Dubbio Servizi Sanitari Locali
Gentili dottori. Vorrei richiedere un aiuto psicologico presso i Servizi Sanitari, poichè che la maggioranza dei privati non fa la prima visita gratuita ed io non sono sicuro di aver bisogno di psicoterapia. Vorrei un preventivo su me stesso che mi dia una motivazione razionale a decidere che il passo giusto da fare per poterlo intraprendere con la giusta decisione. Mi chiedo se i medici che effettuano "Ser.T" sono professionisti allo stesso livello di chi esercita in privato che hanno scelto di partecipare a un servizio pubblico? Inoltre è possibile fare riferimento soltanto al centro relativo al proprio comune di residenza, oppure potrei usufruire anche dei Servizi Sanitari dei comuni limitrofi al mio ad esempio? Voglio precisare che io intendo pagare un servizio che mi viene offerto, solo che farlo con un privato mi metterebbe un po in difficoltà adesso, e non so come muovermi e se fidarmi dell'ambito pubblico
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Gentile Utente,
nei servizi pubblici trova professionisti formati esattamente al pari di chi trova nel privato, e trova anche psicologi che si stanno ancora formando (tirocinanti, di solito in maggioranza rispetto al personale assunto e con più esperienza).
La possibilità di essere seguito da una persona che appartiene all'una o all'altra categoria dipende dall'organizzazione del singolo servizio e dal numero di tirocinanti presenti rispetto al numero di psicologi psicoterapeuti già formati e quindi dipendenti del SSN.
In ogni caso chiunque la valuterà inizialmente sarà perfettamente in grado di dirle se le serve o no una psicoterapia, può stare tranquillo.
Il problema può essere se mai la scarsità di sedute erogate dai servizi pubblici che, disponendo di scarse risorse, di solito offrono un numero di sedute molto limitato (nella mia zona solitamente 8).
Ad ogni modo possono esserci differenze anche rilevanti fra struttura e struttura e solo provando ad accedere ai servizi di un Centro in particolare potrà verificare cosa è in grado di offrirle.
Un caro saluto,
nei servizi pubblici trova professionisti formati esattamente al pari di chi trova nel privato, e trova anche psicologi che si stanno ancora formando (tirocinanti, di solito in maggioranza rispetto al personale assunto e con più esperienza).
La possibilità di essere seguito da una persona che appartiene all'una o all'altra categoria dipende dall'organizzazione del singolo servizio e dal numero di tirocinanti presenti rispetto al numero di psicologi psicoterapeuti già formati e quindi dipendenti del SSN.
In ogni caso chiunque la valuterà inizialmente sarà perfettamente in grado di dirle se le serve o no una psicoterapia, può stare tranquillo.
Il problema può essere se mai la scarsità di sedute erogate dai servizi pubblici che, disponendo di scarse risorse, di solito offrono un numero di sedute molto limitato (nella mia zona solitamente 8).
Ad ogni modo possono esserci differenze anche rilevanti fra struttura e struttura e solo provando ad accedere ai servizi di un Centro in particolare potrà verificare cosa è in grado di offrirle.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la risposta. Quindi lei dice che sarebbe un passo saggio recarmi ai Servizi Sanitari locali, aldilà del possibile problema sul "numero delle sedute", anche solo per una prima diagnosi che mi dia un indirizzo, e successivamente, non senza qualche sacrificio, prendere in considerazione l'idea di un privato ( Con cui questo problema non esisterebbe )? Inoltre, nel momento in cui mi affidassi a un privato, sono io in diritto di "pretendere risultati", magari anche con una data di scadenza stabilita a inizio percorso? Lei mi suggerisce di potermi fidare sulla competenza, perciò faccio questa domanda. Io mi fido del mio intuito, ma non ho alcuna conoscenza accademica in psicologia, per cui per essere motivato a crederci necessiterei che il Dottore in questione mi facesse capire il senso di ogni singolo passo in relazione al mio caso da un punto di vista razionale e plausibile
[#3]
Sì, le consiglio di iniziare a rivolgersi a una struttura pubblica e capire cosa possono proporle.
Nessuno le può garantire risultati certi e addirittura calendarizzati perché il lavoro si svolge su un oggetto complesso (l'essere umano) e non su una macchina da riparare.
Questo vale per qualsiasi professione e vale tanto più se si lavora con la salute (mentale o fisica).
Da questo punto di vista le conviene quindi abbandonare l'illusione di controllare passo dopo passo quello che potrà accadere, perché resterebbe disorientato dalla mancanza di risposte costantemente precise: in fondo non parliamo di aggiustare un computer o di ristrutturare una casa, ma di lavorare con la mente conscia e inconscia e un'infinità di variabili interne ad esterne, non tutte controllabili e prevedibili.
Nessuno le può garantire risultati certi e addirittura calendarizzati perché il lavoro si svolge su un oggetto complesso (l'essere umano) e non su una macchina da riparare.
Questo vale per qualsiasi professione e vale tanto più se si lavora con la salute (mentale o fisica).
Da questo punto di vista le conviene quindi abbandonare l'illusione di controllare passo dopo passo quello che potrà accadere, perché resterebbe disorientato dalla mancanza di risposte costantemente precise: in fondo non parliamo di aggiustare un computer o di ristrutturare una casa, ma di lavorare con la mente conscia e inconscia e un'infinità di variabili interne ad esterne, non tutte controllabili e prevedibili.
[#4]
Ex utente
Non ho ben espresso il mio punto di vista e l'ho confuso: Io sono assolutamente consapevole che il paziente è il primo fattore che influenza la riuscita di una terapia. Non sento il bisogno di controllare il tutto, ma proprio a causa della complessità umana, mi chiedevo se fosse possibile considerare uno Psicoterapeuta ( pubblico/ privato ) alla stregua di un Cardiologo: Con la differenza che quest'ultimo opera su un organo materialmente presente. Mentre uno psicoterapeuta opera su un lato anche più "astratto" e interpretativo, complesso. Quindi posso dedurre che in qualsivoglia terapia l'aspetto personale, umano e soggettivo del psicoterapeuta influenzi direttamente il suo metodo, e quindi le potenziali possibilità della terapia stessa. Io sento che sarei in grado di collaborare efficientemente con un medico che mi susciti la sensazione di sapere che possiede le risorse umane per applicare la "teoria generale" alla mia soggettività, che sappia convincermi e soprattutto farmi capire razionalmente il perchè di ogni passo. A queste condizioni riuscirei a fidarmi, e probabilmente avrei una motivazione più sana ad affrontare le difficoltà del percorso. Mi conviene invece considerare che questa mia preoccupazione è scontato che non si verifichi perchè si tratta, pur essendo la psiche umana un parametro complesso, di "aritmetica", di consigli pratici su come affrontare la vita ad esempio ( E' chiaro che considerarli o no è a discrezione del paziente )?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 700 visite dal 04/01/2019.
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