Stress da studio

Ciao, sono al primo anno di medicina. Sto trovando particolari difficoltà a essere in pari con lo studio, soprattutto perché pretendo molto da me.
Alle medie e al liceo ho sempre avuto valutazioni eccellenti, con una mole di studio adeguata, anche in relazione ai miei impegni.
Adesso invece, pur avendo meno impegni, studio troppo, anche intere giornate.
La conseguenza di ciò non è tanto il non ricordarsi le cose appena studiate, quanto più il dimenticarsi le cose precedenti, magari affrontate al liceo. È come se avessi dei ‘vuoti’, in cui ho difficoltà a ricordare determinati argomenti, soprattutto inerenti la letteratura (vengo da un liceo classico).
Quello di cui ho bisogno è più un consiglio: io penso che questo possa essere dovuto alla mancanza di impegni extra, che mi permettessero di staccare dalla mia routine per dedicarmi solo a me stessa. Allo stesso tempo, vorrei evitare di essere troppo ‘stressata’, anche perché comincio a pensare che, all’università, non sia richiesto uno studio così puntiglioso come al liceo.
Questo ‘stress’ si rivela nelle mie risposte scontrose e nel voler a tutti i costi incasellare le mie azioni, così da ottimizzare ogni momento. Sostanzialmente mi sembra di aver perso la mia creatività (in qualche modo connessa alle mie dimenticanze in letteratura), per poter rendere al massimo.
Questo stress non mi sembra di rifletta dal punto di vista fisico, perché il sonno e il peso sono rimasti invariati, così come non ho mai avuto attacchi d’ansia.
Grazie per una eventuale risposta
Buona giornata
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

non ho ben capito quale consiglio sta cercando: forse come migliorare la performance di apprendimento? Vuole sapere come recuperare i "vuoti" del liceo?
O, ancora, vuole consigli su come essere meno stressata?
Perchè in base al quesito si aprono strade diverse, anche se in qualche modo collegate.

Comunque, certamente il passaggio da un liceo ad un'università impegnativa come Medicina può causare dei momenti di difficoltà iniziali che poi, a grandi linee, tendono a risovlersi se la persona possiede e utilizza risorse funzionali.
Probabilmente, gli alti standard a cui era abituata in precedenza si ripercuotono in parte su come si percepisce "efficace" nell'affrontare lo studio in questo momento (che ricordiamo, è differente rispetto a prima per quanto riguarda contenuto, mole e struttura).

"comincio a pensare che, all’università, non sia richiesto uno studio così puntiglioso come al liceo"
Non saprei, lei ritiene sia così? Ha già avuto modo di affrontare qualche esame? Come è andato? Come riteneva la sua preparazione rispetto alla prova e all'esito?

"Questo ‘stress’ si rivela nelle mie risposte scontrose e nel voler a tutti i costi incasellare le mie azioni"
Con risposte scontrose posso solo immaginare quello che significa per me "essere scontroso". Comunque, lo stress e la stanchezza psicofisica possono portare ad essere "meno tolleranti" verso gli altri. Incasellare le azioni non è segno di stress, ma può essere vista come una strategia per organizzarsi meglio ed evitare che le situazioni sfuggano di mano, causando in questo modo ansia e stress. Tutto ciò è funzionale se non diventa l'unico modo di vivere la vita.

"Sostanzialmente mi sembra di aver perso la mia creatività (in qualche modo connessa alle mie dimenticanze in letteratura)"
Parlando da psicologo, la creatività non è una caratteristica che si perde nel momento in cui si dimentica la vita d Leopardi anzichè i Promessi Sposi o alcune poesie. Non penso ci sia un collegamento tra le due cose. Possono coesistere, ma una non influenza l'altra. In che modo le sembra che le due cose siano collegate?

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno, grazie per la cortese risposta. Quando ho scritto questo messaggio, non ero così sicura di quello che volessi esprimere, ma avevo bisogno di fare ordine. Probabilmente cerco un modo per essere meno stressata, e penso che con il tempo e con l’abituarsi al nuovo ambiente possa trovarlo.
Le scrivo alcune precisazioni riguardo alla sua risposta.
Con ‘studio meno puntiglioso’ non intendo tralasciare gli argomenti, ma mi sono resa conto che alcuni aspetti (come l’emostasi) vengono trattati in più materie, ma con un’attenzione e una precisione differenti: in alcuni ambiti si tratta solo di accenni, per non perdere il filo del discorso, in altri l’attenzione è più ‘chimica’, in altri ancora se ne analizzano gli effetti. In ogni caso, non ho ancora avuto modo di fare alcun esame.
Invece, per quanto riguarda la creatività, mi ha fatto capire che non sono collegate, come pensavo in precedenza: per non perdere certi interessi sta a me coltivarli.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Certamente l'esperienza aiuterà a sviluppare nuove strategie di coping, ovvero tutte le abilità, tecniche ed espedienti per fronteggiare ansia e stress. Mi viene anche da dire che la sua agitazione in questo momento è del tutto normale e coerente con la fase della sua vita.
Come ha detto lei, in università si trattano diversi argomenti sotto altrettanti punti di vista, ognuno utile per comprendere il senso del corso che si segue. L'integrazione delle conoscenze fa parte del bagaglio universitario e da la possibilità di applicare ciò che si è studiato in modo flessibile.
Con i primi esami arriveranno le prime conferme, i primi ostacoli e, probabilmente, anche le prime delusioni (non è detto, ma essere bocciati o avere un voto basso o più basso delle proprie aspettative è un aspetto insito nella vita universitaria). Starà a lei l, in quel momento, valutare quanto fatto e aggiustare il tiro.