Paura di restare solo??!
Buongiorno, scusate il disturbo. Sono un ragazzo di 21 anni. Il mio ultimo consulto risale a un po' di tempo fa..non ricordo precisamente cosa ho chiesto ma comunque...non ha nulla a che fare con ciò che vorrei chiedere in questo momento.
Sono in psicoterapia da un anno e qualche mese e ho riscontrato delle note positive col tempo. Ero socialmente fobico e ora non lo sono più grazie all'aiuto della dottoressa. Grazie a lei mi sono posto dei piccoli obbiettivi. L'obbiettivo principale era quello di fare più "esperienze" possibili (negative o positive non aveva alcun significato). In un anno sono riuscito a fare amicizia con qualcuno, sono andato in viaggio all'estero, ho avuto una brevissima esperienza lavorativa, sono riuscito in qualche modo a mettere al suo posto mio padre...insomma ho cercato di dare grandissima importanza a tutto ciò che riguarda il sociale(cosa che non avevo fatto in precedenza) e contemporaneamente ho finito con l'affezionarmi (purtroppo) alla dottoressa. Ho cominciato a provare forti sentimenti per lei fin dall'inizio e più o meno ne abbiamo parlato(mi vergogno molto di parlare di queste cose anche perché non sono per niente un bel ragazzo quindi provate ad immaginare come possa sentirmi in situazioni del genere...cioè la vergogna va alle stelle). Sono entrato da poco in una nuova comitiva e col tempo ha cominciato ad interessarmi una ragazza del gruppo anche se non sono mai stato sicuro al 100% di essere stato innamorato di lei veramente. So solo che in lei rivedevo qualcosa della dottoressa. Questa ragazza si è accorta che nutrivo un certo interesse per lei ma (ovviamente) mi ha respinto lo stesso. Non ci parliamo da un po' ora..anche se usciamo nella stessa comitiva ( qualche parola ogni tanto esce fuori ma niente di che). In sintesi quello che voglio dire è che tutte le esperienze che ho fatto quest'anno non sono servite a nulla. Sto perdendo tutti gli amici, sto perdendo ogni cosa...credo di essermi innamorato della dottoressa..forse..non ne ho idea..cerco sempre di autoconvincermi del contrario ma non so. Ci sono dei momenti in cui la odio profondamente perché vorrei che mi desse miliardi e miliardi di attenzioni (so che anche se lo volesse non potrebbe) e ci sono dei momenti (questo succede tutti i giorni da un anno) in cui le voglio un bene infinito. Soffro tanto più che altro perché vorrei semplicemente che qualcuno mi volesse bene tutto qui ma non riesco a capire perché desidero così tanto che sia lei a darmi questo bene. A lei ovviamente non importa nulla me lo ha fatto capire in qualche modo e quindi provate ad immaginare come posso sentirmi.
L'unica esperienza che non sono riuscito a fare quest'anno è stata quella riguardante "l'amore" cosa che mi fa sentire "molto" diverso dagli altri(ovviamente mi prendono anche in giro per questo..)forse impotente e non c'è niente di peggio dell'impotenza.
Non voglio perdere i miei amici e nemmeno lei.
Forse è meglio che mi allontani io..prima che lo facciano loro?
