Tristezza perenne, ansia
Ciao, sono una ragazza di 19 anni e sto vivendo un brutto periodo. Dopo la maturità non ero convinta di intraprendere l’università perché pensò sia troppo impegnativa per me, allora i miei mi hanno obbligata a trovare un lavoro e un paio di settimane dopo l’ho trovato. Ho iniziato a lavorare 8 ore al giorno e spesso la mia tutor era assente e non mi dava nulla da fare. Tornavo a casa e avevo delle brutte crisi di pianto e ansia. La situazione è peggiorata tanto che ho quasi smesso di mangiare e sono stata ricoverata in ospedale, dove l’umore è migliorato perché i miei parenti non mi lasciavano mai sola e mi sentivo come lontana dalla mia vita. Ora faccio solo mezza giornata di lavoro ma continuo a sentire questo senso di angoscia/tristezza/ansia sempre, riesco a distrarmi raramente, ma la mia mente ormai è ossessionata da questa tristezza e non ne riesco a venir fuori. Ora sono in ferie ma continuo a star male e non capisco perché, so solo che la mia vita non mi piace e il fatto di sapere che sarà per sempre così mi dà persino nausea.
Cosa posso fare per tornare ad essere felice? (Premetto che sto facendo delle sedute da una psicologa ma non mi servono a molto)
Cosa posso fare per tornare ad essere felice? (Premetto che sto facendo delle sedute da una psicologa ma non mi servono a molto)
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A parte la necessità di consultare uno psicologo, come il suo medico di base le avrà di sicuro detto subito e come sta facendo, la sua frase. "la mia vita non mi piace e il fatto di sapere che sarà per sempre così mi dà persino nausea" mi sembra il punto da cui partire in una terapia e nella ricerca di qualunque soluzione.
Un lavoro trovato in quindici giorni, dove spesso lei rimane tutto il tempo senza far nulla (ma perché ha una tutor? Soffre di qualche disturbo che non ci ha comunicato?) sarebbe deprimente per chiunque. A diciannove anni, se questo lavoro non è la condizione di base per realizzare qualcos'altro (università, conservatorio musicale, sport, viaggi, soldi in banca per crearsi una propria attività) in effetti fa pensare ad una chiusura degli orizzonti un po' drastica... quasi una prigione!
Ha mai pensato di andare all'estero per imparare le lingue e vedere un po' il mondo, mentre si guarda intorno e sceglie cosa le piace?
Però, se non ci dice il suo stato di salute e quale diploma ha conseguito, se ha o meno un interesse sentimentale nel suo paese e cosa dice la sua psicologa, temo che il nostro aiuto, da qui, risulti un po' troppo generico. Auguri, e ci scriva ancora.
Un lavoro trovato in quindici giorni, dove spesso lei rimane tutto il tempo senza far nulla (ma perché ha una tutor? Soffre di qualche disturbo che non ci ha comunicato?) sarebbe deprimente per chiunque. A diciannove anni, se questo lavoro non è la condizione di base per realizzare qualcos'altro (università, conservatorio musicale, sport, viaggi, soldi in banca per crearsi una propria attività) in effetti fa pensare ad una chiusura degli orizzonti un po' drastica... quasi una prigione!
Ha mai pensato di andare all'estero per imparare le lingue e vedere un po' il mondo, mentre si guarda intorno e sceglie cosa le piace?
Però, se non ci dice il suo stato di salute e quale diploma ha conseguito, se ha o meno un interesse sentimentale nel suo paese e cosa dice la sua psicologa, temo che il nostro aiuto, da qui, risulti un po' troppo generico. Auguri, e ci scriva ancora.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
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Utente
Buongiorno, ho una tutor perché il mio è un tirocinio. Il lavoro in se stesso mi piace abbastanza perché è ciò che ho studiato (grafica). Ciò che mi terrorizza è il fatto del lavoro in generale, lo sento appunto come una prigione dove sono obbligata a stare per prendere un determinato reddito per riuscire ad essere autonoma.. Ho paura del futuro, sono molto negativa in questo perché non ho passioni, non c’è nulla che amo fare. Mi piace appunto la grafica ma questo fatto che spesso la mia tutor non c’era non dandomi nulla da fare e il tempo non mi passava mai l’ho sentito quasi come un trauma, e adesso vedo il lavoro solo come un obbligo con un approccio negativo e ho paura che sarà così per sempre. Sono un po’ chiusa in me stessa, ho un ragazzo e poche amiche e non mi piace molto uscire, quindi il pensiero di stare all’estero per un po’ di tempo mi terrorizza ancora di più.
Spero di aver risposto a tutto.
Spero di aver risposto a tutto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 24/12/2018.
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