Ansia, stress
Salve, ho 23 anni e sono uno studente universitario. Da 6 mesi a questa parte ho avuto molti episodi di ansia che però ultimamente si sono attenuati, tuttavia nelle ultime settimane provo un forte senso di irrequietezza e agitazione soprattutto prima di addormentarmi, quando penso intensamente a qualcosa, quando non riesco a capire qualcosa e quando penso intensamente a come risolvere qualcosa. Inoltre quando penso a qualcosa di bello è come se il mio cervello mi dicesse: non è così bello come pensi, in realtà era meglio prima. Non riesco a godermi le cose come vorrei e non riesco a fare come si deve ciò che dovrei fare. Anche mentre scrivo qui sento l’inquietudine sopra il mio collo come un calore che lo schiaccia. Ho cambiamenti d’umore continui, un momento sono felice è quello dopo sono arrabbiato o agitato o altro. Inoltre ho problemi a relazionarmi con gli altri, nel senso che: quando esprimo una mia opinione la trovo come inadeguata, però allo stesso tempo trovo le opinioni altrui per niente interessanti e prive di significato...mi da fastidio che esista più di una teoria che spiega lo stesso concetto. Inoltre non ho nessuna fiducia negli altri e li trovo tutti irritanti, subdoli, superficiali, stupidi ed egocentrici e li vedo come se si sentissero i migliori dell’universo quando in realtà sono solo nullità. Non so cosa mi sta succedendo e non voglio perdere il controllo di me stesso...sinceramente ho un po’ paura. Grazie a chiunque risponderà.
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Caro Utente,
il tipo di sintomi e di disagio che riferisce possono segnalare la presenza di un disturbo (che però da qui non è possibile diagnosticare) che potrebbe appartenere ad esempio alla sfera dei disturbi d'ansia e/o dei disturbi dell'umore.
Per questo motivo le suggerisco di rivolgersi di persona ad un nostro collega che possa esaminare approfonditamente la sua situazione e darle risposte certe.
Nel frattempo le suggerisco anche di pensare a cosa può essere cambiato o accaduto nel periodo in cui ha iniziato a sentirsi così, visto che è in grado di identificare con precisione (6 mesi fa) il momento di esordio del malessere.
Se riuscirà a capire cosa ha turbato il suo equilibrio in quel periodo potrà anche dare un senso a quello che sta sentendo, senza subirlo con la sensazione che sfugga del tutto al suo controllo e alla sua comprensione.
Se, inoltre, prima degli ultimi 6 mesi nutriva già determinati sentimenti ed elaborava già certi pensieri nei confronti degli altri il problema può avere una radice lontana nel tempo e può essere "esploso" a seguito di fatti o cambiamenti esterni che abbiano interagito con un preesistente disagio relazionale, del quale lei sa sicuramente riconoscere (o meno) l'esistenza.
Ragioni su tutto questo e valuti a chi rivolgersi per chiedere un aiuto.
Le faccio tanti auguri,
il tipo di sintomi e di disagio che riferisce possono segnalare la presenza di un disturbo (che però da qui non è possibile diagnosticare) che potrebbe appartenere ad esempio alla sfera dei disturbi d'ansia e/o dei disturbi dell'umore.
Per questo motivo le suggerisco di rivolgersi di persona ad un nostro collega che possa esaminare approfonditamente la sua situazione e darle risposte certe.
Nel frattempo le suggerisco anche di pensare a cosa può essere cambiato o accaduto nel periodo in cui ha iniziato a sentirsi così, visto che è in grado di identificare con precisione (6 mesi fa) il momento di esordio del malessere.
Se riuscirà a capire cosa ha turbato il suo equilibrio in quel periodo potrà anche dare un senso a quello che sta sentendo, senza subirlo con la sensazione che sfugga del tutto al suo controllo e alla sua comprensione.
Se, inoltre, prima degli ultimi 6 mesi nutriva già determinati sentimenti ed elaborava già certi pensieri nei confronti degli altri il problema può avere una radice lontana nel tempo e può essere "esploso" a seguito di fatti o cambiamenti esterni che abbiano interagito con un preesistente disagio relazionale, del quale lei sa sicuramente riconoscere (o meno) l'esistenza.
Ragioni su tutto questo e valuti a chi rivolgersi per chiedere un aiuto.
Le faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Salve dottoressa, grazie per la risposta. L’ansia è iniziata 6 mesi fa e ha raggiunto il picco massimo a metà settembre poco prima di cominciare l’università...quindi probabilmente è per via di questo cambiamento (l’inizio dell’università fuori sede) ad averla scatenata, poi però non so perché sia sopraggiunto il senso di inquietudine che sento ora.
Per quanto riguarda il mio pensiero sugli altri non so dire da quanto tempo sia così...sicuramente da più di sei mesi ma non so dire con certezza da quanto.
Gli sbalzi d’umore un po’ li ho sempre avuti ma ora sono molto più intensi. Non riesco a capire cosa mi succede e questo mi fa uscire “fuori di testa”...è come se davanti a me ci fossero mille scale e io volessi salirle tutte contemporaneamente...e non potendo farlo salgo pochi gradini di una per poi scendere e fare la stessa cosa con un’altra...all’infinito.
Per quanto riguarda il mio pensiero sugli altri non so dire da quanto tempo sia così...sicuramente da più di sei mesi ma non so dire con certezza da quanto.
Gli sbalzi d’umore un po’ li ho sempre avuti ma ora sono molto più intensi. Non riesco a capire cosa mi succede e questo mi fa uscire “fuori di testa”...è come se davanti a me ci fossero mille scale e io volessi salirle tutte contemporaneamente...e non potendo farlo salgo pochi gradini di una per poi scendere e fare la stessa cosa con un’altra...all’infinito.
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Un cambiamento importante come un trasferimento per motivi di studio può sicuramente scatenare una sindrome ansiosa e in certi casi anche depressiva, perché richiede l'adattamento a un nuovo ambiente, a nuove frequentazioni, a nuove abitudini e così via.
Direi che vale la pena che richieda una valutazione per capire prima di tutto qual è il problema e poi iniziare possibilmente un percorso per risolverlo.
Si informi sulla presenza nella sua università di un eventuale sportello psicologico riservato agli studenti, potrebbe iniziare a rivolgersi ad uno psicologo in quella sede.
Direi che vale la pena che richieda una valutazione per capire prima di tutto qual è il problema e poi iniziare possibilmente un percorso per risolverlo.
Si informi sulla presenza nella sua università di un eventuale sportello psicologico riservato agli studenti, potrebbe iniziare a rivolgersi ad uno psicologo in quella sede.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 709 visite dal 13/12/2018.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.