Fine storia complicata dopo lutto
Gentili dottori, non è la prima volta che scrivo sul sito, e chiedo scusa in anticipo se mi dilungherò molto. Bisogna fare delle premesse che partono dalla mia storia familiare e da quella del mio ex ragazzo. io sono stata "abbandonata" da mio padre quando avevo tre anni (aveva un'amante e l'ho scoperto io), lui non mi ha mai rivolto un gesto di affetto nè considerata, mi forzava da piccola anche con minacce ad andare dall'amante e dal loro figlio neonato e mi ha portato a vivere in una situazione di terrore psicologico che per fortuna è stata scoperta da mia madre, e ne sono uscita. questo all'età di 12 anni. a 6, 8 e 10 anni ho anche subito dei lutti importanti (nonno materno, nonna materna e unico zio per parte materna che per me era una figura importante, morto per malattia, invece i nonni mi avevano cresciuta visto che mia madre lavorava). quando avevo 15 anni mia sorella (ho solo una sorella di 14 anni più grande, mi ha praticamente fatto da madre e con lei ho un bellissimo rapporto) scopre di avere un tumore alla gamba, per fortuna poi il tutto viene risolto con operazione e radioterapia. in questo momento si riavvicina mio padre, che nonostante la mia totale disapprovazione viene fatto nuovamente entrare in casa a vivere con noi (quindi aveva lasciato la compagna e il figlio, in pessimi rapporti). per un anno tutto idilliaco, poi nuovamente io scopro che in realtà aveva ricominciato da subito a stare con quella donna, e teneva il piede in due scarpe. mia madre non ha la forza di cacciarlo di casa e si trovano a vivere da divorziati sotto lo stesso tetto, con litigi continui e con me di mezzo, sempre coinvolta per fare da mediatore. mia sorella si sposa e cambia nucleo familiare, io rimango sola ad affrontare il tutto. ingrasso, arrivo a 120 kg e la mia autostima già bassa cade sotto lo zero. sono iscritta alla triennale in lingue e ancora oggi mi mancano due materie per finire, ma ce la sto mettendo tutta. in tutto questo, la mia situazione economica è tragica. nel 2017 mio padre decide finalmente di andarsene di casa, mia madre si dispera mentre io sento per la prima volta di poter respirare (lei era quella che piangeva, io quella che con lui ci litigava quando ci trattava male, una volta mi disse anche che mi avrebbe riempito di botte). dopo che se n'è andato di casa cerco di prendere in mano le redini della mia vita, non avevo mai nemmeno baciato un ragazzo perchè gli uomini mi facevano paura, non riuscivo a relazionarmi con loro. scarico un'applicazione di dating online e incontro LUI. non è perfetto, ma è perfetto per me. iniziamo a scambiarci messaggi a febbraio 2018, fino a maggio, quando decidiamo di incontrarci. lui è di un'altra città e deve sbrigare delle faccende nella mia, così poi viene alla mia facoltà universitaria e prendiamo un caffé, durante il quale si conferma il grande feeling che c'era stato negli scambi di messaggi. (ho terminato i caratteri, devo continuare nel prossimo messaggio)
[#1]
Gentile utente,
parte di ciò è stata già descritta nei precedenti consulti.
La invitiamo dunque a giungere al problema ATTUALE,
ma in pochi caratteri.
Grazie.
Dott. Brunialti
parte di ciò è stata già descritta nei precedenti consulti.
La invitiamo dunque a giungere al problema ATTUALE,
ma in pochi caratteri.
Grazie.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
gentile dott.ssa, la ringrazio, non sapevo che poteste vedere le mie richieste precedenti e stavo cercando di dare più informazioni possibili. tornando al dunque, conosco questo ragazzo e ci incontriamo, scatta la chimica e però per colpa del fatto che viviamo in due città diverse (anche se a una mezzoretta di distanza) ci riusciamo a vedere di nuovo il mese seguente per un caffé. dopo ciò, continua il nostro scambio di messaggi per un altro mese, e io mi stufo e gli dico che se non mi chiede di uscire uscirò con qualcun altro. a quel punto mi invita a cena, mi bacia e ci mettiamo insieme. passa il secondo appuntamento, e al terzo gli si rompe la macchina. avendo solo un'altra vettura in famiglia, e non essendo quella che si è rotta nemmeno la sua macchina (la sua era dal meccanico da febbraio) non possiamo più vederci di sera. inizia così una serie di appuntamenti di giorno, e fino ad agosto tutto bene (premetto che lui è stato anche il primo uomo con cui io abbia mai avuto rapporti ed è successo proprio in questo periodo, per me era una cosa importantissima e l'ho fatto perchè ci sentivamo "anime gemelle" e lui mi parlava di vivere insieme e di figli), poi con il riprendere della routine le cose cambiano. adesso, a mente fredda, posso stilare una lista di alcuni episodi chiave della nostra relazione, anche se comunque con lui mi sono sentita sempre accettata e voluta e questa non vuol essere una critica.
