Famiglia allargata
Buongiorno,
dopo 9 mesi di graduale conoscenza da un paio di settimane e dopo un anno che papà dorme con lei (trasferendosi 1 vv a settimana) sua figlia (4 anni) ha iniziato a pernottare in casa con noi.
La piccola è felice quando si tratta di venire da noi anzi, piange quando deve andare via.
In generale è molto capricciosa.
Da una parte giochiamo e ci divertiamo dall’altra spesso ci riversa addosso una cattiveria che non può essere così accentuata in una bimba di 4 anni. (vi odio, siete dei bugiardi, non mi volete qui con voi, frasi che probabilmente sente).
Vuole la tv SEMPRE accesa, quando gioca, per leggere mentre colora, non gioca da sola, e cerca la totalità di attenzione sia di adulti che dei bimbi, e fa i capricci se si devia dai suoi desideri. Ad esempio se si balla o si fa come dice lei o si arrabbia.
Per la prima volta, IO ho dato qualche no (pochi e semplici):
1. No a lenzuola e cuscino del letto in divano, perchè ce ne sono altri 8 disponibili = scenata di 40 minuti, chiusa in armadio, ha rovesciato tutti i vestiti a terra, poi calma ha usato un altro cuscino.
2. Non giocare con le persiane (elettriche), altri 30 minuti. poi tutto ok.
Piange o si lagna ogni volta che viene contraddetta, ma davanti ad un no fermo e motivato sembra capire, post scenata.
Richieste CONTINUE che se non soddisfatte subito = pianto.
La bambina non mangia, salvo poi chiedere schifezze, quando mangia lo fa annoiata e con le mani. Non sta seduta a tavola.
La piccola, assiste infine alle liti dei genitori, o meglio, ai commenti della madre che dal vivo, e per telefono non si risparmia con toni e vocaboli "colorati" verso noi.
Con la madre non è possibile parlare, accusa ME della loro separazione,(ci siamo incontrati mesi dopo alla sentenza definitiva) e parla male di me (forse noi) alla bambina la quale sa che che "mamma ti odia". Una pallina di natale fatta dalla piccola ci è stata restituita ieri.
La madre è ossessionata da me. Ad ogni lite salta fuori "quella testa di ca**, quella p**, quella str**".
Da parte mia fingo che non esista, ma soffro a vedere il mio compagno che viene maltrattato, e mi causa parecchia rabbia sentirmi epitetare in certi modi.
Non capiamo quanti certi comportamenti manifestino realmente il suo disagio o quanto siano un capriccio. Non capiamo se la nuovissima situazione può aver in qualche modo influenzato ulteriormente questo nervosismo.
Il padre vorrebbe portare la piccola da uno psicologo ma la madre non vuole.
Il quadro è complesso.
come comportarci? come fare che sia il padre a dire no, e ad imporre delle regole gradualmente ma senza scatenare una guerra mondiale, per poter, ad esempio, uscire tutti e tre alla sera, magari anche con amici o solo a mangiare una pizza senza essere "schiavi" di capricci imprevisti. e come supportare la piccola?
grazie
una matrigna preoccupata
dopo 9 mesi di graduale conoscenza da un paio di settimane e dopo un anno che papà dorme con lei (trasferendosi 1 vv a settimana) sua figlia (4 anni) ha iniziato a pernottare in casa con noi.
La piccola è felice quando si tratta di venire da noi anzi, piange quando deve andare via.
In generale è molto capricciosa.
Da una parte giochiamo e ci divertiamo dall’altra spesso ci riversa addosso una cattiveria che non può essere così accentuata in una bimba di 4 anni. (vi odio, siete dei bugiardi, non mi volete qui con voi, frasi che probabilmente sente).
Vuole la tv SEMPRE accesa, quando gioca, per leggere mentre colora, non gioca da sola, e cerca la totalità di attenzione sia di adulti che dei bimbi, e fa i capricci se si devia dai suoi desideri. Ad esempio se si balla o si fa come dice lei o si arrabbia.