Non so.Sono confuso
Sono in psicoterapia da un anno e qualche mese e ho riscontrato delle note positive col tempo. Ero socialmente fobico e ora non lo sono più grazie all'aiuto della dottoressa. Grazie a lei mi sono posto dei piccoli obbiettivi. L'obbiettivo principale era quello di fare più "esperienze" possibili (negative o positive non aveva alcun significato). In un anno sono riuscito a fare amicizia con qualcuno, sono andato in viaggio all'estero, ho avuto una brevissima esperienza lavorativa, sono riuscito in qualche modo a mettere al suo posto mio padre...insomma ho cercato di dare grandissima importanza a tutto ciò che riguarda il sociale(cosa che non avevo fatto in precedenza) e contemporaneamente ho finito con l'affezionarmi (purtroppo) alla dottoressa. Ho cominciato a provare forti sentimenti per lei fin dall'inizio e più o meno ne abbiamo parlato(mi vergogno molto di parlare di queste cose anche perché non sono per niente un bel ragazzo quindi provate ad immaginare come possa sentirmi in situazioni del genere...cioè la vergogna va alle stelle). Sono entrato da poco in una nuova comitiva e col tempo ha cominciato ad interessarmi una ragazza del gruppo anche se non sono mai stato sicuro al 100% di essere stato innamorato di lei veramente. So solo che in lei rivedevo qualcosa della dottoressa. Questa ragazza si è accorta che nutrivo un certo interesse per lei ma (ovviamente) mi ha respinto lo stesso. Non ci parliamo da un po' ora..anche se usciamo nella stessa comitiva ( qualche parola ogni tanto esce fuori ma niente di che). In sintesi quello che voglio dire è che tutte le esperienze che ho fatto quest'anno non sono servite a nulla. Sto perdendo tutti gli amici, sto perdendo ogni cosa...credo di essermi innamorato della dottoressa..forse..non ne ho idea..cerco sempre di autoconvincermi del contrario ma non so. Ci sono dei momenti in cui la odio profondamente perché vorrei che mi desse miliardi e miliardi di attenzioni (so che anche se lo volesse non potrebbe) e ci sono dei momenti (questo succede tutti i giorni da un anno) in cui le voglio un bene infinito. Soffro tanto più che altro perché vorrei semplicemente che qualcuno mi volesse bene tutto qui ma non riesco a capire perché desidero così tanto che sia lei a darmi questo bene. A lei ovviamente non importa nulla me lo ha fatto capire in qualche modo e quindi provate ad immaginare come posso sentirmi.
L'unica esperienza che non sono riuscito a fare quest'anno è stata quella riguardante "l'amore" cosa che mi fa sentire "molto" diverso dagli altri(ovviamente mi prendono anche in giro per questo..)forse impotente e non c'è niente di peggio dell'impotenza.
Non voglio perdere i miei amici e nemmeno lei.
Forse è meglio che mi allontani io..prima che lo facciano loro?
Non so.Sono confuso
[#1]
Gentile utente,
sì, francamente anch'io trovo un po' di confusione,
pure nelle richieste che Lei fa a noi.
Cosa ci sta chiedendo?
Quale è l'oggetto del consulto?
Forse solo uno sfogo?
Si tratta della ragazza?
Della Sua Psicoterapeuta?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
sì, francamente anch'io trovo un po' di confusione,
pure nelle richieste che Lei fa a noi.
Cosa ci sta chiedendo?
Quale è l'oggetto del consulto?
Forse solo uno sfogo?
Si tratta della ragazza?
Della Sua Psicoterapeuta?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Buonasera, scusate lo so è un po' tutto confuso. Diciamo che il problema riguarda un po' tutto. Mi spiego meglio..
1) Quest'anno grazie alla psicoterapeuta ho fatto tante cose positive. Diciamo che lei mi ha dato la chiave per aprire un portone e non una semplice porta.
Ma il problema è che adesso...ho una paura matta di restare da solo ..di perdere tutto e ciò sta accadendo.
2) Credo di essermi affezionato troppo alla dottoressa e ora non riesco a capire se si tratta di semplice affetto, amore o altro (diciamo che credo di essere emotivamente instabile o qualcosa del genere...sento la necessità di avere qualcuno che mi voglia bene e che me lo dica costantemente...purtroppo è una cosa che desidero profondamente...non me lo ha mai detto nessuno..ansi sono sempre stato giudicato uno stupido o peggio).
3) Provavo forti sentimenti per quella ragazza..mi faceva tanta tenerezza e poi avevo capito che lei adottava un certo atteggiamento solo per difendersi e questa cosa mi attirava parecchio..in più in lei rivedevo qualcosa della dottoressa e quindi vi lascio immaginare come potevo sentirmi. Poi alla fine è andata male per cui...
4) Si è una specie di sfogo più che altro. Avevo bisogno di parlarne con qualcuno e mi dispiace se vi ho disturbato per sciocchezze del genere.
5)La mia domanda è :
- Come dovrei comportarmi con la psicoterapeuta in questo caso?
1) Quest'anno grazie alla psicoterapeuta ho fatto tante cose positive. Diciamo che lei mi ha dato la chiave per aprire un portone e non una semplice porta.