- un giorno gli chiesi di portarmi delle foto di lui da piccolo e dissi che ne avrei portato un paio mie, giusto per curiosità, mi disse di si ma poi le portai solo io perchè lui "non le trovava"
- ero sempre io a chiedere di vederci e ad organizzare i nostri appuntamenti (compresa anche quasi sempre la scelta del posto)
- il padre: se leggete il mio precedente post, il padre è morto improvvisamente il mese scorso e subito dopo lui mi ha lasciata su whatsapp senza nè volermi vedere, nè volermi parlare al telefono. io ho sempre cercato di essere rispettosa nei confronti dei suoi genitori, lui non ha mai voluto presentarmeli, tranne un giorno in cui mi ha detto se volevo andare a vedere un film da lui ma conobbi solo madre e sorella, la madre mi accolse in maniera garbata mentre la sorella (21 anni) non mi rivolse parola, anzi si mise vicino a noi col pc perchè doveva preparare una ricetta, il fratello le disse di usare lo yogurt che c'era in frigo e lei si voltò acidissima dicendogli "ciao, sono ... e sono allergica al lattosio", poi lasciò la stanza. tutto questo condito dal fatto che i nostri appuntamenti, nonostante per vederci facessimo 2 ore di bus andata e ritorno, terminavano sempre in anticipo perchè il padre/la sorella lo chiamavano perchè avevano bisogno di lui e lui lasciava me per tornare a casa.
- la sorella: pesa sui 140 kg, e oltre all'episodio sopra descritto, quando mi parlava di lei mi diceva cose del tipo "vuole che le compri questa cosa", oppure "per me compro la carne al supermercato, per lei vado dal macellaio", e oltre questo, se ci riuscivamo a vedere di mattina quando entrambi avevamo una pausa nelle ore di università (la sua università e la mia sono entrambe nella stessa città), lui doveva tornare subito a casa al messaggio della sorella che aveva finito le proprie lezioni, e non me l'ha mai voluta presentare nonostante ci fossero state mille occasioni (una volta lo dovevo accompagnare alla fermata dove lei lo aspettava e lui scese dall'auto in mezzo alla strada e si fece una corsa perchè "non sarebbe arrivato in tempo" quando invece non era assolutamente vero)
- non pubblicava foto con me perchè "altrimenti i miei amici della palestra, che sono depravati, ti immaginano nuda e mi da fastidio
- mi ha presentato i suoi due migliori amici e abbiamo passato un bel pomeriggio, anzi con uno di loro siamo anche usciti a una cena a quattro (approfittando, chiaramente, della sua auto)
- ogni volta che gli dicevo che nella vita tutto per lui era una priorità tranne io, diceva che ero la persona più importante della sua vita e che gli dispiaceva se mi aveva fatto sentire di poco valore, per lui ero insostituibile
- mi disse che con me era così facile parlare che era imbarazzante, e gli veniva voglia di "vuotare il sacco" su tutta la sua vita
- mi disse che si sentiva rimasto molto indietro nella vita (a 26 anni doveva ancora prendere la triennale) come "se fossi su una roccetta mentre il resto del mondo naviga"
- aveva avuto una sola ex per 1,5 anni, a suo dire lo faceva sempre litigare col padre e un giorno lui le chiuse il telefono perchè stava appunto litigando col padre e lei lo lasciò, nonostante lui fosse andato una settimana avanti e indietro da casa sua a chiederle di perdonarlo
- la sfera sessuale: gli piaceva provare posti strani e "dominare", anche se io non gli davo il completo controllo, tuttavia non era aggressivo. aveva però il problema dell'eiaculazione ritardata, che per lui era fonte di grave disagio anche se io mi mostravo molto paziente e non gli ho mai fatto pesare il tutto. i tentativi di approccio però partivano praticamente sempre da me, anche se lui non si tirava mai indietro, ero io che fornivo anche la location. alle volte prenotavo un albergo perchè sapevo che se avessimo pagato per tot. ore lui non se ne sarebbe potuto andare se lo avessero chiamato. al pensiero adesso mi sento un po' patetica. oltretutto, durante l'intimità rispondeva al telefono alla sorella e al padre (successe anche il giorno in cui morì il padre)
- non criticava mai il mio corpo (sono sovrappeso ma non sformata), anzi il contrario, diceva sempre che gli piacevo da impazzire
- gioiva con me dei miei successi e viceversa
- i nostri problemi praticamente si presentavano quando dovevamo interagire io e la sua "vita"
- ci impiegò un bel po' a dirmi che mi amava, e quello per me fu indice di un sentimento vero, anche perchè si vedeva che non mentiva, io so che lui mi ha amata, ma non ero una sua priorità.
