Ansia, senso di inadeguatezza, blocco emotivo

Gentili dottori,
sono qui per chiedervi un parere professionale rispetto alla mia situazione. So che parlarne su internet non è come parlarne faccia a faccia ma non conosco dei professionisti che possano aiutarmi.
Come si può capire già dal titolo, mi trovo a dover combattere ogni giorno contro l'ansia. Ad essa si accompagna questo perenne senso di inadeguatezza che mi rende difficile vivere nel presente in serenità. Io sono sempre stata una bambina timida ed introversa ed ho sempre avuto problemi di autostima ma riuscivo in qualche modo a conviverci. Già di base sono una persona un po' "difficile" e in questi ultimi 3 anni la situazione non ha fatto altro che peggiorare. è successa una cosa nella mia vita che non riguarda direttamente me ma che comunque mi ha segnato molto e mi ha portato a vivere questi ultimi tre anni come un'eremita. Ho sofferto molto e successivamente sono caduta in uno stato di apatia che ha fatto sì che non soffrissi, ma ha fatto anche sì che non provasi più nessun tipo di emozione. Ho perso interesse per qualsiasi cosa, niente sembrava "svegliarmi" da questo stato di apatia totale poi però ho cominciato a rendermi conto che sono diventata il fantasma di me stessa. Vedo le persone attorno a me che vivono la loro vita al meglio che possono mentre io me ne sto seduta a guardarli. Ad esempio quando sto con la mia famiglia li vedo parlare, ridere, anche litigare e io me ne sto lì senza fare niente a guardare in silenzio come se fossi soltanto una "spettatrice" esterna. Per non parlare della mia vita sociale, quella è un vero e proprio disastro e il mio rapporto con il sesso opposto è quasi inesistente. Questa situazione mi ha stancato e voglio uscirne ma non so come fare. Ho tanti buoni propositi ma ho questa sorta di blocco emotivo che mi frena dal fare qualsiasi cosa, anche semplicemente parlare con le persone per me è fonte di disagio. In realtà ogni cosa è un disagio per me: studiare, fare attività fisica, socializzare... Sono tutte cose che voglio fare ma c'è qualcosa che mi blocca. C'è questa voce nella mia testa che mi critica ogni volta che faccio qualcosa, nulla va bene, non sono mai adeguata e sento che sto per impazzire. Soffro molto di questa situazione ma riesco a mascherarla molto bene, penso che molte persone sarebbero stupite nel sapere che queste parole vengano direttamente da me. Le persone a me più vicine ogni tanto se ne accorgono ma io non riesco ad aprirmi con nessuno ecco perchè ho deciso di scrivere qui. Non so esattamente cosa aspettarmi da questo messaggio, non so a cosa possa servire ma solo il fatto di potermi sfogare con qualcuno penso sia qualcosa.
Vi ringrazio già in anticipo per aver letto questo messaggio lungo e un po' sconclusionato e spero di non avervi annoiato troppo.
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Dr.ssa Serena Sassi Psicologo 67 1
Gentile ragazza,

non ha annoiato nessuno e questo è stato senz'altro un primo passo nel descrivere il disagio che sta sperimentando e nell'aprirsi a qualcuno.

Ha voglia di raccontarci anche cosa è successo tre anni fa che secondo lei ha peggiorato la situazione?

Quest' ansia che sperimenta riguarda qualcosa in particolare o non saprebbe attribuirla a niente di specifico?

Riesce a descrivere meglio il disagio che sperimenta nello studio, nel fare attività fisica e nel socializzare? Che cosa succede in queste situazioni?

Come lei giustamente dice, parlare su internet non è la stessa cosa di parlare con un professionista di persona. Tuttavia per ricevere un aiuto qualificato in presenza, non è necessario sapere già a chi rivolgersi. Può recarsi presso il consultorio familiare della sua città per usufruire dei servizi psicologici, oppure, esattamente come ha trovato noi, può cercare su internet uno psicologo privato che riceva nella sua zona.

Dr.ssa Serena Sassi

Psicologa

[#2]
Utente
Utente
Salve dottoressa, la ringrazio per la risposta!
Dopo aver scritto il messaggio mi sono sentita molto meglio ed ora sono sempre più convinta che sia arrivato il momento di rivolgermi ad un professionista. Ho già trovato alcuni psicologi nella zona in cui abito e magari mi rivolgerò ad uno di loro.
Per raccontare quello che mi è successo tre anni fa ci vorrebbe molto perchè è una storia lunga, le dico solo che io e le persone coinvolte abbiamo ricevuto tanto odio, odio ingiustificato perchè siamo stati incolpati ingiustamente di una cosa che non avevamo fatto e anche quando è stato dimostrato che noi eravamo innocenti non è cambiato nulla. I pregiudizi sono duri a morire. Insieme a tutto quell'odo si è aggiunta anche la solitudine perchè tutti gli amici che credevo di avere sono completamente scomparsi. Ero completamente solo e non sono riuscita a superare la cosa e di conseguenza me la sono trascinata dietro per tutto questo tempo.
Per quanto riguarda la mia ansia non saprei spiegare bene. Sono in ansia praticamente per tutto, ogni cosa che faccio o che devo fare è fonte di ansia per me. Ho sempre la sensazione che prima o poi qualcosa andrà male. Per quanto riguarda lo studio ed il resto, il problema è che vorrei fare tante cose però quando arriva il momento di farle non ci riesco. Trovo molto difficile studiare perchè non mi riesco ad appassionare a quello che studio e quindi non riesco a trovare la concentrazione. Il problema più grande sono le relazioni sociali. Credo che la mia sia un'ansia sociale perchè quando esco mi sento osservata e giudicata da tutti. Riesco a mascherare molto bene la cosa, infatti non penso le persone se ne accorgano perchè parlo, scherzo e rido come se niente fosse però dentro di me sento un gran senso di disagio. Non so bene cos'è che mi blocca, forse semplicemente non sono più abituata a relazionarmi con gli altri, forse devo solo farci l'abitudine.
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Dr.ssa Serena Sassi Psicologo 67 1
Gentile ragazza,

ci fa piacere che si sia sentita meglio dopo aver scritto qui e speriamo che questo confronto online possa costituire realmente il punto di partenza per una decisione concreta di rivolgersi a un professionista di persona. Sarebbe anche un'occasione per comprendere meglio come si sente nello stare in relazione.

Il percorso che potrà fare non cambierà ovviamente quello che è accaduto tre anni fa, ma potrà modificare il suo modo di interpretarlo e quindi di reagirvi, anche in presenza di pregiudizi duri a morire.

Per quanto riguarda la sensazione che prima o poi qualcosa vada male ... Beh è un rischio inevitabile quello che qualcosa nella vita possa andare male, ma ciò non dovrebbe impedirci di vivere e di fare. Questo blocco potrebbe essere o meno legato a quello che le è capitato e potrà senz'altro essere oggetto di lavoro con chi avrà il piacere di seguirla.
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