Paranoia relazionale e depressione
Buongiorno, mi rendo perfettamente conto che dovrei richiedere una visita presso uno studio per questo genere di cose ma, mio malgrado, non possiedo le disponibilità per corrispondere una parcella a un curante. Nondimeno ho necessità di aiuto in quanto sto vivendo un periodo prolungato di intenso stress relazionale.
La relazione di cui parlo non è definita, lo è stata addietro, ma oggi una situazione complessa. Il problema non è tanto il rapporto in sé, per quanto questa persona per me sia praticamente il centro del mondo da anni, nonostante i nostri alti e bassi, ciò che mi preoccupa è la mia gestione dell’insicurezza. Se non costantemente rassicurato, cercato o tenuto in debita considerazione vivo nel costante terrore che questa persona, essendo molto piacevole e ricercata anche in quel senso, incontri qualcuno e si accorga di quanto altri abbiano da offrire più di me in termini relazionali. Non solo, ho sempre vissuto con estremo dolore la separazione, e sempre cercato di recuperare i rapporti, essendo da parte mia le relazioni basate in genere su un grande affetto ho anche sempre mantenuto buoni rapporti con i partner passati, senza che ci fosse da parte mia o loro, una volta superata la cosa, alcun interesse di genere diverso da un mantenere i contatti. Questa volta però sto vivendo l’idea di una separazione, già avvenuta in passato con questa persona, con un’apprensione smodata, che mi porta, ove io subodori che ci siano altri “interessi” fondatamente o meno, a diventare pesante e difficilmente gestibile, ottenendo nella pratica il contrario di ciò che logicamente uno dovrebbe cercare in un’ottica di “competizione” relazionale ossia cercare di essere più appetibile, in una sorta di profezia autoavverante. Non pago, il dolore delle sensazioni già vissute nell’ultimo distacco con questa persona e il dolore che nella mia mente si ripropone ogni volta che vengo assaltato da questo terrore derivato dalle paranoie, mi pare insopportabile, mi causa insonnia, perdita dell’appetito, perdita di interesse e malumore generalizzato e, nei momenti più duri, ho più di qualche volta già volto il pensiero a soluzioni drammatiche. Per cui, onde evitare di fare cazzate, evidentemente necessitando di aiuto che non mi posso permettere, volevo chiedere se esistono strategie anche semplici, da applicare nel quotidiano, per ridurre la paura e affrontare bene l’idea di un distacco che, visto il mio e il suo comportamento, mi appare inevitabile.
Grazie della cortese attenzione.,
La relazione di cui parlo non è definita, lo è stata addietro, ma oggi una situazione complessa. Il problema non è tanto il rapporto in sé, per quanto questa persona per me sia praticamente il centro del mondo da anni, nonostante i nostri alti e bassi, ciò che mi preoccupa è la mia gestione dell’insicurezza. Se non costantemente rassicurato, cercato o tenuto in debita considerazione vivo nel costante terrore che questa persona, essendo molto piacevole e ricercata anche in quel senso, incontri qualcuno e si accorga di quanto altri abbiano da offrire più di me in termini relazionali. Non solo, ho sempre vissuto con estremo dolore la separazione, e sempre cercato di recuperare i rapporti, essendo da parte mia le relazioni basate in genere su un grande affetto ho anche sempre mantenuto buoni rapporti con i partner passati, senza che ci fosse da parte mia o loro, una volta superata la cosa, alcun interesse di genere diverso da un mantenere i contatti. Questa volta però sto vivendo l’idea di una separazione, già avvenuta in passato con questa persona, con un’apprensione smodata, che mi porta, ove io subodori che ci siano altri “interessi” fondatamente o meno, a diventare pesante e difficilmente gestibile, ottenendo nella pratica il contrario di ciò che logicamente uno dovrebbe cercare in un’ottica di “competizione” relazionale ossia cercare di essere più appetibile, in una sorta di profezia autoavverante. Non pago, il dolore delle sensazioni già vissute nell’ultimo distacco con questa persona e il dolore che nella mia mente si ripropone ogni volta che vengo assaltato da questo terrore derivato dalle paranoie, mi pare insopportabile, mi causa insonnia, perdita dell’appetito, perdita di interesse e malumore generalizzato e, nei momenti più duri, ho più di qualche volta già volto il pensiero a soluzioni drammatiche. Per cui, onde evitare di fare cazzate, evidentemente necessitando di aiuto che non mi posso permettere, volevo chiedere se esistono strategie anche semplici, da applicare nel quotidiano, per ridurre la paura e affrontare bene l’idea di un distacco che, visto il mio e il suo comportamento, mi appare inevitabile.