Ma il problema è che adesso...ho una paura matta di restare da solo ..di perdere tutto e ciò sta accadendo.
2) Credo di essermi affezionato troppo alla dottoressa e ora non riesco a capire se si tratta di semplice affetto, amore o altro (diciamo che credo di essere emotivamente instabile o qualcosa del genere...sento la necessità di avere qualcuno che mi voglia bene e che me lo dica costantemente...purtroppo è una cosa che desidero profondamente...non me lo ha mai detto nessuno..ansi sono sempre stato giudicato uno stupido o peggio).
3) Provavo forti sentimenti per quella ragazza..mi faceva tanta tenerezza e poi avevo capito che lei adottava un certo atteggiamento solo per difendersi e questa cosa mi attirava parecchio..in più in lei rivedevo qualcosa della dottoressa e quindi vi lascio immaginare come potevo sentirmi. Poi alla fine è andata male per cui...
4) Si è una specie di sfogo più che altro. Avevo bisogno di parlarne con qualcuno e mi dispiace se vi ho disturbato per sciocchezze del genere.
5)La mia domanda è :
- Come dovrei comportarmi con la psicoterapeuta in questo caso?
[#3]
Gentile utente,
ci dice che nel corso di quest'anno "..grazie alla psicoterapeuta ho fatto tante cose positive. Diciamo che lei mi ha dato la chiave per aprire un portone e non una semplice porta..."
A fronte di un aiuto così importante,
forse determinante per la Sua vita,
sembra "normale" si sia creato attaccamento e affetto,
amplificato dalla difficoltà che prova verso le ragazze.
In fondo la Sua Psy è l'unica "ragazza" con cui Lei si apre, dalla quale viene aiutato, e che ha dato una certa svolta alla Sua vita.
Non ci ha affatto "disturbato";
per noi Psy non esistono "sciocchezze del genere", ma disagi che chiedono ascolto clinico profondo
e qualche indicazione.
L'orientamento che fornisco a Lei è di comunicare con tranquillità alla Sua Terapeuta i sentimenti che prova.
Nel caso non ne abbia il coraggio,
le faccia leggere questo consulto e parlatene:
se Lei lo vive come un segreto di cui vergognarsi esso non gioverà alla terapia,
ma invece - se detto ed analizzato - diventa "materiale di lavoro".
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
ci dice che nel corso di quest'anno "..grazie alla psicoterapeuta ho fatto tante cose positive. Diciamo che lei mi ha dato la chiave per aprire un portone e non una semplice porta..."
A fronte di un aiuto così importante,
forse determinante per la Sua vita,
sembra "normale" si sia creato attaccamento e affetto,
amplificato dalla difficoltà che prova verso le ragazze.
In fondo la Sua Psy è l'unica "ragazza" con cui Lei si apre, dalla quale viene aiutato, e che ha dato una certa svolta alla Sua vita.
Non ci ha affatto "disturbato";
per noi Psy non esistono "sciocchezze del genere", ma disagi che chiedono ascolto clinico profondo
e qualche indicazione.
L'orientamento che fornisco a Lei è di comunicare con tranquillità alla Sua Terapeuta i sentimenti che prova.
Nel caso non ne abbia il coraggio,
le faccia leggere questo consulto e parlatene:
se Lei lo vive come un segreto di cui vergognarsi esso non gioverà alla terapia,
ma invece - se detto ed analizzato - diventa "materiale di lavoro".
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
La ringrazio di tutto dottoressa.
In questo momento non sto molto bene..diciamo che è da un paio di giorni che sto un po' male e non faccio altro che piangere..non ci capisco più niente sinceramente...sto soffrendo tanto.
Forse è solo un periodo (spero di sì).
Ad ogni modo...
Grazie per la sua gentilezza..e mi scuso ulteriormente per avervi fatto perdere tempo.
In questo momento non sto molto bene..diciamo che è da un paio di giorni che sto un po' male e non faccio altro che piangere..non ci capisco più niente sinceramente...sto soffrendo tanto.
Forse è solo un periodo (spero di sì).
Ad ogni modo...
Grazie per la sua gentilezza..e mi scuso ulteriormente per avervi fatto perdere tempo.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.5k visite dal 28/12/2018.
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