Fedeltà, relazioni sentimentali e stabilità
Gent.mi dottori buogniorno,
Mi presento: ho 30 anni, ho concluso regolarmente gli studi unviersitari e ho un lavoro stabile. Sono in buona salute e dono regolarmente il sangue, con analisi puntaulmente nella norma.
Passando all'oggetto del consulto, sin dall'adolescenza ho avuto numerose relazioni sentimentali decisamente "impegnate": so che sembra un ossimoro, ma il punto è proprio questo: salvo rapporti occasionali chiaramente destinati a restare tali, ogni qual volta ho intrapreso una frequentazione o dichiaratamente relazione l'ho fatto con coerenza e costanza, con alti e bassi e attraversando momenti sereni e ovvie difficoltà, ma non ho mai inteso tradire la mia partner, cosa che appunto nella mia vita non ho mai fatto, a riprova di una coerenza di cui sono molto orgoglioso.
Purtroppo, viceversa, dall'altra parte non è mai o quasi stato così, motivo per cui appunto le relazioni, sebbene impegnate, sono state relativamente numerose. Sin da adolescente sono stato tradito dalla mia partner, cosa che mi ha lasciato una ferita profondissima che ho tentato di lenire col tempo ma, anche la seconda, importante relazione a distanza di qualche anno è inizata con un tradimento da parte della mia nuova ragazza. E così via. Specifico che non tutte le ragazze con cui sono stato mi hanno tradito, ma un tratto di distanza, sofferenza per le relazioni stabili, poca dimostrazione di affetto verso di me o di interesse per i sentienti, necessità di rimarcare "distanze" appunto è sempre stata una costante nelle persone di cui, mio malgrado, mi innamoro. Temo a questo punto che sia un problema anche mio, visto il dato costante. Adesso sono nuovamente spiazzato, ogni volta è una batosta da cui, chiaramente, è via via più difficile ripartire con fiducia, concetto che oramai per me è più ipotetico che altro.
Specifico infine che quest'ultimo rapporto, alla luce dei precedenti, l'ho impostato più che mai e sin da subito con chiarezza, specificando alla mia compagna quanto per me subire un ennesimo tradimento avrebbe signifcato sofferenza, e dicendomi disposto a parlare e discutere di eventuali dubbi con riguardo alla fedeltà da parte di lei, laddove si fosssero presentati... purché tutto ciò avvenisse alla luce del sole e in un dialogo aperto tra noi... e invece ho trovat una persona che si è comportata come altre in passato, ancora una volta.
Adesso mi sento completamente smarrito e privo di punti di riferimetno, e combatto una battaglai con me stesso per evitare reazioni offensive o dare voce al rancore, cosa di cui so che mi pentirei in futuro perché non voglio aggiungere dolore a dolore.
Mi scuso per lo sfogo e domando, dunque, se ritenete debba essere io ad essere indagato in qualche misura, perché non posso e non voglio credere che non esista una persona per cui il rispetto reciproco e la fedeltà in una relazione contino qualcosa.
Ringrazio anticipatamente e mi scuso per la lunghezza, un cordiale saluto, buone feste a tutte e a tutti voi
Mi presento: ho 30 anni, ho concluso regolarmente gli studi unviersitari e ho un lavoro stabile. Sono in buona salute e dono regolarmente il sangue, con analisi puntaulmente nella norma.
Passando all'oggetto del consulto, sin dall'adolescenza ho avuto numerose relazioni sentimentali decisamente "impegnate": so che sembra un ossimoro, ma il punto è proprio questo: salvo rapporti occasionali chiaramente destinati a restare tali, ogni qual volta ho intrapreso una frequentazione o dichiaratamente relazione l'ho fatto con coerenza e costanza, con alti e bassi e attraversando momenti sereni e ovvie difficoltà, ma non ho mai inteso tradire la mia partner, cosa che appunto nella mia vita non ho mai fatto, a riprova di una coerenza di cui sono molto orgoglioso.
