Ansia senza motivo
Buonasera, vorrei chiedere un consulto da una terza persona.
Sono un ragazzo di 28 anni da circa 3 mesi soffro di attacchi d’ansia, che alcune volte sfociano in leggeri attacchi di panico, con sensazione di avere un evento cardiaco in corso. La mia ansia ha incominciato a manifestarsi con dolori nella parte sinistra del petto, zona cuore, e tale cosa mi ha portato spesso al pronto soccorso per accertamenti. Successivamente a questo dolore si è aggiunta pesantezza e dolore al centro del torace e fatica a respirare. Andando dal medico di famiglia mi viene detto che soffro d’ansia mi viene prescritto un ansiolitico (che io decido di non prendere categoricamente) e mi rivolgo da una psicologa. Sono all’ottavo incontro e la situazione è leggermente migliorata, soffro comunque di continui dolori in tutto il corpo, specialmente nella parte sinistra e ho disturbi del sonno altalenanti, cioè ci sono dei giorni in cui dormo abbastanza bene mentre altri in cui mi sveglio parecchie volte per notte. Volevo dirvi che la sensazione di ansia mi arriva quando ho la mente libera e infatti avverto subito fatica a respirare, e la cosa che mi disturba è com’è possibile che sono sotto attacco d’ansi se non ho pensieri? Cosa può scatenarla? La mia psicologa usa l’EMDR e la cosa lavorando su un ricordo mi ha alquanto disturbato, in quanto ho avuto una sorta di derealizzazione, e siccome ho paura costante paura di diventare pazzo, la situazione non mi ha fatto bene. Secondo voi è meglio se incomincio a prendere gli ansiolitici prescritti? Io non lo prendo per paura di assuefarmi
Avete consigli in merito al controllo dell’ansia? Oltre alla tecnica del respiro che conosco già?
Mi sono dimenticato di dire che sono molto ipocondriaco, ho detto spesso alla psicologa di lavorare su questa cosa, ma noto che non ci sta assolutamente lavorando.
In attesa di una vostra risposta
Cordiali saluti
Sono un ragazzo di 28 anni da circa 3 mesi soffro di attacchi d’ansia, che alcune volte sfociano in leggeri attacchi di panico, con sensazione di avere un evento cardiaco in corso. La mia ansia ha incominciato a manifestarsi con dolori nella parte sinistra del petto, zona cuore, e tale cosa mi ha portato spesso al pronto soccorso per accertamenti. Successivamente a questo dolore si è aggiunta pesantezza e dolore al centro del torace e fatica a respirare. Andando dal medico di famiglia mi viene detto che soffro d’ansia mi viene prescritto un ansiolitico (che io decido di non prendere categoricamente) e mi rivolgo da una psicologa. Sono all’ottavo incontro e la situazione è leggermente migliorata, soffro comunque di continui dolori in tutto il corpo, specialmente nella parte sinistra e ho disturbi del sonno altalenanti, cioè ci sono dei giorni in cui dormo abbastanza bene mentre altri in cui mi sveglio parecchie volte per notte. Volevo dirvi che la sensazione di ansia mi arriva quando ho la mente libera e infatti avverto subito fatica a respirare, e la cosa che mi disturba è com’è possibile che sono sotto attacco d’ansi se non ho pensieri? Cosa può scatenarla? La mia psicologa usa l’EMDR e la cosa lavorando su un ricordo mi ha alquanto disturbato, in quanto ho avuto una sorta di derealizzazione, e siccome ho paura costante paura di diventare pazzo, la situazione non mi ha fatto bene. Secondo voi è meglio se incomincio a prendere gli ansiolitici prescritti? Io non lo prendo per paura di assuefarmi
Avete consigli in merito al controllo dell’ansia? Oltre alla tecnica del respiro che conosco già?
Mi sono dimenticato di dire che sono molto ipocondriaco, ho detto spesso alla psicologa di lavorare su questa cosa, ma noto che non ci sta assolutamente lavorando.
In attesa di una vostra risposta
Cordiali saluti
[#1]
Gentile utente,
il percorso che lei sta facendo è quello corretto per trattare un disturbo d'ansia. SI fidi delle indicazioni dei professionisti che la seguono. Inoltre, se le sono stati prescritti dei farmaci, sarebbe opportuno utilizzarli. Gli ansiolitici (non sappiamo quali sono) possono essere un buon supporto al percorso psicologico (la psicologa è anche psicoterapeuta? sarebbe bene se lo fosse).
