Attacco di panico di 10min seguito da vomito

Salve, soffro di attacchi di panico da ormai 6 anni. Ho visto psicologi e psichiatri ma hanno fatto peggio che meglio.
Da pochi mesi il mio compagno ha trovato lavoro in montagna dove ci siamo trasferiti. È una zona isolata e, per spostarmi, devo prendere sempre la macchina.
Da quando abito quassù ho avuti meno attacchi, fini a quando ha nevicato.
Ho il terrore di viaggiare con la macchina sulla neve, che sia io il conducente o passeggero.
Inizio col raccontare un incidente, in auto;io ero passeggera, chi guidava perse il controllo in curva e fini in una recinzione di ferro che ci sfondo il cruscotto.
Il mio primo attacco, causa neve, l'ho avuto 8 anni fa, quando, sulla neve, la macchina sbandava, rischiando di andando addosso alle altre macchine.
Poi,sempre in macchina, ho avuto un attacco di panico misto a terrore puro, durato 3 ore, il tempo del viaggio, sempre sulla neve.
Oggi è accaduto di nuovo. Ho evitato di andare in macchina per due settimane, ma oggi sono dovuta uscire. Attacco di panico di 10min seguito da vomito,la mattina. Al ritorno di sera, inizio di panico mentre si faceva la discesa,anche se c'era poca neve o niente. Ho iniziato ad urlare, ero terrorizzata, ho chiesto a chi guidava di fermarsi ma lui continua a, ho minacciato di buttarmi dalla macchina, ho aperto lo sportello, ma il guidatore me l'ha impedito. Non sono arrivata mai a fare cose del genere. Cosa posso fare?
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

"Ho evitato di andare in macchina per due settimane"
penso che abbia capito anche lei che l'evitamento non porta a niente di positivo. Purtroppo è un meccanismo molto frequente in queste situazioni, ma non fa altro che consolidare il circolo vizioso di ansia-attacchi di panico.
Mi spiace sentire che le sue esperienze con psicologi e psichiatri sono state negative. Però, potrebbe ripartire da questa considerazione, esaminare ciò che non è andato e ciò che invece è andato, per trovare un nuovo professionista che risponda ai suoi standard. Lo dico perchè ognuno ha il suo terapeuta, non per forza tutti devono piacere a chiunque.
Ora le chiedo, cosa secondo lei non ha funzionato nelle sue esperienze terapeutiche?

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

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Utente
Utente
Intanto la ringrazio per la velocità della risposta.
Il primo consulente è stato uno psicologo che, ogni volta che raccontavo le mie paure,era come non gli importasse ciò che stavo dicendo e mi dava i medicinali così per darli. La seconda, psichiatra(era sostituta del mio psicologo, quando ho raccontato un evento un po' traumatico, è stata aggressiva, ha iniziato a criticare e mi ha urlato contro. Quando ho finito la seduta, sono entrata in macchina e mi sono messa a piangere.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Occorre fare chiarezza. Lo psicologo è una figura professionale che NON prescrive farmaci, in quando NON è medico. Lo psichiatra somministra farmaci in quanto E' medico. Pertanto, presumo che il "primo consulente" non fosse psicologo.
Non giudico l'operato dei colleghi, perchè non è questa la sede, non ha alcuna utilità e soprattutto non si hanno le basi per farlo. Tuttavia, mi spiace sentire che si verificano episodi del genere. Lo psicologo lavora con il disagio e la sofferenza, le parole d'ordine dovrebbero essere ascolto, empatia, sospensione del giudizio...Immagino che lei abbia avuto una reazione come quella descritta. Quando uno si "spoglia" davanti ad un professionista e mostra il suo dolore, l'ultima cosa che vorrebbe ricevere sono critiche. Aldilà del fatto che un terapeuta possa essere più o meno aggressivo (dipende da cosa si intende, e comunque dipende dallo stile del terapeuta, che è anch'esso un essere umano), trovo strano che uno psicologo "passi" il caso momentaneamente ad un suo sostituto. Probabilmente anche il primo consulente era uno psichiatra?
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