A conclusione di questo mio confuso sfogo, dopo che il padre è morto lui ha tenuto un silenzio ASSOLUTO per una settimana (facendomi anche preoccupare perchè quando fino a 4 anni fa pesava 150 kg mi disse che aveva tentato il suicidio, poi si era "voluto bene", era dimagrito e aveva scelto la facoltà universitaria che voleva lui, non i suoi genitori, ossia psicologia), poi mi contatta su whatsapp dicendomi grazie (avevo scritto che anche se non parlava io per lui c'ero) e che vuole stare da solo, il padre gli ha lasciato un disastro finanziario (quando era con me non si faceva mancare niente, anzi mi disse che dovevano comprare una macchina nuova), che non si meritava niente e che si sentiva responsabile della morte del padre (il giorno prima che morisse il padre era con me dopo l'ennesima litigata perchè non ci eravamo potuti vedere dato che il padre aveva richiesto la sua presenza a casa tutto il weekend e io gli avevo chiesto di vederci almeno a pranzo il martedì, tempo di mangiare il padre lo chiama e lui torna a casa alle 4 del pomeriggio) e che io ero una distrazione e non aveva tempo da perdere perchè doveva "camparsi la sua famiglia" (la madre lavora e la sorella ha a suo dire grandi capacità in ogni campo in cui si applichi). poi nonostante i miei tentativi di chiamate e contatti non mi ha mai risposto e mi ha bloccato ovunque, e sta continuando la sua vita e il suo sport (che a suo dire non si poteva permettere perchè aveva due mesi e sarebbe morto di fame).
ora dopo un mese io ho attraversato varie fasi, la rabbia (anche se per poco, non riesco a odiarlo), il disappunto, l'amarezza, ho capito che questa relazione non poteva continuare soprattutto per il fatto di non essere io una sua priorità e per le continue intromissioni della sua famiglia (anche se ormai solo della sorella), ma mi rimane questa sorta di "inconclusione" per il fatto che non ci siamo visti di presenza per terminare e parlarne in maniera civile, ha scelto e fatto tutto lui, anzi nemmeno perchè prima mi ha scritto "non ti stavo lasciando, ti stavo spiegando che ho bisogno di tempo, quando è il momento ti contatto io" e poi "non posso stare con te". chiaramente per me è chiusa e non c'è una possibilità che io lo accetti di nuovo se tornasse, ma mi chiedo il perchè di questa grande, a mio avviso, mancanza di rispetto per me che gli avevo dato tutto ed ero scesa a compromessi, anche facendo grossi sacrifici per vederci e far funzionare le cose. col senno di poi cerco di farmene una ragione, penso che sono stata anche molto sciocca a darmi così anima e corpo nonostante tutti questi segnali che non ho voluto vedere, ma in lui c'è molto più di quello che sta mostrando in questo momento, ed è un gran peccato che si sprechi così. in tutto questo lunghissimo discorso (mi scuso, non trovavo altro modo per accorciare) vorrei una vostra opinione in merito, anche se sono andata già dalla psicologa del consultorio (mi ha detto che sono egoista e immatura, e appena uscita da lì ho passato una settimana a voler suicidarmi) e una privata (mi ha detto che purtroppo la sua famiglia non era ben bilanciata quindi lui sente il peso di tutti sulle spalle e "amandomi" mi ha voluto escludere perchè sa di non poter stare con me, anche per la sorella manipolatrice). mi chiedo solo se prima o poi mi ricontatterà per terminare i rapporti con più garbo, dato che ci consideravamo non solo compagni, ma anche amici (parole sue). ci sono altri esempi che potrei fare ma non mi dilungo oltre, vi ringrazio.