Per quanto riguarda le strategie per fronteggiare l'ansia non mi sbilancerei più di tanto. Sarà la sua professionista a introdurre passo per passo queste tecniche. Intanto, se vuole, può dare un'occhiata qua:
https://www.psicologobs.it/consigli-pratici/come-combattere-lansia-in-5-metodi/
https://www.psicologobs.it/consigli-pratici/le-tecniche-di-rilassamento-contro-ansia-e-stress/
il percorso che lei sta facendo è quello corretto per trattare un disturbo d'ansia. SI fidi delle indicazioni dei professionisti che la seguono. Inoltre, se le sono stati prescritti dei farmaci, sarebbe opportuno utilizzarli. Gli ansiolitici (non sappiamo quali sono) possono essere un buon supporto al percorso psicologico (la psicologa è anche psicoterapeuta? sarebbe bene se lo fosse).
Per quanto riguarda le strategie per fronteggiare l'ansia non mi sbilancerei più di tanto. Sarà la sua professionista a introdurre passo per passo queste tecniche. Intanto, se vuole, può dare un'occhiata qua:
https://www.psicologobs.it/consigli-pratici/come-combattere-lansia-in-5-metodi/
https://www.psicologobs.it/consigli-pratici/le-tecniche-di-rilassamento-contro-ansia-e-stress/
Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it
[#2]
Buonasera,
si sta dando da fare per affrontare la situazione di malessere che sta vivendo. Immagino che se si è recato anche in Pronto Soccorso, non è riuscito a capire come mai avesse certi dolori, che devono averla spaventata particolarmente.
Credo che questo aspetto possa essere importante. Le lascio anche io alcune suggestioni in questa sede, accanto a quelle del Collega, così potrà confrontarsi con punti di vista differenti.
Mi sono chiesto se non riesce a capire che cosa le succede e vive un senso di insoddisfazione perché il medico le propone una terapia farmacologica, che preferisce evitare, e la psicologa un tipo di trattamento che sente invasivo. Entrambe queste situazioni sembrano aumentare la sua ansia, se ho capito correttamente le sue parole. Forse anche per il fatto che sente di vivere una condizione ipocondriaca, che merita la massima attenzione.
Il suo malessere, quindi, resta per lei “senza motivo”, come sottolinea nel titolo del suo consulto e, oltretutto, sopraggiunge quando lei ha la mente libera, quando è senza pensieri - annotazione emblematica. Com’è possibile?
Per poter rispondere a questa domanda, è necessario approfondire i vissuti del suo mondo interiore, le sue relazioni e la qualità della sua vita. In questo modo si possono capire i motivi del suo malessere e della sua ipocondria, con l’obiettivo di gestirli, di diventare più padrone di sè e, quindi, più sereno.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
si sta dando da fare per affrontare la situazione di malessere che sta vivendo. Immagino che se si è recato anche in Pronto Soccorso, non è riuscito a capire come mai avesse certi dolori, che devono averla spaventata particolarmente.
Credo che questo aspetto possa essere importante. Le lascio anche io alcune suggestioni in questa sede, accanto a quelle del Collega, così potrà confrontarsi con punti di vista differenti.
Mi sono chiesto se non riesce a capire che cosa le succede e vive un senso di insoddisfazione perché il medico le propone una terapia farmacologica, che preferisce evitare, e la psicologa un tipo di trattamento che sente invasivo. Entrambe queste situazioni sembrano aumentare la sua ansia, se ho capito correttamente le sue parole. Forse anche per il fatto che sente di vivere una condizione ipocondriaca, che merita la massima attenzione.
Il suo malessere, quindi, resta per lei “senza motivo”, come sottolinea nel titolo del suo consulto e, oltretutto, sopraggiunge quando lei ha la mente libera, quando è senza pensieri - annotazione emblematica. Com’è possibile?
Per poter rispondere a questa domanda, è necessario approfondire i vissuti del suo mondo interiore, le sue relazioni e la qualità della sua vita. In questo modo si possono capire i motivi del suo malessere e della sua ipocondria, con l’obiettivo di gestirli, di diventare più padrone di sè e, quindi, più sereno.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#3]
Utente
Buonasera, Grazie per le risposte.