Purtroppo, viceversa, dall'altra parte non è mai o quasi stato così, motivo per cui appunto le relazioni, sebbene impegnate, sono state relativamente numerose. Sin da adolescente sono stato tradito dalla mia partner, cosa che mi ha lasciato una ferita profondissima che ho tentato di lenire col tempo ma, anche la seconda, importante relazione a distanza di qualche anno è inizata con un tradimento da parte della mia nuova ragazza. E così via. Specifico che non tutte le ragazze con cui sono stato mi hanno tradito, ma un tratto di distanza, sofferenza per le relazioni stabili, poca dimostrazione di affetto verso di me o di interesse per i sentienti, necessità di rimarcare "distanze" appunto è sempre stata una costante nelle persone di cui, mio malgrado, mi innamoro. Temo a questo punto che sia un problema anche mio, visto il dato costante. Adesso sono nuovamente spiazzato, ogni volta è una batosta da cui, chiaramente, è via via più difficile ripartire con fiducia, concetto che oramai per me è più ipotetico che altro.
Specifico infine che quest'ultimo rapporto, alla luce dei precedenti, l'ho impostato più che mai e sin da subito con chiarezza, specificando alla mia compagna quanto per me subire un ennesimo tradimento avrebbe signifcato sofferenza, e dicendomi disposto a parlare e discutere di eventuali dubbi con riguardo alla fedeltà da parte di lei, laddove si fosssero presentati... purché tutto ciò avvenisse alla luce del sole e in un dialogo aperto tra noi... e invece ho trovat una persona che si è comportata come altre in passato, ancora una volta.
Adesso mi sento completamente smarrito e privo di punti di riferimetno, e combatto una battaglai con me stesso per evitare reazioni offensive o dare voce al rancore, cosa di cui so che mi pentirei in futuro perché non voglio aggiungere dolore a dolore.
Mi scuso per lo sfogo e domando, dunque, se ritenete debba essere io ad essere indagato in qualche misura, perché non posso e non voglio credere che non esista una persona per cui il rispetto reciproco e la fedeltà in una relazione contino qualcosa.
Ringrazio anticipatamente e mi scuso per la lunghezza, un cordiale saluto, buone feste a tutte e a tutti voi
[#1]
Gentile utente,
Lei pone,
correttamente dal punto di vita metodologico,
qualche dubbio su di sè,
considerata la ripetitività dell'esperienza dell'essere tradito.
Qualche domanda:
forse per Lei la fedeltà conta più che il contenuto della relazione stessa? della sua qualità? del fatto che "quella" specifica relazione debba "meritare" ogni giorno l'esclusività?
Oppure una "relazione impegnata" può risultare sinonimo di noiosa o pesante per l'altra?
Sarebbe risultato interessante chiedere alle Sue varie ex
il perchè
L'hanno tradito.
Cosa ne sa Lei al proposito? E cosa ne pensa?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Lei pone,
correttamente dal punto di vita metodologico,
qualche dubbio su di sè,
considerata la ripetitività dell'esperienza dell'essere tradito.
Qualche domanda:
forse per Lei la fedeltà conta più che il contenuto della relazione stessa? della sua qualità? del fatto che "quella" specifica relazione debba "meritare" ogni giorno l'esclusività?
Oppure una "relazione impegnata" può risultare sinonimo di noiosa o pesante per l'altra?
Sarebbe risultato interessante chiedere alle Sue varie ex
il perchè
L'hanno tradito.
Cosa ne sa Lei al proposito? E cosa ne pensa?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Gent.ma dott.ssa, innanzitutto grazie per la cortese attenzione. Le rispondo nell'ordine:
<<Forse per lei la fedeltà conta più che il contenuto della relazione stessa? della sua qualità? del fatto che "quella" specifica relazione debba "meritare" ogni giorno l'esclusività?>>
Assolutamente no, diciamo piuttosto che per me la relazione merita esclusività proprio a partire dalla quotidianità, come lei appunto dice. E' una cosa che vivo con dedizione, giorno per giorno, e posso senz'altro affermare che la mia partner e il rapporto con lei ha sempre avuto preminenza su tutto il resto. Questo mi è stato addirittura, alle volte, diciamo "rinfacciato", come se fosse colpa mia perché sono "troppo attento" (!).
<<Oppure una relazione impegnata può significare sinonimo di ripettiva o noiosa?>> Non so dirle se l'esclusività sessuale possa risultare tale all'altra, ma non credo che, nei vari casi, o fosse la relazione in sé: d'altra parte nel momento in cui si è deciso - di comune accordo - di stare insieme, lo si è fatto appunto... insieme. Per me diciamo che tradire il partner nnon è contemplato, e ho un forte autonocontrollo. Non nego assolutaente che possa esistere attrazione sessuale all'esterno della coppia, né per me né per la mia compagna. Ma per quanto riguarda me, la fedeltà è una scelta e so esservi conseguente, e non ho mai avuto cedimenti sul punto.