Per la prima volta, IO ho dato qualche no (pochi e semplici):
1. No a lenzuola e cuscino del letto in divano, perchè ce ne sono altri 8 disponibili = scenata di 40 minuti, chiusa in armadio, ha rovesciato tutti i vestiti a terra, poi calma ha usato un altro cuscino.
2. Non giocare con le persiane (elettriche), altri 30 minuti. poi tutto ok.
Piange o si lagna ogni volta che viene contraddetta, ma davanti ad un no fermo e motivato sembra capire, post scenata.
Richieste CONTINUE che se non soddisfatte subito = pianto.
La bambina non mangia, salvo poi chiedere schifezze, quando mangia lo fa annoiata e con le mani. Non sta seduta a tavola.
La piccola, assiste infine alle liti dei genitori, o meglio, ai commenti della madre che dal vivo, e per telefono non si risparmia con toni e vocaboli "colorati" verso noi.
Con la madre non è possibile parlare, accusa ME della loro separazione,(ci siamo incontrati mesi dopo alla sentenza definitiva) e parla male di me (forse noi) alla bambina la quale sa che che "mamma ti odia". Una pallina di natale fatta dalla piccola ci è stata restituita ieri.
La madre è ossessionata da me. Ad ogni lite salta fuori "quella testa di ca**, quella p**, quella str**".
Da parte mia fingo che non esista, ma soffro a vedere il mio compagno che viene maltrattato, e mi causa parecchia rabbia sentirmi epitetare in certi modi.
Non capiamo quanti certi comportamenti manifestino realmente il suo disagio o quanto siano un capriccio. Non capiamo se la nuovissima situazione può aver in qualche modo influenzato ulteriormente questo nervosismo.
Il padre vorrebbe portare la piccola da uno psicologo ma la madre non vuole.
Il quadro è complesso.
come comportarci? come fare che sia il padre a dire no, e ad imporre delle regole gradualmente ma senza scatenare una guerra mondiale, per poter, ad esempio, uscire tutti e tre alla sera, magari anche con amici o solo a mangiare una pizza senza essere "schiavi" di capricci imprevisti. e come supportare la piccola?
grazie
una matrigna preoccupata
[#1]
In effetti i "no" più importanti dovrebbe essere per primo il padre a dirli.
L'impressione è quella di una bambina ancora ferita per la separazione dei genitori, ma che però tutto sommato si trova bene quando è con lei.
Non deve sorprendere che un bambino riesca a esprimere un momento gioia e allegria e il momento dopo rabbia estrema, soprattutto data la situazione che ci ha presentato.
La raccomandazione è di richiedere una consulenza di persona a uno psicologo, per farvi dare delle possibili strategie da mettere in atto nei comportamenti con la bambina e anche nei confronti della madre.
Se il padre non si rende conto da solo dell'importanza dei limiti e paletti che lui per primo dovrebbe mettere, sarebbe sorprendente se se ne rendesse conto per via di un semplice consulto qui.
Consultate un collega, ne potrebbe valere la pena.
L'impressione è quella di una bambina ancora ferita per la separazione dei genitori, ma che però tutto sommato si trova bene quando è con lei.
Non deve sorprendere che un bambino riesca a esprimere un momento gioia e allegria e il momento dopo rabbia estrema, soprattutto data la situazione che ci ha presentato.
La raccomandazione è di richiedere una consulenza di persona a uno psicologo, per farvi dare delle possibili strategie da mettere in atto nei comportamenti con la bambina e anche nei confronti della madre.
Se il padre non si rende conto da solo dell'importanza dei limiti e paletti che lui per primo dovrebbe mettere, sarebbe sorprendente se se ne rendesse conto per via di un semplice consulto qui.
Consultate un collega, ne potrebbe valere la pena.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1k visite dal 03/01/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.