Gentile Dott. Ziglioli, l’ansiolitico prescritto è l’Alprazig (5 gocce al mattino e 5 gocce alla sera), si la mia psicologa è anche psicoterapeuta. Il fatto di non voler prendere l’ansiolitico, deriva dal fatto che vorrei risolvere il problema sentendo quello che provo, senza nasconderlo, e poi c’è questa paura di assuefarmi e di non riuscire più a farne a meno.
Gentile Dott. De Sanctis è da parecchi anni che io mi dico che sono ipocondriaco, negli anni passati alternavo mesi a fare visite a più non posso a mesi dove ero “tranquillo” a cui non pensavo alle possibili malattie.
Quindi lei mi sta dicendo che magari inconsciamente, sono insoddisfatto della mia vita? Le dico che appena il mio medico di famiglia mi ha prescritto l’ansiolito, ho passato due settimane in totale ansia, con la paura costante di star diventando pazzo. Avrei preferito che il mio medico mi avesse detto, provi a fare qualche seduta da uno psicologo (decisione che presi io) piuttosto che andare diretto all’ansiolitoco.
Ora come ora da circa due settimane ho dolori continui in tutto il corpo, articolazioni e muscoli. E questo mi ha portato nella prima settimana a cercare sintomi su internet (so che non è da fare, ma purtroppo non riesco a trattenermi) e così penso di avere le malattie più disperate.
Il mio malessere si rimane “senza motivo” e ho la costante voglia di capirlo per poterci lavorare e quindi migliorare questa situazione.
Si la mia ansia si presenta, quando non ho nulla da fare, e il mio pensiero va subito a vedere se in quel momento di “libertà” sto provando ancora dolori in tutto il corpo e se faccio fatica a respirare, ed inevitabilmente sento entrambi.
Cosa potrei dire alla mia psicoterapeuta? Anche perché quando vado da Lei non sono totalmente presente.
Cordiali Saluti
Gentile Dott. Ziglioli, l’ansiolitico prescritto è l’Alprazig (5 gocce al mattino e 5 gocce alla sera), si la mia psicologa è anche psicoterapeuta. Il fatto di non voler prendere l’ansiolitico, deriva dal fatto che vorrei risolvere il problema sentendo quello che provo, senza nasconderlo, e poi c’è questa paura di assuefarmi e di non riuscire più a farne a meno.
Gentile Dott. De Sanctis è da parecchi anni che io mi dico che sono ipocondriaco, negli anni passati alternavo mesi a fare visite a più non posso a mesi dove ero “tranquillo” a cui non pensavo alle possibili malattie.
Quindi lei mi sta dicendo che magari inconsciamente, sono insoddisfatto della mia vita? Le dico che appena il mio medico di famiglia mi ha prescritto l’ansiolito, ho passato due settimane in totale ansia, con la paura costante di star diventando pazzo. Avrei preferito che il mio medico mi avesse detto, provi a fare qualche seduta da uno psicologo (decisione che presi io) piuttosto che andare diretto all’ansiolitoco.
Ora come ora da circa due settimane ho dolori continui in tutto il corpo, articolazioni e muscoli. E questo mi ha portato nella prima settimana a cercare sintomi su internet (so che non è da fare, ma purtroppo non riesco a trattenermi) e così penso di avere le malattie più disperate.
Il mio malessere si rimane “senza motivo” e ho la costante voglia di capirlo per poterci lavorare e quindi migliorare questa situazione.
Si la mia ansia si presenta, quando non ho nulla da fare, e il mio pensiero va subito a vedere se in quel momento di “libertà” sto provando ancora dolori in tutto il corpo e se faccio fatica a respirare, ed inevitabilmente sento entrambi.
Cosa potrei dire alla mia psicoterapeuta? Anche perché quando vado da Lei non sono totalmente presente.
Cordiali Saluti
[#4]
Mi limito ad approfondire la parte che mi concerne. Assumere una terapia farmacologica parallelamente a quella psicoterapeutica non significa nascondere il problema, ma spesso è estremamente utile per impostare un valido "terreno" su cui poi lavorare con la psicoterapia. Questo perché a volte i sintomi sono invalidanti e ostacolano la terapia, rallentando i progressi e i risultati. Il medico di base prescrive un ansiolitico, ma lo specialista di riferimento è lo psichiatra. Questo, sicuramente saprà impostare una terapia che non la facciciia diventare dipendente (timore di molti, che comunque è la prima cosa tenuta in considerazione degli specialisti)
[#5]
Utente
Dott. Ziglioli, quindi mi consiglia di fare una visita dallo psichiatra, in modo tale da darmi una cura più specifica?