- un giorno gli chiesi di portarmi delle foto di lui da piccolo e dissi che ne avrei portato un paio mie, giusto per curiosità, mi disse di si ma poi le portai solo io perchè lui "non le trovava"
- ero sempre io a chiedere di vederci e ad organizzare i nostri appuntamenti (compresa anche quasi sempre la scelta del posto)
- il padre: se leggete il mio precedente post, il padre è morto improvvisamente il mese scorso e subito dopo lui mi ha lasciata su whatsapp senza nè volermi vedere, nè volermi parlare al telefono. io ho sempre cercato di essere rispettosa nei confronti dei suoi genitori, lui non ha mai voluto presentarmeli, tranne un giorno in cui mi ha detto se volevo andare a vedere un film da lui ma conobbi solo madre e sorella, la madre mi accolse in maniera garbata mentre la sorella (21 anni) non mi rivolse parola, anzi si mise vicino a noi col pc perchè doveva preparare una ricetta, il fratello le disse di usare lo yogurt che c'era in frigo e lei si voltò acidissima dicendogli "ciao, sono ... e sono allergica al lattosio", poi lasciò la stanza. tutto questo condito dal fatto che i nostri appuntamenti, nonostante per vederci facessimo 2 ore di bus andata e ritorno, terminavano sempre in anticipo perchè il padre/la sorella lo chiamavano perchè avevano bisogno di lui e lui lasciava me per tornare a casa.
- la sorella: pesa sui 140 kg, e oltre all'episodio sopra descritto, quando mi parlava di lei mi diceva cose del tipo "vuole che le compri questa cosa", oppure "per me compro la carne al supermercato, per lei vado dal macellaio", e oltre questo, se ci riuscivamo a vedere di mattina quando entrambi avevamo una pausa nelle ore di università (la sua università e la mia sono entrambe nella stessa città), lui doveva tornare subito a casa al messaggio della sorella che aveva finito le proprie lezioni, e non me l'ha mai voluta presentare nonostante ci fossero state mille occasioni (una volta lo dovevo accompagnare alla fermata dove lei lo aspettava e lui scese dall'auto in mezzo alla strada e si fece una corsa perchè "non sarebbe arrivato in tempo" quando invece non era assolutamente vero)
- non pubblicava foto con me perchè "altrimenti i miei amici della palestra, che sono depravati, ti immaginano nuda e mi da fastidio
- mi ha presentato i suoi due migliori amici e abbiamo passato un bel pomeriggio, anzi con uno di loro siamo anche usciti a una cena a quattro (approfittando, chiaramente, della sua auto)
- ogni volta che gli dicevo che nella vita tutto per lui era una priorità tranne io, diceva che ero la persona più importante della sua vita e che gli dispiaceva se mi aveva fatto sentire di poco valore, per lui ero insostituibile
- mi disse che con me era così facile parlare che era imbarazzante, e gli veniva voglia di "vuotare il sacco" su tutta la sua vita
- mi disse che si sentiva rimasto molto indietro nella vita (a 26 anni doveva ancora prendere la triennale) come "se fossi su una roccetta mentre il resto del mondo naviga"
- aveva avuto una sola ex per 1,5 anni, a suo dire lo faceva sempre litigare col padre e un giorno lui le chiuse il telefono perchè stava appunto litigando col padre e lei lo lasciò, nonostante lui fosse andato una settimana avanti e indietro da casa sua a chiederle di perdonarlo
- la sfera sessuale: gli piaceva provare posti strani e "dominare", anche se io non gli davo il completo controllo, tuttavia non era aggressivo. aveva però il problema dell'eiaculazione ritardata, che per lui era fonte di grave disagio anche se io mi mostravo molto paziente e non gli ho mai fatto pesare il tutto. i tentativi di approccio però partivano praticamente sempre da me, anche se lui non si tirava mai indietro, ero io che fornivo anche la location. alle volte prenotavo un albergo perchè sapevo che se avessimo pagato per tot. ore lui non se ne sarebbe potuto andare se lo avessero chiamato. al pensiero adesso mi sento un po' patetica. oltretutto, durante l'intimità rispondeva al telefono alla sorella e al padre (successe anche il giorno in cui morì il padre)
- non criticava mai il mio corpo (sono sovrappeso ma non sformata), anzi il contrario, diceva sempre che gli piacevo da impazzire
- gioiva con me dei miei successi e viceversa
- i nostri problemi praticamente si presentavano quando dovevamo interagire io e la sua "vita"
- ci impiegò un bel po' a dirmi che mi amava, e quello per me fu indice di un sentimento vero, anche perchè si vedeva che non mentiva, io so che lui mi ha amata, ma non ero una sua priorità.
