sembra ripresentarsi.
Perciò potrebbe cercare un aiuto psicoterapeutico breve, ma più specifico per la sua forma di ansia.
Nei casi come il suo sono molto efficaci la terapia strategica breve e la comportamentale.
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Utente
Non è quindi un percorso da fare con lo psichiatra che mi aveva in cura giusto? Perché effettivamente il morale è basso causa problemi che vedo e sento anche se sono in "background", che non ci penso direttamente, ma non mi portano, per ora, a momenti di elevato disagio e malessere come fù a suo tempo, superficialmente mi dà fastidio il fatto di non essere più io nei confronti della mia famiglia, di mia moglie, non solo nell'intimità, ma nella vita quotidiana perché tendo ad isolarmi, la mancanza di potenza sessuale mi porta a limitare qualsiasi contatto fisico, mi svuota mentalmente e fisicamente. A quale figura medica mi dovrei rivolgere quindi? Vorrei riuscire da solo perché a parte gli attacchi di panico dove la figura medica è stata molto di supporto, ma superare l'ansia in intimità siamo stati io e mia moglie insieme. In pratica, con un'auto diagnosi, l'ansia per il deficit erettile è data dalla consapevolezza di star male e quindi di non riuscire, non riuscire mi porta ad avere paura di tornare a distruggere di nuovo la serenità faticosamente riacquistata con mia moglie, queste paure entrano nel loop e alimentano il mio malessere, che alimenta il deficit e giù nell'abisso ....... Sono all'inizio, ma conoscendo a cosa potrei andare incontro metto subito avanti le mani, so che mi consiglia sicuramente un medico, ma una anche un'eventuale dritta per vedere se riesco a tamponare la faccenda? grazie mille.
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Diciamo che probabilmente il primo curante che le dette quell'indicazione le ha dato ciò che poteva darle. Se avesse avuto altro da offrirle, glielo avrebbe dato.
Le suggerisco uno psicologo psicoterapeuta, specializzato in terapia comportamentale o strategica.
"Dritte" da qui non possiamo darne per problemi oltre una certa soglia di importanza, come potrebbe essere il suo.
>>> Vorrei riuscire da solo
>>>
Occhio, perché questa è una delle trappole fondamentali del paziente ansioso.
Può leggere qui se crede:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html
Le suggerisco uno psicologo psicoterapeuta, specializzato in terapia comportamentale o strategica.
"Dritte" da qui non possiamo darne per problemi oltre una certa soglia di importanza, come potrebbe essere il suo.
>>> Vorrei riuscire da solo
>>>
Occhio, perché questa è una delle trappole fondamentali del paziente ansioso.
Può leggere qui se crede:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html
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Utente
Dottore la ringrazio molto del tempo che mi ha dedicato, consapevole di non poter risolvere con 2 righe online, ma affrontare l'argomento con un'esperto, forse grazie anche al link che mi ha inviato, concretizza e ispessisce il problema trattato; prima di scriverle credevo di essere "all'inizio" della ricaduta, ma ora mi rendo conto che non è così, altrimenti non le avrei scritto.... Grazie dell'aiuto, perché a suo modo di questo si è trattato.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.2k visite dal 07/01/2019.
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