La mia psicoterapeuta, riguardo ai miei dubbi sul prendere o meno l'ansiolitico, mi ha sempre detto che per lei era indifferente che lo prendessi oppure no. Che comunque riusciva a lavorare in ogni caso. So benissimo che non è un medico che può prescrivere medicinali, ma possono fidarmi su quanto dice no?
Cordiali saluti
La mia psicoterapeuta, riguardo ai miei dubbi sul prendere o meno l'ansiolitico, mi ha sempre detto che per lei era indifferente che lo prendessi oppure no. Che comunque riusciva a lavorare in ogni caso. So benissimo che non è un medico che può prescrivere medicinali, ma possono fidarmi su quanto dice no?
Cordiali saluti
[#7]
Ci sono molti aspetti importanti nelle sue parole. Mi sembra che lei voglia mettersi in gioco, perlomeno come impressione legata al suo racconto. Quando infatti chiede se "inconsciamente" potrebbe essere "insoddisfatto della sua vita", sembra disponibile a ipotizzare la presenza di aspetti magari al momento poco chiari ("inconsci"), che non la rendono soddisfatto della sua vita e potrebbero eventualmente costituirsi come elementi di sofferenza per lei.
Voglio dirle che sento una sua forza in questa domanda, poiché essa implica la possibilità di aprire un discorso su se stesso, cosa che non è da tutti fare, poiché serve coraggio.
Dato che non la conosco, non posso certamente dirle se inconsciamente lei viva delle insoddisfazioni, ma lei ha colto il mio pensiero, ed era questo che mi premeva lasciarle. Cioè il fatto che potrebbero esserci dei vissuti interiori che condizionano la sua vita e generano in lei certi timori e quegli stati d'animo sfavorevoli che conosce, come stiamo dicendo. Pertanto, a mio avviso, bisogna soffermarsi a comprendere questi suoi vissuti, dandosi tutto il tempo necessario, senza fretta, rispettando il suo malessere.
Questo mi è parso il suo stesso desiderio. Quando infatti dice che avrebbe preferito sentirsi dire dal medico di andare dallo psicologo, mi sono chiesto se il suo desiderio sia quello di essere ascoltato e compreso (e quello di ascoltarsi e comprendersi). Questa sua intenzione, se così fosse, la troverei particolarmente cruciale.
So che non è facile, se razionalmente sa che sarebbe meglio non cercare informazioni su internet e finire per allarmarsi, così come razionalmente sa di non essere "pazzo" per il solo fatto di assumere ansiolitici (per quanto desideri risolvere il suo problema per altre vie), l'emozione non sente ragione. Non riesce a trattenersi dal farlo, dal pensarlo. Questo non deve stupirci, sono necessari tempo e lavoro per migliorare le cose.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Voglio dirle che sento una sua forza in questa domanda, poiché essa implica la possibilità di aprire un discorso su se stesso, cosa che non è da tutti fare, poiché serve coraggio.
Dato che non la conosco, non posso certamente dirle se inconsciamente lei viva delle insoddisfazioni, ma lei ha colto il mio pensiero, ed era questo che mi premeva lasciarle. Cioè il fatto che potrebbero esserci dei vissuti interiori che condizionano la sua vita e generano in lei certi timori e quegli stati d'animo sfavorevoli che conosce, come stiamo dicendo. Pertanto, a mio avviso, bisogna soffermarsi a comprendere questi suoi vissuti, dandosi tutto il tempo necessario, senza fretta, rispettando il suo malessere.
Questo mi è parso il suo stesso desiderio. Quando infatti dice che avrebbe preferito sentirsi dire dal medico di andare dallo psicologo, mi sono chiesto se il suo desiderio sia quello di essere ascoltato e compreso (e quello di ascoltarsi e comprendersi). Questa sua intenzione, se così fosse, la troverei particolarmente cruciale.
So che non è facile, se razionalmente sa che sarebbe meglio non cercare informazioni su internet e finire per allarmarsi, così come razionalmente sa di non essere "pazzo" per il solo fatto di assumere ansiolitici (per quanto desideri risolvere il suo problema per altre vie), l'emozione non sente ragione. Non riesce a trattenersi dal farlo, dal pensarlo. Questo non deve stupirci, sono necessari tempo e lavoro per migliorare le cose.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 6.7k visite dal 28/12/2018.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.