Grazie della cortese attenzione.,
[#1]
Gentile utente,
Ci scrive che
"..mi rendo perfettamente conto che dovrei richiedere una visita presso uno studio per questo genere di cose ma, mio malgrado, non possiedo le disponibilità per corrispondere una parcella a un curante."
e in realtà parlarne con uno Psicologo di persona è molto più efficace che non un consulto online.
Considerato che Lei è GIA' consapevole dell'utilità,
Le faccio presente che anche presso l'Azienda Sanitaria operano gli Psicologi,
in particolare al Consultorio,
al quale si accede sia senza impegnativa del curante, sia senza "parcella" (talvolta un modestissimo ticket).
Sottolineo questo perchè
frequentemente l'elemento economico è un alibi per non superare lo scoglio di parlare di sè *di persona* con un "estraneo" (cosi spesso viene considerato - errando - lo Psicologo).
Vergogna, imbarazzo, paura del giudizio,
rappresentano freni che a torto impediscono di
superare i problemi,
e migliorare la propria qualità di vita.
Se questo malessere:
"..ogni volta che vengo assaltato da questo terrore derivato dalle paranoie, mi pare insopportabile, mi causa insonnia, perdita dell’appetito, perdita di interesse e malumore generalizzato e, .."
diventerà pregiudizievole per la Sua vita,
chieda aiuto di persona.
Non esistono purtroppo "strategie anche semplici" per problemi complessi, ma solo scorciatoie che non portano alla meta auspicata.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Ci scrive che
"..mi rendo perfettamente conto che dovrei richiedere una visita presso uno studio per questo genere di cose ma, mio malgrado, non possiedo le disponibilità per corrispondere una parcella a un curante."
e in realtà parlarne con uno Psicologo di persona è molto più efficace che non un consulto online.
Considerato che Lei è GIA' consapevole dell'utilità,
Le faccio presente che anche presso l'Azienda Sanitaria operano gli Psicologi,
in particolare al Consultorio,
al quale si accede sia senza impegnativa del curante, sia senza "parcella" (talvolta un modestissimo ticket).
Sottolineo questo perchè
frequentemente l'elemento economico è un alibi per non superare lo scoglio di parlare di sè *di persona* con un "estraneo" (cosi spesso viene considerato - errando - lo Psicologo).
Vergogna, imbarazzo, paura del giudizio,
rappresentano freni che a torto impediscono di
superare i problemi,
e migliorare la propria qualità di vita.
Se questo malessere:
"..ogni volta che vengo assaltato da questo terrore derivato dalle paranoie, mi pare insopportabile, mi causa insonnia, perdita dell’appetito, perdita di interesse e malumore generalizzato e, .."
diventerà pregiudizievole per la Sua vita,
chieda aiuto di persona.
Non esistono purtroppo "strategie anche semplici" per problemi complessi, ma solo scorciatoie che non portano alla meta auspicata.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Grazie per la gentile risposta Dott.ssa, purtroppo a quanto vedo qui i consultori rivolgono la loro assistenza solo alle donne per quei casi in cui è afferente un problema con la gravidanza. Sto cercando di informarmi per quanto riguarda l'Azienda Sanitaria. Ho notato che in quel caso serve l'impegnativa del curante che purtroppo non possiedo, ma domani in giornata mi recherò a farne richiesta, sperando nella collaborazione del medico.
Giusto per puntualizzare, la parcella non è un problema "scudo" per evitare il contatto diretto, non sono il tipo di persona che ha problemi ad ammettere di avere difficoltà, ma sono in una situazione economica estremamente precaria da qui l'esigenza di un'assistenza se non gratuita quasi.
Giusto per puntualizzare, la parcella non è un problema "scudo" per evitare il contatto diretto, non sono il tipo di persona che ha problemi ad ammettere di avere difficoltà, ma sono in una situazione economica estremamente precaria da qui l'esigenza di un'assistenza se non gratuita quasi.
[#3]
Se Lei desidera darci indicazioni precise sulla Sua provincia di residenza
(nella anagrafica, assolutamente riservata,
che vediamo solo noi esperti)
è forse possibile darLe indicazioni più concrete
su Psicologi in convenzione.
La invito però anche a verificare Le sue convinzioni sul Consultorio,
semplicemente con una telefonata.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
(nella anagrafica, assolutamente riservata,
che vediamo solo noi esperti)
è forse possibile darLe indicazioni più concrete
su Psicologi in convenzione.
La invito però anche a verificare Le sue convinzioni sul Consultorio,
semplicemente con una telefonata.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.1k visite dal 28/12/2018.
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