A conclusione di questo mio confuso sfogo, dopo che il padre è morto lui ha tenuto un silenzio ASSOLUTO per una settimana (facendomi anche preoccupare perchè quando fino a 4 anni fa pesava 150 kg mi disse che aveva tentato il suicidio, poi si era "voluto bene", era dimagrito e aveva scelto la facoltà universitaria che voleva lui, non i suoi genitori, ossia psicologia), poi mi contatta su whatsapp dicendomi grazie (avevo scritto che anche se non parlava io per lui c'ero) e che vuole stare da solo, il padre gli ha lasciato un disastro finanziario (quando era con me non si faceva mancare niente, anzi mi disse che dovevano comprare una macchina nuova), che non si meritava niente e che si sentiva responsabile della morte del padre (il giorno prima che morisse il padre era con me dopo l'ennesima litigata perchè non ci eravamo potuti vedere dato che il padre aveva richiesto la sua presenza a casa tutto il weekend e io gli avevo chiesto di vederci almeno a pranzo il martedì, tempo di mangiare il padre lo chiama e lui torna a casa alle 4 del pomeriggio) e che io ero una distrazione e non aveva tempo da perdere perchè doveva "camparsi la sua famiglia" (la madre lavora e la sorella ha a suo dire grandi capacità in ogni campo in cui si applichi). poi nonostante i miei tentativi di chiamate e contatti non mi ha mai risposto e mi ha bloccato ovunque, e sta continuando la sua vita e il suo sport (che a suo dire non si poteva permettere perchè aveva due mesi e sarebbe morto di fame).
ora dopo un mese io ho attraversato varie fasi, la rabbia (anche se per poco, non riesco a odiarlo), il disappunto, l'amarezza, ho capito che questa relazione non poteva continuare soprattutto per il fatto di non essere io una sua priorità e per le continue intromissioni della sua famiglia (anche se ormai solo della sorella), ma mi rimane questa sorta di "inconclusione" per il fatto che non ci siamo visti di presenza per terminare e parlarne in maniera civile, ha scelto e fatto tutto lui, anzi nemmeno perchè prima mi ha scritto "non ti stavo lasciando, ti stavo spiegando che ho bisogno di tempo, quando è il momento ti contatto io" e poi "non posso stare con te". chiaramente per me è chiusa e non c'è una possibilità che io lo accetti di nuovo se tornasse, ma mi chiedo il perchè di questa grande, a mio avviso, mancanza di rispetto per me che gli avevo dato tutto ed ero scesa a compromessi, anche facendo grossi sacrifici per vederci e far funzionare le cose. col senno di poi cerco di farmene una ragione, penso che sono stata anche molto sciocca a darmi così anima e corpo nonostante tutti questi segnali che non ho voluto vedere, ma in lui c'è molto più di quello che sta mostrando in questo momento, ed è un gran peccato che si sprechi così. in tutto questo lunghissimo discorso (mi scuso, non trovavo altro modo per accorciare) vorrei una vostra opinione in merito, anche se sono andata già dalla psicologa del consultorio (mi ha detto che sono egoista e immatura, e appena uscita da lì ho passato una settimana a voler suicidarmi) e una privata (mi ha detto che purtroppo la sua famiglia non era ben bilanciata quindi lui sente il peso di tutti sulle spalle e "amandomi" mi ha voluto escludere perchè sa di non poter stare con me, anche per la sorella manipolatrice). mi chiedo solo se prima o poi mi ricontatterà per terminare i rapporti con più garbo, dato che ci consideravamo non solo compagni, ma anche amici (parole sue). ci sono altri esempi che potrei fare ma non mi dilungo oltre, vi ringrazio.
[#3]
Utente
ho dimenticato di aggiungere che quella sera in cui " mi lasciò" mi trattò male (cosa che non aveva mai fatto, sempre molto gentile, di quelli che vogliono aiutare sempre tutti), al mio chiedergli di vederci mi disse "non mi devi romprere i ..." in una nota vocale, e alla fine della stessa si sente la voce della sorella che dice "ma" o qualcosa del genere. dopo un mese lo chiamai, al mio numero non rispose ma a un altro si, al mio "pronto sono ..." mi chiuse il telefono in faccia.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 16/12/2018.
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