Ansia, paura
Buonasera, sono un ragazzo di 26 anni e vivo in uno stato di insoddisfazione perenne, come se non avessi più controllo della mia vita di cui non riesco a trovarne significato. Il mio lavoro non mi piace e sto facendo di tutto per cambiarlo. Lavoro in fabbrica ma sto cercando di iscrivermi a dei corsi per imparare ad usare il computer, cosa che amo. Il problema però che affligge tutte le mie giornate è un'altro e riguarda la sfera sentimentale: non ho mai avuto una ragazza e non ho mai avuto un appuntamento. Non riesco ad essere me stesso e ad avere energia maschile per andare fuori e conoscere ragazze; solamente pensare di andare da una ragazza attaccare bottone e provare a conoscerla mi fa sentire male. Non ho le skill per creare e sostenere un dialogo, mi mette ansia fisica e mentale che risolvo andandomene da quella situazione. Faccio parte dei "bravi ragazzi finiscono ultimi", non sono aggressivo nel fare in modo che le cose accadano e non sono il tipo che riesce ad andarsi a prendere una ragazza che gli piace. Ho molta paura dell'intimità: è da circa 6 anni che non bacio e non ho un rapporto sessuale con una ragazza e questo mi turba perché è come se fossi tornato ancora in una fase "vergine" della mia vita. Non riesco ad esprimere le mie emozioni in generale. Tutto questo è stato causato da un padre assente durante tutta la vita, da una madre protettiva e dall'aver perso i capelli intorno ai 20 anni, cosa che mi ha devastato psicologicamente e fisicamente. Questi anni sono stati duri psicologicamente nel guardarmi allo specchio e le ragazze sono state l'ultimo dei miei pensieri. In questi ultimi mesi con coraggio ho deciso di rasarmi e sono riuscito ad accettare questo nuovo me stesso dopo un periodo di accettazione iniziale, mi sento meglio, più libero con me stesso e mi sento come mi fossi liberato di un peso. Essendo anche maturato nel tempo sento che le cose importanti nella vita sono altre rispetto ai capelli e sento il bisogno di avere una ragazza. Anche gli ormoni fanno il loro dovere purtroppo o per fortuna: sento il bisogno anche fisico di avere rapporti sessuali ma i miei pensieri mi distruggono. Pur stando bene con me stesso non mi vedo attraente, appetibile, bello ed essere tornato in questo stato "vergine" nominato prima mi distrugge ancora di più. Questo pensiero mi affligge dalla mattina appena sveglio fino a quando non vado a letto; dormire è la parte che mi fa sentire meglio quando finalmente smetto di pensare e di essere me stesso, come se a fine giornata io venga scollegato dal me stesso fisico. Più passa il tempo e più diventa durissimo andare avanti, in questa periodo mi è capito di piangere molto e di non sapere più cosa fare, non sono più in controllo di niente. Sono dominato dalla paura, ho il morale a terra e non riesco più ad avere una mia personalità. In quasi tutti gli aspetti della mia vita sono molto passivo ed è come se i giorni fossero tutti uguali. Vorrei capire di cosa soffro. Grazie per il Vostro tempo.
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"non sono aggressivo nel fare in modo che le cose accadano"
"In quasi tutti gli aspetti della mia vita sono molto passivo"
"Non ho le skill per creare e sostenere un dialogo, mi mette ansia fisica e mentale che risolvo andandomene da quella situazione."
Gentile Ragazzo,
pare proprio giunto il momento di utilizzare la sua insoddisfazione, il suo malessere e la sua rabbia come "benzina" per far ripartire i motori in direzione del cambiamento.
Di certo la passività non è la strada migliore per una vita soddisfacente, ma non lo sarebbe neppure l'aggressività: tra questi due estremi risulta più efficace un approccio assertivo alla vita e alle relazioni.
Le abilità sociali che avverte carenti e l'insicurezza personale potrebbero già essere due ottimi punti di partenza su cui lavorare insieme ad uno psicologo psicoterapeuta, che la affianchi in questo cammino.
Riconoscere la propria responsabilità riguardo quanto ci accade (o non ci accade!) è il primo passo da fare, domandandosi cosa e come potremmo modificare il nostro comportamento e i nostri pensieri, così da migliorare anche la nostra esperienza emotiva.
Il consiglio è senz'altro quello di rivolgersi ad un nostro collega: con la giusta motivazione e un caparbio impegno da parte sua vedrà che non tarderà a raggiungere i risultati che desidera.
Per ulteriori riflessioni, le allego il seguente articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Saluti.
"In quasi tutti gli aspetti della mia vita sono molto passivo"
"Non ho le skill per creare e sostenere un dialogo, mi mette ansia fisica e mentale che risolvo andandomene da quella situazione."
Gentile Ragazzo,
pare proprio giunto il momento di utilizzare la sua insoddisfazione, il suo malessere e la sua rabbia come "benzina" per far ripartire i motori in direzione del cambiamento.
Di certo la passività non è la strada migliore per una vita soddisfacente, ma non lo sarebbe neppure l'aggressività: tra questi due estremi risulta più efficace un approccio assertivo alla vita e alle relazioni.
Le abilità sociali che avverte carenti e l'insicurezza personale potrebbero già essere due ottimi punti di partenza su cui lavorare insieme ad uno psicologo psicoterapeuta, che la affianchi in questo cammino.
Riconoscere la propria responsabilità riguardo quanto ci accade (o non ci accade!) è il primo passo da fare, domandandosi cosa e come potremmo modificare il nostro comportamento e i nostri pensieri, così da migliorare anche la nostra esperienza emotiva.
Il consiglio è senz'altro quello di rivolgersi ad un nostro collega: con la giusta motivazione e un caparbio impegno da parte sua vedrà che non tarderà a raggiungere i risultati che desidera.
Per ulteriori riflessioni, le allego il seguente articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
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Utente
Grazie per i consigli Dottoressa, il non riuscire ad andare avanti causato da tutti questi status negativi é l'incipit che mi spinge a cambiare essendo arrivato ad un punto di sopportazione estrema. Sento il bisogno di fare qualcosa ma sento che da solo non sono in grado. La causa deriva proprio da tutto questo ma non riuscendo a capirmi fino in fondo e non essendo un esperto del settore evito di tirare delle somme su me stesso. Sono molto motivato ad andare da un vostro collega ma i dubbi verso me stesso mi bloccano, ho paura che qualcuno di esterno non riesca a sbloccarmi perché alla fine so che se io non scelgo di vivere nessuno lo fará per me.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 797 visite dal 29/12/2018.
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