Amicizia non corrisposta

Buonasera, sono un ragazzo eterosessuale di 21 anni e sto passando un momento di depressione molto difficile. Sono molto selettivo con le amicizie , tuttavia con le persone con cui mi trovo bene tendo a legare moltissimo. Da circa due anni esco con un gruppo di ragazzi con cui mi trovo bene. In particolare con uno di loro ho stretto molto tanto che lo considero il mio migliore amico( cosa che lui sa, perchè gliel'ho detto espressamente). Il problema è che credo che l'amicizia che io ho per lui non sia altrettanto corrisposta. Io sono subentrato dopo all'interno del gruppo, quindi lui ha altri amici che spesso chiama prima di me, con i quali parla più che con me. Anche se magari possono sembrare cose banali , mi fanno stare male perchè mi sento messo in secondo piano quando io invece per lui farei di tutto. Quando gli ho detto che lui per me è il mio migliore amico è stato apparentemente contento ma non mi ha detto che anche per lui è cosi. Non so veramente come uscirne, sta diventando un pensiero fisso che mi sta rovinando la vita.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buon pomeriggio,

capisco che possa starci male se l'amicizia che prova con uno dei ragazzi con i quali esce non la sente ricambiata. I suoi sentimenti sono importanti, non sono banali.

Provo a farle una domanda, se ha voglia di rispondere. Sente che questo ragazzo comunque ci tiene a lei, anche se non la chiama per primo e parla meno con lei, oppure ritiene che non sia granché interessato alla sua amicizia?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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Utente
Utente
Buonasera Dottore, grazie per la tempestiva risposta.
Io credo che comunque da parte sua ci sia amicizia e affetto però forse non allo stesso livello di altri. E mi da molto fastidio il fatto di dover fare a volte la ruota di scorta visto che in teoria dovrebbe essere il mio migliore amico.
Avevo pensato di parlargliene, ma alla fine ho pensato che non ho il diritto di contestargli il fatto di preferire altre persone rispetto a me anche se,visto che per me è un amico più importante degli altri, vorrei sapere anche da lui se è interessato veramente alla nostra amicizia. Per questo non so come affrontare la situazione.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Nelle sue parole rintraccio una ricchezza di aspetti, che andrebbero adeguatamente approfonditi. Essi riguardano sia questo rapporto di amicizia sia il suo mondo interiore.

So che se sente un affetto speciale al punto da farle dire che lui è il suo migliore amico, non è facile fare i conti con il contrario, con il fatto di non essere ricambiato. In verità, non dobbiamo sottovalutare che da parte sua ci siano comunque “amicizia e affetto” per lei.
Si tratta di capire se lei può, in caso, accettare di essere un amico importante, anche se non è il migliore. Comprendo che questo le faccia male, se sente il valore di avere un amico del cuore.

Tenga comunque presente che ogni relazione è diversa l’una dall’altra ed evolve nel tempo. Se sente che c’è lo spazio per parlare con lui e avere un confronto, può farlo. Non per contestargli che lui preferisce altri a lei, ma per parlargli del suo stato d’animo, conoscere il suo punto di vista e i suoi sentimenti.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Utente
Ultimamente tendo a chiamarlo di meno e ad ignorarlo quando usciamo insieme ad altri, non per ripicca ma semplicemente perchè mi sento deluso e infastidito da alcuni comportamenti. Lei crede che a questo punto la soluzione sia parlargliene? Anche se non so quale potrebbe essere la sua reazione, credo sia più deleterio andare avanti così, piuttosto che dirgli ciò che penso effettivamente.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Posso capire che si trovi in difficoltà e viva un senso di dolorosa delusione. Non conoscendola personalmente, non le so dire in questa sede se sia più opportuno che lei gli parli. In verità, potremmo comunque dire che non c'è una scelta giusta o sbagliata in assoluto. Tenga anche presente il tipo di rapporto che avete, se lui è una persona disponibile a dialogare intimamente con lei o sentirebbe la sua una richiesta invadente.

Quello su cui mi sento di invitarla a riflettere, nei limiti di questa sede, è di non autoescludersi. Mi sembra che questo corrisponda anche a un suo desiderio, quello cioè di non rinunciare a capire meglio la situazione, ma di comprendere autenticamente quali siano i vostri sentimenti.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Utente
Grazie Dottore , le chiedo solo un ultimo consiglio. Ho deciso di parlargli definitivamente. Lui è uno abbastanza aperto e comprensivo, ma non vorrei rischiare di rovinare la nostra amicizia, non vorrei essere troppo invadente, ma allo stesso tempo vorrei che capisca bene la situazione. Lei crede che dovrei dirgli quello che penso in maniera diretta ( come l'ho esposto a lei) oppure essere più vago. Mi scuso per l'ulteriore domanda ma per me la questione è molto delicata
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buonasera,

come dice, è un terreno delicato su cui si muove, e non è facile prendere una decisione. Se comunque ha scelto di parlargli, essere più indiretto per tastare il terreno e non rischiare di diventare eccessivamente invadente può essere una prospettiva prudente. Farebbe sempre in tempo a esprimersi in modo più diretto in un secondo momento. Se scegliesse di essere indiretto, questo non significherebbe fingere o non essere autentico, è comunque importante che lei sia fedele a se stesso.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Utente
Buonasera dottore, alla fine ho parlato con il mio amico e lui mi ha chiesto scusa se involontariamente mi ha trascurato e di stare tranquillo e di fargli presente in futuro se qualcosa mi dovesse dare fastidio.
Il problema è che in questi ultimi giorni questo problema sta diventando una vera e propria ossessione: addirittura quando lo vedo online su whatsapp vado a controllare se sta parlando con altri amici (maschi) che abbiamo in comune, vedendo se sono attivi anche loro, oppure se non mi contatta per un po' lo ignoro e poi d'improvviso sento il bisogno di ricontattarlo. Non so cosa mi stia succedendo , ma la situazione non può andare avanti così. Stavo anche pensando di recarmi da uno psicologo,ma al momento non essendo autonomo, non posso permettermelo.
Cosa mi consiglia di fare per superare questa cosa ?
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve,

mi sembra che stia vivendo un carico emotivo significativo, nonostante le rassicurazioni del suo amico. Credo che sia responsabile da parte sua chiedersi cosa le stia succedendo e approfondire il suo stato d'animo mi sembra una buona idea.
In questa sede non riesco ad aiutarla come dovuto, è necessario procedere dal vivo. Cosa la frena, quando dice di non essere autonomo cosa intende?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Utente
Nel senso che essendo uno studente, non riesco a farmi carico dei costi delle sedute e inoltre è una cosa di cui non voglio parlare con i miei genitori. Quindi purtroppo è una cosa che devo necessariamente risolvere da solo
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
I costi possono essere sostenibili, provi a chiedere, non desista. Mi sembra sulla buona strada, è importante che non si faccia carico di questa situazione e dei suoi vissuti emotivi da solo.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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Utente
Utente
Ci proverò, la ringrazio.
Secondo lei nel frattempo come devo comportarmi? Crede sia più utile prendere un po' le distanze dal mio amico almeno per un po'?
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno,

prendere le distanze può essere una misura strategica che non le consentirà di fare luce sui suoi vissuti, come invece mi sembra lei desideri fare. I suoi vissuti potrebbero rimanere dentro di sè, immutati.

Non riusciamo ad andare avanti in questa sede, segua il suo proposito di proseguire dal vivo. Non bastano informazioni e consigli generici, affinché possa capire come procedere. Serve approfondire i suoi stati d’animo e il suo mondo interiore, servono tempo e pazienza.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis