Disturbi alimentari
Buongiorno, sono la mamma di una ragazza di 23 anni, da circa due anni soffre di depressione e disturbi alimentari. Almeno è quello che pensiamo, perché rifiuta di parlare con uno specialista. Si isola, rifiuta di uscire, anche se gli amici la cercano, poi ci sono le abbuffate, ed è aumentata parecchio di peso. Quando mangia in modo esagerato lo si vede subito dal suo viso le si gonfiano persino gli occhi. È iscritta all’università, quando è in periodi buoni ha ottimi risultati, nei periodi no si iscrive agli esami e poi non si presenta. Non riesce a studiare e a concentrarsi. In famiglia non sappiamo più come comportarci, il papà, la sorella ed io abbiamo provato di tutto per scuoterla ma soprattutto per convincerla ad andare da uno psicologo. Non so come convincerla, sembra apatica a tutto, sta giornate intere sul divano con il cellulare in mano o a guardare la tv. Non ce la faccio più a vederla distruggersi ma non so cosa fare e il non fare niente mi distrugge ancora di più. Ho paura di sbagliare, ho paura che il mio comportamento possa peggiorare ancora di più la situazione. Mi sento ingabbia. Se esiste una via d’uscita vi prego indicatemela. Grazie
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Gentile utente,
capisco la Sua preoccupazione e il senso di impotenza che prende i genitori di fronte a disturbi dei comportamenti alimentari nei figli.
Per situazioni come la Vostra,
probabilmente complesse,
il Servizio Sanitario Nazionale ha creato una rete di Centri per i Disturbi alimentari (gratuiti o solo Ticket)
nei quali tutti gli specialisti - nutrizionista, psicologo, psichiatra, endocrinologo, ecc. - sono a disposizione in forma "integrata",
cioè coordinati tra loro
come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-sconfiggere-dca.html .
La terapia attuata presso i Centri prevede anche il ricovero quando necessario, ma in linea di massima con il pz. consenziente;
e sempre a carico del Servizio Pubblico, in modo che non sia l'elemento economico a scoraggiare il curarsi.
La mappa nazionale dei Centri la troverà nel link sopra, divisi per regione.
Anche per il Pronto Soccorso c'è una importante novità:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2477-disturbi-alimentari-e-codice-lilla-al-pronto-soccorso-nuove-attenzioni-cliniche-e-familiari.html
Riguardo ai comportamenti che i famigliari sono indirizzati ad assumere,
potrà trovare qui le linee guida del Ministero della Salute:
"DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL'ALIMENTAZIONE: RACCOMANDAZIONI PER I FAMILIARI
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2774_allegato.pdf "
La incoraggio vivamente a parlarne con decisione a Sua figlia,
magari con l'aiuto del medico di base.
Se ritiene ci tenga al corrente.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
capisco la Sua preoccupazione e il senso di impotenza che prende i genitori di fronte a disturbi dei comportamenti alimentari nei figli.
Per situazioni come la Vostra,
probabilmente complesse,
il Servizio Sanitario Nazionale ha creato una rete di Centri per i Disturbi alimentari (gratuiti o solo Ticket)
nei quali tutti gli specialisti - nutrizionista, psicologo, psichiatra, endocrinologo, ecc. - sono a disposizione in forma "integrata",
cioè coordinati tra loro
come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-sconfiggere-dca.html .
La terapia attuata presso i Centri prevede anche il ricovero quando necessario, ma in linea di massima con il pz. consenziente;
e sempre a carico del Servizio Pubblico, in modo che non sia l'elemento economico a scoraggiare il curarsi.
La mappa nazionale dei Centri la troverà nel link sopra, divisi per regione.
Anche per il Pronto Soccorso c'è una importante novità:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2477-disturbi-alimentari-e-codice-lilla-al-pronto-soccorso-nuove-attenzioni-cliniche-e-familiari.html
Riguardo ai comportamenti che i famigliari sono indirizzati ad assumere,
potrà trovare qui le linee guida del Ministero della Salute:
"DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL'ALIMENTAZIONE: RACCOMANDAZIONI PER I FAMILIARI
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2774_allegato.pdf "
La incoraggio vivamente a parlarne con decisione a Sua figlia,
magari con l'aiuto del medico di base.
Se ritiene ci tenga al corrente.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 794 visite dal 23/12/2018.
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