Non sopporto alcuni rumori, mi fanno venire il nervoso

Non riesco a ignorare, e provo un forte fastidio, verso rumori naturali causati dal masticare (chewing gum o cibo) soprattutto se sono i miei genitori e famigliari, ma anche in generale con gli estranei (gente sul bus...), non ci faccio molto caso solo con gli amici più stretti, anche perché se mangiamo insieme, mangiamo camminando per strada, dove c'è sempre traffico. Non sopporto neanche il rumore della televisione del salotto (a volume comunque basso, per colpa mia), e ci sono due porte chiuse ad attutire il suono. Ma quando parte per esempio della musica durante il film, mi sembra quasi le porte e la parete che dividono la mia stanza e la sala non ci fossero più. Credo di star facendo impazzire i miei. E io nel mentre, faccio scatti nervosi e impreco cose indicibili. Anche durante lezione all'università, quando ci sono i chiacchiericci, non riesco a focalizzare l'attenzione sul professore, nonostante la materia trattata mi piaccia molto, ed è probabilmente un problema mio, perché nonostante sentire altre voci non sia piacevole anche per gli altri (e ho un compagno di corso che non ha problemi a seguire) non riesco a concentrarmi (mi viene solo voglia di urlar loro contro di stare in silenzio). E mi ricordo che da piccola il rumore che facevano i miei nel mangiare non mi dava fastidio, che durante lezione di scienze del liceo riuscivo a concentrarmi sulla voce della prof nonostante il chiacchiericcio diffuso. Ora se sento uno masticare il chewing gum 1 o 2 metri dietro di me ho la sensazione che mi stia masticando nell'orecchio, non dico cosa sento quando la distanza è 60 cm. Ora che ci penso mi sembra che mi dia più fastidio se i rumori arrivano da destra (quando mangiamo, l'orecchio destro è quello più vicino ai miei). Per non sentire la TV, metto un video a caso sul computer finendo per distrarmi. Credo di avere un problema con la porta di camera mia: dal liceo guardo delle serie dal computer a volume basso tenendo la porta chiusa, per non far sentire che non stavo propriamente studiando, ma ora la cosa è peggiorata, ogni volta che i miei aprono la seconda porta per fare avanti e indietro, ho il bisogno di controllare che poi la chiudano (anche se guardano nulla in salotto). E queste vacanze hanno solo peggiorato la situazione, sono arrivata a rovinarmi le mani più del solito (mi mangio le unghie da non ricordo quando) e a stringere i denti per il nervoso, e a lungo andare non va bene. Mi dà meno fastidio il traffico del rumore di mia madre che si alza dalla poltrona, perché so che aprirà la porta e ora che ci ripenso mi viene pure da piangere. Il tutto non mi sento neanche in colpa per come urlo ai miei di abbassare il volume o chiudere la porta. E non capisco se questi problemi siano così grandi tanto quanto io li percepisco. E non è neanche (o non è il motivo principale) la sessione degli esami, perché non sono poi così preoccupata come dovrei.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
cara utente,

il problema che descrive può avere più di una causa.

per quanto riguarda il fastidio che prova in casa, penso che possa dipendere anche o solo dalla relazione con i suoi familiari e quindi da una certa insofferenza generale nei loro confronti.
se le dà più fastidio il rumore di sua madre che si alza dalla poltrona rispetto al rumore del traffico è perché la mamma sta per venire verso la sua camera e aprirà una porta che non richiuderà, provocando un aumento di volume del suono della tv che arriva fino a lei e quindi rabbia per la scarsa considerazione nei suoi confronti.

in genere per indicare il tipo di situazione che descrive si utilizza il termine "misofonia" e le linko il sito dell'associazione che si occupa di questo sintomo perché possa consultare i materiali pubblicati online: https://misophonia-association.org/

per quanto riguarda invece la difficoltà a concentrarsi all'università, che distinguerei dall'altro problema, questa può dipendere da cause sia psicologiche, sia ambientali, ma potenzialmente anche neurologiche.

per fugare ogni dubbio le consiglio di rivolgersi ad un medico neurologo al quale esporre tutta la situazione per capire se è riscontrabile una causa o concausa di questo tipo per i suoi sintomi.
se emergessero cause più psicologiche che neurologiche sarà opportuno che si rivolga ad un mio collega per occuparsi della situazione.

ci pensi e mi faccia sapere!

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
grazie per i suggerimenti dottoressa. ci proverò.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Provi a sentire il parere di un neurologo e mi faccia sapere, se lo desidera.