Se mi chiede cosa penso infine, direi che senz'altro si ravvisa una certa "somiglianza" tra i caratteri di tutte le persone per cui ho provato dei forti sentimenti: consideri, per riassumere, che in tutti i casi sono sempre stsato "la prima storia importante". Sono sempre stato al corrente del fatto che le mie partner avessero un passato sentimentale ed emotivamente instabile, o fossero sessualmente promiscue, ma non ho mai creduto che fosse un buon motivo per giudicare a prescindere una persona... ho sempre confidato nella mia capacità di dimostrarmi affidabile, convinto che sul lungo periodo mi sarei meritato una fiducia (auspicabilmente, ricambiabile). E questo è uno dei motivi per cui la fedeltà per me è così importante: non credo sarei mai credibile se non fossi capace del banale autocontrollo della mia sessualità.
A tal proposito, finisco per dire che, salvo un caso (l'uncio, indicativamente, in cui invece la rottura (non tradimento) è venuto da parte mia a dispetto di una ragazza fedele e comprensvia), la mia vita sessuale di coppia è stata sempre appagante e soddisfacente, mi sento di dire per entrambi, o comunque non ha mai costitutio un problema o motivo di discussione.
spero di essere stato più preciso e diffuso in questa seconda riposta, grazie ancora per l'attenzione,
<<Forse per lei la fedeltà conta più che il contenuto della relazione stessa? della sua qualità? del fatto che "quella" specifica relazione debba "meritare" ogni giorno l'esclusività?>>
Assolutamente no, diciamo piuttosto che per me la relazione merita esclusività proprio a partire dalla quotidianità, come lei appunto dice. E' una cosa che vivo con dedizione, giorno per giorno, e posso senz'altro affermare che la mia partner e il rapporto con lei ha sempre avuto preminenza su tutto il resto. Questo mi è stato addirittura, alle volte, diciamo "rinfacciato", come se fosse colpa mia perché sono "troppo attento" (!).
<<Oppure una relazione impegnata può significare sinonimo di ripettiva o noiosa?>> Non so dirle se l'esclusività sessuale possa risultare tale all'altra, ma non credo che, nei vari casi, o fosse la relazione in sé: d'altra parte nel momento in cui si è deciso - di comune accordo - di stare insieme, lo si è fatto appunto... insieme. Per me diciamo che tradire il partner nnon è contemplato, e ho un forte autonocontrollo. Non nego assolutaente che possa esistere attrazione sessuale all'esterno della coppia, né per me né per la mia compagna. Ma per quanto riguarda me, la fedeltà è una scelta e so esservi conseguente, e non ho mai avuto cedimenti sul punto.
Se mi chiede cosa penso infine, direi che senz'altro si ravvisa una certa "somiglianza" tra i caratteri di tutte le persone per cui ho provato dei forti sentimenti: consideri, per riassumere, che in tutti i casi sono sempre stsato "la prima storia importante". Sono sempre stato al corrente del fatto che le mie partner avessero un passato sentimentale ed emotivamente instabile, o fossero sessualmente promiscue, ma non ho mai creduto che fosse un buon motivo per giudicare a prescindere una persona... ho sempre confidato nella mia capacità di dimostrarmi affidabile, convinto che sul lungo periodo mi sarei meritato una fiducia (auspicabilmente, ricambiabile). E questo è uno dei motivi per cui la fedeltà per me è così importante: non credo sarei mai credibile se non fossi capace del banale autocontrollo della mia sessualità.
A tal proposito, finisco per dire che, salvo un caso (l'uncio, indicativamente, in cui invece la rottura (non tradimento) è venuto da parte mia a dispetto di una ragazza fedele e comprensvia), la mia vita sessuale di coppia è stata sempre appagante e soddisfacente, mi sento di dire per entrambi, o comunque non ha mai costitutio un problema o motivo di discussione.
spero di essere stato più preciso e diffuso in questa seconda riposta, grazie ancora per l'attenzione,
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.1k visite dal 27/12/2018.
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