Libido alta
Gentili professionisti,
Sono un uomo di 40 anni, felicemente sposato da 11 anni con una donna di 38 che, anche dopo 2 figli, trovo ancora bellissima. Il problema, se di problema si tratta, è che alla mia età mi sento ancora sessualmente attivo come un adolescente, ma tale desiderio deve spesso fare i conti con quello di mia moglie, decisamente più "normale". Mentre lei è, diciamo, disponibile 2,3 volte a settimana, io lo farei anche più volte al giorno.
Nonostante io e lei se ne parli spesso di questa differenza di desiderio, e nonostante l'ottima cominicazione che c'è tra noi, la mia dolce metà afferma che più di così non ce la fa, e che il suo desiderio è bene appagato ma che non rouscirebbe a tenere i ritmi che vorrei io.
Sarà poi il tempo che avanza, o la crisi di mezza età, o alcuni problemi gravi di salute che abbiamo dovuto attraversare e che hanno riguardato entrambi i nostri figli, sento che non è giusto vivere con questa che per me è una vera privazione. Siccome non penso
di essere in grado di tradire mia moglie (ne lo voglio) volevo sapere se questo problema può essere affrontato in qualche maniera a livello psicologico (con qualche tipo di supporto) o addirittura farmacologico. Sempre dando per scontato di NON soffrire di qualche disturbo tipo ipersessualità o altro, visto che non sono affatto sicuro che questa mia esigenza possa essere considerata normale.
Ringrazio quanti possano rispondere a questo intrrvento.
Sono un uomo di 40 anni, felicemente sposato da 11 anni con una donna di 38 che, anche dopo 2 figli, trovo ancora bellissima. Il problema, se di problema si tratta, è che alla mia età mi sento ancora sessualmente attivo come un adolescente, ma tale desiderio deve spesso fare i conti con quello di mia moglie, decisamente più "normale". Mentre lei è, diciamo, disponibile 2,3 volte a settimana, io lo farei anche più volte al giorno.
Nonostante io e lei se ne parli spesso di questa differenza di desiderio, e nonostante l'ottima cominicazione che c'è tra noi, la mia dolce metà afferma che più di così non ce la fa, e che il suo desiderio è bene appagato ma che non rouscirebbe a tenere i ritmi che vorrei io.
Sarà poi il tempo che avanza, o la crisi di mezza età, o alcuni problemi gravi di salute che abbiamo dovuto attraversare e che hanno riguardato entrambi i nostri figli, sento che non è giusto vivere con questa che per me è una vera privazione. Siccome non penso
di essere in grado di tradire mia moglie (ne lo voglio) volevo sapere se questo problema può essere affrontato in qualche maniera a livello psicologico (con qualche tipo di supporto) o addirittura farmacologico. Sempre dando per scontato di NON soffrire di qualche disturbo tipo ipersessualità o altro, visto che non sono affatto sicuro che questa mia esigenza possa essere considerata normale.
Ringrazio quanti possano rispondere a questo intrrvento.
[#1]
Salve,
dopo la lettura dei consulti precedenti, prima di darle una mia impressione, posso chiederle quanti anni hanno entrambi i suoi figli, se l'andamento del suo desiderio nel tempo è costante e, quindi, come mai questo problema insorge ora?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
dopo la lettura dei consulti precedenti, prima di darle una mia impressione, posso chiederle quanti anni hanno entrambi i suoi figli, se l'andamento del suo desiderio nel tempo è costante e, quindi, come mai questo problema insorge ora?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#2]
Utente
Grazie della risposta.
I miei figli hanno 9 e 7 anni, il mio desiderio è sempre stato alto, ma l'avevo sempre relazionato all'età, quindi l'ho sempre considerato nella norma.
Ora, a 40 anni, mi sono reso conto che forse questo desiderio sia sproporzionato rispetto all'età.
Pensandoci, credo che questo problema insorga ora perchè anche la qualità del sesso sia scesa sotto un livello soddisfacente, ma questo lo capisco perchè coi bimbi in casa non è facile.
Ciò che mi preoccupa di più è che durante la giornata penso spesso al sesso, ma non saprei quantificarlo.
Grazie ancora
I miei figli hanno 9 e 7 anni, il mio desiderio è sempre stato alto, ma l'avevo sempre relazionato all'età, quindi l'ho sempre considerato nella norma.
Ora, a 40 anni, mi sono reso conto che forse questo desiderio sia sproporzionato rispetto all'età.
Pensandoci, credo che questo problema insorga ora perchè anche la qualità del sesso sia scesa sotto un livello soddisfacente, ma questo lo capisco perchè coi bimbi in casa non è facile.
Ciò che mi preoccupa di più è che durante la giornata penso spesso al sesso, ma non saprei quantificarlo.
Grazie ancora
[#3]
Gentile utente,
riguardo alla domanda che pone, trovo interessanti due Sue notazioni:
1. "Ciò che mi preoccupa di più è che durante la giornata penso spesso al sesso."
2. "..credo che questo problema insorga ora perchè anche la qualità del sesso sia scesa sotto un livello soddisfacente.."
Sul piano di realtà Lei afferma che
3. "..io lo farei anche più volte al giorno...".
Riguardo al 3. osservo che per farlo più volte al giorno - tutti i giorni -
in modo qualitativamente appagante
occorre del tempo. E' l'unica attività comune che avete? Come fare per evitare una certa ripetitività meccanica?
Inoltre, chiedo:
a quali Suoi bisogni/desideri risponde tale esigenza?
- scarica orgasmica?
- rassicurazione sull'amore?
- narcisismo?
- che altro?
1 e 2.
Può darsi che la complessità della conciliazione tra genitorialità e coppia abbia portato a "sforbiciare" i tempi anche sessuali della coppia.
Forse si può provvedere chiedendo aiuto a genitori o baby sitter..
Altrimento può diventare un pensiero ossessivo (punto 2),
come accade talvolta per le cosa che non si possono avere.
Riguardo al Suo accenno al sesso compulsivo,
le caratteristiche le trova qui:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/7732-il-sesso-compulsivo-e-un-disordine-mentale-o-m-s.html .
Capisco di avere aperto svariati "sportelli",
ai quali un consulto online
non è in grado di dare risposte,
bensì di proporre domande di approfondimento personale.
In attesa di un consulto psico-sessuologico di persona.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
riguardo alla domanda che pone, trovo interessanti due Sue notazioni:
1. "Ciò che mi preoccupa di più è che durante la giornata penso spesso al sesso."
2. "..credo che questo problema insorga ora perchè anche la qualità del sesso sia scesa sotto un livello soddisfacente.."
Sul piano di realtà Lei afferma che
3. "..io lo farei anche più volte al giorno...".
Riguardo al 3. osservo che per farlo più volte al giorno - tutti i giorni -
in modo qualitativamente appagante
occorre del tempo. E' l'unica attività comune che avete? Come fare per evitare una certa ripetitività meccanica?
Inoltre, chiedo:
a quali Suoi bisogni/desideri risponde tale esigenza?
- scarica orgasmica?
- rassicurazione sull'amore?
- narcisismo?
- che altro?
1 e 2.
Può darsi che la complessità della conciliazione tra genitorialità e coppia abbia portato a "sforbiciare" i tempi anche sessuali della coppia.
Forse si può provvedere chiedendo aiuto a genitori o baby sitter..
Altrimento può diventare un pensiero ossessivo (punto 2),
come accade talvolta per le cosa che non si possono avere.
Riguardo al Suo accenno al sesso compulsivo,
le caratteristiche le trova qui:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/7732-il-sesso-compulsivo-e-un-disordine-mentale-o-m-s.html .
Capisco di avere aperto svariati "sportelli",
ai quali un consulto online
non è in grado di dare risposte,
bensì di proporre domande di approfondimento personale.
In attesa di un consulto psico-sessuologico di persona.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
Grazie a tutti.
L'importante è che questo problema sia "arginato" a livello psicologico e che non diventi una malattia o ossessione.
Penso che il compimento dei 40 abbia anche influito parecchio nella mia sfera personale.
Penserò seriamente a qualche supporto psicologico in zona nel caso non dovessi uscirne con le mie gambe.
Grazie ancora
L'importante è che questo problema sia "arginato" a livello psicologico e che non diventi una malattia o ossessione.
Penso che il compimento dei 40 abbia anche influito parecchio nella mia sfera personale.
Penserò seriamente a qualche supporto psicologico in zona nel caso non dovessi uscirne con le mie gambe.
Grazie ancora
[#5]
Ci sono una complessità di elementi leggendo il suo racconto e i consulti precedenti. L'ipersessualità che identifica in suo padre, che mi sembra sia stata una figura critica nella sua esperienza, alcune difficoltà nei rapporti con sua moglie, la preoccupazione per suo figlio.
Il primo consulto che scrive a Medicitalia è quello in cui parla dei suoi genitori e della figura di suo padre, di cui ha sentito l'ostilità. Come se il primo contatto con noi contenesse un elemento principale e prezioso del suo passato più antico. Trasmette una carica emotiva intensa per suo padre, e su questo mi soffermerei.
Inoltre, se notiamo, pur comunicando i suoi vissuti, la domanda del suo consulto non la fa per sé, ma per sua madre.
Le dico questo per condividere una mia sensazione con lei, in questa sede, e cioè che seppure lei parli di sé e dei suoi bisogni nei consulti, in qualche modo lo fa spesso in funzione degli altri, ora per sua madre, ora per sua moglie e la sua coppia, ora per suo figlio. Come se, pur volendo, non entrasse mai fino in fondo nel suo mondo interiore.
Sempre in un consulto passato, in cui parla di eiaculazione precoce, sembra non dare un senso simbolico a questi episodi, ma finisce per trattarli solo da un punto di vista organico, cosa che lei stesso sente importante ma parziale. Quindi è come se da una parte io sentissi il suo desiderio di avvicinarsi al suo mondo interiore e ai suoi bisogni, dall'altra però fa anche un passo indietro ogni volta, come se uscisse di scena dimenticandosi di sé.
Anche in questo consulto in fondo, pur comunicando l'amore per sua moglie, esprime con forza un suo dissenso di fatto dirimente: non vuole privazioni. Allo stesso tempo, però, il suo bisogno resta tra le righe, e potrebbe addirittura essere una patologia.
Allora, non so dirle in questa sede circa il livello della sua libido, ma le lascio queste suggestioni che il suo racconto mi hanno evocato, che riguardano il suo mondo interiore presente e passato, la ricchezza delle sue emozioni e l'importanza di dare loro il giusto ascolto, forse il desiderio di essere compreso e amato.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Il primo consulto che scrive a Medicitalia è quello in cui parla dei suoi genitori e della figura di suo padre, di cui ha sentito l'ostilità. Come se il primo contatto con noi contenesse un elemento principale e prezioso del suo passato più antico. Trasmette una carica emotiva intensa per suo padre, e su questo mi soffermerei.
Inoltre, se notiamo, pur comunicando i suoi vissuti, la domanda del suo consulto non la fa per sé, ma per sua madre.
Le dico questo per condividere una mia sensazione con lei, in questa sede, e cioè che seppure lei parli di sé e dei suoi bisogni nei consulti, in qualche modo lo fa spesso in funzione degli altri, ora per sua madre, ora per sua moglie e la sua coppia, ora per suo figlio. Come se, pur volendo, non entrasse mai fino in fondo nel suo mondo interiore.
Sempre in un consulto passato, in cui parla di eiaculazione precoce, sembra non dare un senso simbolico a questi episodi, ma finisce per trattarli solo da un punto di vista organico, cosa che lei stesso sente importante ma parziale. Quindi è come se da una parte io sentissi il suo desiderio di avvicinarsi al suo mondo interiore e ai suoi bisogni, dall'altra però fa anche un passo indietro ogni volta, come se uscisse di scena dimenticandosi di sé.
Anche in questo consulto in fondo, pur comunicando l'amore per sua moglie, esprime con forza un suo dissenso di fatto dirimente: non vuole privazioni. Allo stesso tempo, però, il suo bisogno resta tra le righe, e potrebbe addirittura essere una patologia.
Allora, non so dirle in questa sede circa il livello della sua libido, ma le lascio queste suggestioni che il suo racconto mi hanno evocato, che riguardano il suo mondo interiore presente e passato, la ricchezza delle sue emozioni e l'importanza di dare loro il giusto ascolto, forse il desiderio di essere compreso e amato.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 12k visite dal 01/01/2019.
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