Relazione a distanza

Salve, sono qui per descrivere la mia situazione attuale che vivo con il mio ragazzo. Io sono di Catania e lui è di Cosenza (siamo collegati perfettamente da una linea di bus di circa 4 ore e mezza), ci sbagliamo di 4 anni in quanto io devo compiere ancora 20 anni e lui 16. Stiamo insieme da 10 mesi circa, ci siamo visti per la prima volta il 3 di settembre e successivamente lui è venuto a trovarmi altre 3 volte (ovvero settembre, ottobre e novembre) e la 3 volta che mi venne a trovare vennero a pranzare anche i suoi genitori a casa mia giusto per conoscere l'ambiente e conoscersi tra genitori. I miei genitori, sono dei genitori all'antica e non accetterebbero mai che io vada da lui sia senza loro ma senza il loro consenso. Allora io cercai di venire incontro a loro e già dalla prima richiesta mio padre mi disse subito "si". Siamo partiti per 2 giorni a dicembre e una volta arrivati mio padre ha detto a lui esplicitamente che sarebbero stati disposti a venire 1/2 volte l'anno e che non mi avrebbero mai lasciato andare da sola! Passano i giorni, io voglio vedere il mio ragazzo e dopo diverse discussioni e chiacchiere passate con il mio ragazzo mi faccio forza e riparlo a mio padre che voglio andarlo a trovare per capodanno... Da lì inizia ad alzare la voce che sono ancora una bambina, che mai e poi mai potrò andarlo a trovare da sola e se così sarà sarebbe il primo a non farmi entrare più in casa. Sono sempre stata una ragazza molto ansiosa, che ha paura di affrontare i propri genitori, sono una ragazza molto semplice (anche perché i miei non mi permetterebbero tantissimo) e credo che i miei siano convinti che sia come mio fratello che a 24 anni è ancora in casa a studiare e che non riesce per niente a distaccarsi da loro. Da premettere che comunque loro hanno un'idea positiva sia di lui che di suo padre, per quanto riguarda la madre invece un po' meno in quanto essendo separati ed è anche molto giovane lei sia molto "morbida" su certi aspetti che magari loro non approvano. La mia paura esagerata è stata anche scaturita da una delusione che ho dato ai miei un bel po' di anni fa e ho il terrore di deluderli. Il mio ragazzo ha fatto tanto per me, da mettersi i soldi da parte senza lavorare ad esserci sempre per me, inoltre ha anche sacrificato per me una cosa enormemente più importante di me stessa e che avrebbe potuto portarlo a seri problemi e allo stesso modo in un periodo difficile con i suoi genitori la quale gli impedivano di vederci per l'andamento suo a scuola sotto mio consiglio per un giorno non si è fatto trovare in casa discutendo con i genitori al telefono che io e la scuola non c'entravo nulla.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

ho riletto il Suo consulto
ma non ho trovato la domanda.

O forse si tratta di uno sfogo?
di una richiesta di ascolto?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
la domanda non c'è poichè il massimo scrivibile è di 3000 caratteri, e grazie mille per la risposta, proseguo con il continuo, dove c'è la domanda che pongo disperatamente...
....
Ogni santa volta non mi ha mai fatto mancare nulla ma ultimamente presa di nervi, ansie e preoccupazioni lo lasciai perché ero convinta che lui "pretendesse" che io scappassi di casa, da lì lui dopo 3 giorni si fece vivo e io per orgoglio e paura dissi che volevo farmi la mia vita e che sarebbe stato sbagliato continuare, grazie al suo buon senso e al suo essere obiettivo mi fece capire che in fondo tutto ciò che dicevo era solo frutto del mio orgoglio e dal mio essere ferita dalle ultime discussioni avute, me ne resi conto scavando dentro di me che in fondo non era per niente ciò che volevo, ma comportandomi così creai in lui un senso di insicurezza e delusione verso di me tant'è che non sa più se contare su di me o no. Mi sento tanto in colpa perché per Natale lui mi prese un cellulare che ne avevo tanto di bisogno e dopo averlo lasciato me lo comprai per i fatti miei nonostante non sia di famiglia benestante e soldi che ha speso per me li ha sempre messi da parte man mano che racimolava qualcosa. Mi sento combattuta perché per paura sto perdendo una persona che nella mia vita ha un'importanza estrema e senza di lui non saprei come fare... Vorrei tanto andare da lui, ma la paura di perdere i miei genitori e di mettermeli contro è tanta, ma non mi premetterebbero di vivermi la mia relazione come vorrei. Stiamo benissimo insieme, sono super felice con lui ed è stato una guida fondamentale nella mia vita in quanto mi ha sempre aiutato in molti sbagli che commettevo in passato.
Chiedo un parere su come affrontare questa situazione al meglio... É giusto andare da lui anche senza il loro consenso? È giusto aspettarli? Sono giusti loro o siamo sbagliati io e il mio ragazzo?
Grazie mille, distinti saluti. Chiara.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile Chiara,

capisco i Sui dubbi.

Ma comprendo anche che avete 20 e 16 anni,
e lui è ancora minorenne pur dimostrandosi saggio.

Non si tratta dunque di dare un giudizio,
come in tribunale,
su chi è nel giusto e chi è nello sbagliato;
ma come cercare che punti di vista differenti
possano trovare un sufficiente accordo:
Voi, i vostri genitori.

Tre volte è venuto lui a casa Sua e altrettanto potrà fare in futuro,
qualche volta ci andrà Lei assieme ai Suoi da lui,..

Il resto
- come spesso accade oggi -
avverrà online o con WhatsApp,
in attesa che lui termini la scuola e diventi maggiorenne.

Staccarsi dai genitori,
divenire autonomi
è possibile non solo quando lo si desidera,
ma quando si ha un minimo di autonomia economica
e la possibilità giuridica di farlo (= maggiore età).
Questo è anche il modo per proteggere la Vostra relazione,
evitando che "si bruci" rapitamente nel "tutto e subito".

Cosa ne pensa?

Dott. Brunialti
[#4]
Utente
Utente
Ma appunto perché lui è minorenne che i miei dovrebbero venirci incontro invece di dirci sempre "glielo paghiamo noi il B&B!" pretendendo che lui venga sempre ogni volta e io debba aspettare quando si decidono i miei. Non so se capisce bene la situazione... Soffriamo perché i miei non accettano che io stia crescendo e io soffro il doppio non sapendo come affrontare i miei genitori nel dire "domani vado a trovarlo e dopodomani torno", non si farebbero neanche parlare. In quanto giuridicamente potrei benissimo andarlo a trovare. Aspetto una seconda risposta. Grazie.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile ragazza,

Lei è "dentro" il Suo desiderio di crescere,
i suoi genitori sono "dentro" il loro compito genitoriale nella maniera in cui essi lo concepiscono.

Come fare perchè questi due mondi
così vicini e così distanti
possano avere qualche punto di contatto per negoziare un cambiamento?

La regola generale direbbe: Parlandosi.

Ma solo Lei può sapere le difficoltà comunicative che incontrate,
e un consulto online può arrivare solo fino a qui.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti