Masturbazione in webcam e sensi di colpa
Salve, sono un ragazzo di 23 anni e sono felicemente fidanzato da ormai 2 anni. Sono consapevole di avere problemi legati all'esibizionismo nell'ambito sessuale, ma non è mai stato un problema di coppia in quanto la mia fidanzata ne è consapevole e lo sfruttiamo a volte come leva sessuale per rendere il tutto un po più eccitante.
Il problema però è che mi masturbo in webcam.. è una cosa che succede circa ogni 3-4 mesi e che avverto (prima che succeda) come qualcosa di naturale, quello che penso prima dell'atto è "ma si, chi se ne frega, è soltanto una sega". Il problema è che mi sento tremendamente in colpa dopo ogni volta che succede, mi sento come se avessi tradito il mio partner e questa cosa mi fa tremendamente schifo. Mi riprometto di non farlo più, cerco di focalizzarmi su altre cose ma poi alla fine finisco per ricadere. Ci tengo a precisare che la mia vita sessuale è molto attiva, faccio sesso frequentemente e con piacere di entrambi. Inoltre non è qualcosa che compio con la stessa persona, mi limito a girare in webcam finché non trovo qualcuna che abbia voglia di masturbarsi o di farmi venire, dopodiché finisce lì, e il senso di colpa mi assale.
Voglio sapere se questa cosa è considerabile come tradimento, perché francamente, mi logora. Una parte di me vorrebbe confessarlo alla mia partner e prendersi la responsabilità delle proprie azioni, ma essendo consapevole che lei ne soffrirebbe molto (la prima volta che è successo gliel'ho confessato e lei ne ha risentito per un mese circa, ha minato la nostra intimità per quel periodo), l'altra parte di me vuole tenerselo per se e cercare di risolvere il problema da solo senza farla soffrire e senza minare la nostra fiducia. In un certo senso, una parte di me non ritiene giusto che debba andare tutto allo sfacelo per questa mia debolezza.
Ho bisogno di un consiglio, cosa dovrei fare? Io amo davvero questa persona e non voglio che questa parafilia possa compromettere la mia relazione.
Grazie.
Il problema però è che mi masturbo in webcam.. è una cosa che succede circa ogni 3-4 mesi e che avverto (prima che succeda) come qualcosa di naturale, quello che penso prima dell'atto è "ma si, chi se ne frega, è soltanto una sega". Il problema è che mi sento tremendamente in colpa dopo ogni volta che succede, mi sento come se avessi tradito il mio partner e questa cosa mi fa tremendamente schifo. Mi riprometto di non farlo più, cerco di focalizzarmi su altre cose ma poi alla fine finisco per ricadere. Ci tengo a precisare che la mia vita sessuale è molto attiva, faccio sesso frequentemente e con piacere di entrambi. Inoltre non è qualcosa che compio con la stessa persona, mi limito a girare in webcam finché non trovo qualcuna che abbia voglia di masturbarsi o di farmi venire, dopodiché finisce lì, e il senso di colpa mi assale.
Voglio sapere se questa cosa è considerabile come tradimento, perché francamente, mi logora. Una parte di me vorrebbe confessarlo alla mia partner e prendersi la responsabilità delle proprie azioni, ma essendo consapevole che lei ne soffrirebbe molto (la prima volta che è successo gliel'ho confessato e lei ne ha risentito per un mese circa, ha minato la nostra intimità per quel periodo), l'altra parte di me vuole tenerselo per se e cercare di risolvere il problema da solo senza farla soffrire e senza minare la nostra fiducia. In un certo senso, una parte di me non ritiene giusto che debba andare tutto allo sfacelo per questa mia debolezza.
Ho bisogno di un consiglio, cosa dovrei fare? Io amo davvero questa persona e non voglio che questa parafilia possa compromettere la mia relazione.
Grazie.
[#1]
Salve,
il suo consulto mette in luce diversi aspetti da tenere in considerazione. In questa sede vorrei sottolinearne due.
Un aspetto riguarda la sua autodiagnosi, il fatto cioè di ritenere di avere un problema legato all'esibizionismo, che definisce anche una sua "debolezza".
Un secondo aspetto riguarda il senso di colpa per la sofferenza che lei sa di generare alla sua ragazza.
Prima di lasciarle una mia suggestione in questa sede, provo a farle alcune domande intorno a questi due aspetti, se avesse voglia di rispondere.
Quando nasce in lei l'idea di avere un problema legato all'esibizionismo e che cosa pensa in proposito, quali possono essere le cause dal suo punto di vista? Inoltre, come viveva le pratiche sessuali di questo tipo prima di fidanzarsi? Infine, come mai ha scelto di parlarne con la sua fidanzata la prima volta?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
il suo consulto mette in luce diversi aspetti da tenere in considerazione. In questa sede vorrei sottolinearne due.
Un aspetto riguarda la sua autodiagnosi, il fatto cioè di ritenere di avere un problema legato all'esibizionismo, che definisce anche una sua "debolezza".
Un secondo aspetto riguarda il senso di colpa per la sofferenza che lei sa di generare alla sua ragazza.
Prima di lasciarle una mia suggestione in questa sede, provo a farle alcune domande intorno a questi due aspetti, se avesse voglia di rispondere.
Quando nasce in lei l'idea di avere un problema legato all'esibizionismo e che cosa pensa in proposito, quali possono essere le cause dal suo punto di vista? Inoltre, come viveva le pratiche sessuali di questo tipo prima di fidanzarsi? Infine, come mai ha scelto di parlarne con la sua fidanzata la prima volta?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#2]
Ex utente
Penso di avere un certo tratto di esibizionismo in quanto dalle fonti (web) da cui ho tratto informazione ci sono alcuni atteggiamenti sessuali che rimandano ad un comportamento esibizionistico (ad esempio eccitazione nel guardarsi allo specchio durante l'atto sessuale o nel compiere l'atto "nascosto" in luoghi pubblici, senza essere assolutamente scoperti). Ma non considero questi tratti del mio essere un problema. Per me diventa tale quando cerco appagamento in webcam. La definisco debolezza in quanto a posteriori, a mente lucida come suol dirsi, l'idea di ciò mi suscita sentimenti di disprezzo, ingiustizia, mancanza di autocontrollo. Quando succede è come se venissero a mancare tutti i freni inibitori, uno shutdown generale. A pensarci bene è un po come se i miei principi morali entrassero in conflitto con la mia personalità stessa.
Dal mio punto di vista, non sono mai riuscito a darmi una risposta concreta su cosa possano essere le cause.. non so se siano dovuti ad un forte trauma infantile, se siano dei comportamenti 'innati', o altro.
Prima di fidanzarmi non davo molto peso alla cosa, anche se tuttavia non la ritenevo una cosa 'sana' a livello psicologico (nel senso che mi faceva strano, ma mi piaceva).
Infine, ho deciso di parlarne la prima volta con la mia ragazza nel periodo in cui ho iniziato a tenere davvero a lei, mi sentivo in colpa e non riuscivo a pensare ad altro.
Dal mio punto di vista, non sono mai riuscito a darmi una risposta concreta su cosa possano essere le cause.. non so se siano dovuti ad un forte trauma infantile, se siano dei comportamenti 'innati', o altro.
Prima di fidanzarmi non davo molto peso alla cosa, anche se tuttavia non la ritenevo una cosa 'sana' a livello psicologico (nel senso che mi faceva strano, ma mi piaceva).
Infine, ho deciso di parlarne la prima volta con la mia ragazza nel periodo in cui ho iniziato a tenere davvero a lei, mi sentivo in colpa e non riuscivo a pensare ad altro.
[#3]
Salve,
leggendo le sue puntuali argomentazioni in risposta alle mie domande, provo a lasciarle ora una mia impressione principale, cioè che il rapporto con la sua fidanzata possa essere per lei un’occasione per fare i conti con un aspetto di se stesso con cui, come lei emblematicamente sottolinea, sente di essere in conflitto.
Con queste parole voglio dire che forse la sua domanda se il suo è un tradimento è certamente importante, ma potrebbe essere solo una parte della questione. L’altra parte potrebbe riguardare il suo mondo interiore, indipendentemente dalla sua fidanzata. Lei stesso afferma che in passato, d’altronde, pur “non dando molto peso alla cosa, non la riteneva sana”. Trovo cruciale questo aspetto, ed è su di esso che personalmente concentrerei la mia attenzione, facendo opportune valutazioni intorno alla sua ricerca.
Se allora proviamo a mettere da parte il discorso tradimento, quello che in questa sede mi sento di dirle riguarda da una parte la possibilità di comprendere meglio dentro di sè il senso delle sue pratiche sessuali; dall’altra parte, di analizzare il senso di colpa che esse generano, focalizzandosi sul giudizio che lei dà di se stesso.
Una tra le numerose domande che il suo racconto fa nascere in me è questa: il suo senso di colpa è troppo severo e non tiene conto che in una coppia può esserci un comune conflitto tra unicità del noi e libertà individuale, oppure l’amore e il legame tra lei e la sua fidanzata la stanno invitando a riflettere sul tema delle sue pratiche sessuali e, in generale, su di sé?
L’indagine del suo mondo interiore le potrebbe essere di aiuto per comprendere come comportarsi non solo con la sua fidanzata, ma anche con se stesso.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
leggendo le sue puntuali argomentazioni in risposta alle mie domande, provo a lasciarle ora una mia impressione principale, cioè che il rapporto con la sua fidanzata possa essere per lei un’occasione per fare i conti con un aspetto di se stesso con cui, come lei emblematicamente sottolinea, sente di essere in conflitto.
Con queste parole voglio dire che forse la sua domanda se il suo è un tradimento è certamente importante, ma potrebbe essere solo una parte della questione. L’altra parte potrebbe riguardare il suo mondo interiore, indipendentemente dalla sua fidanzata. Lei stesso afferma che in passato, d’altronde, pur “non dando molto peso alla cosa, non la riteneva sana”. Trovo cruciale questo aspetto, ed è su di esso che personalmente concentrerei la mia attenzione, facendo opportune valutazioni intorno alla sua ricerca.
Se allora proviamo a mettere da parte il discorso tradimento, quello che in questa sede mi sento di dirle riguarda da una parte la possibilità di comprendere meglio dentro di sè il senso delle sue pratiche sessuali; dall’altra parte, di analizzare il senso di colpa che esse generano, focalizzandosi sul giudizio che lei dà di se stesso.
Una tra le numerose domande che il suo racconto fa nascere in me è questa: il suo senso di colpa è troppo severo e non tiene conto che in una coppia può esserci un comune conflitto tra unicità del noi e libertà individuale, oppure l’amore e il legame tra lei e la sua fidanzata la stanno invitando a riflettere sul tema delle sue pratiche sessuali e, in generale, su di sé?
L’indagine del suo mondo interiore le potrebbe essere di aiuto per comprendere come comportarsi non solo con la sua fidanzata, ma anche con se stesso.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 13.3k visite dal 31/12/2018.
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