Amicizia con un punto interrogativo
Salve, gentili dottori. Quella che segue è una domanda più che un consulto vero e proprio. Sono un ragazzo di una ventina di anni. Anni fa ho conosciuto una persona che in un modo o in un altro mi ha riempito l'esistenza, nel senso umano relazionale.
Per un anno in particolare, si è aggiunto a quelli che ritengo i miei amici piu cari. Ci siamo conosciuti ed abbiamo scoperto molti punti in comune. Poi, per una questione o per un'altra, questa persona ha iniziato ad allontanarmi, ridimensionando il rapporto. Su questo inizialmente non ci ho visto nulla di male, poi peró le cose sono cambiate ulteriormente: lui ha iniziato ad ignorarmi anche nei momenti importanti, sparendo per giorni e riapparendo dicendomi che è stressato ma mi vuole ancora bene ed io devo capirlo.
Non mi è mai capitato nella vita tutto questo e nella mente si prospettano due alternative: cederei alla mia dignità nell'accettare di capire o è giusto capire esigenze di questo tipo? A che scopo poi?
La cosa grave è che io ho voluto davvero bene a questa persona come amico e sono indeciso sul comportamento giusto da tenere. Non so se scrivergli, se salutarlo, se stargli vicino, mi sembra che tutto possa essere sbagliato, non solo sul piano umano, ma anche di opportunità.
Ecco perché è divenuta un'amicizia con il punto interrogativo, perchè il bene per ciò che abbiamo vissuto non è sparito, cosí sostiene anche lui. Ma i fatti a me sembra indichino l'opposto.
Consigli?
Per un anno in particolare, si è aggiunto a quelli che ritengo i miei amici piu cari. Ci siamo conosciuti ed abbiamo scoperto molti punti in comune. Poi, per una questione o per un'altra, questa persona ha iniziato ad allontanarmi, ridimensionando il rapporto. Su questo inizialmente non ci ho visto nulla di male, poi peró le cose sono cambiate ulteriormente: lui ha iniziato ad ignorarmi anche nei momenti importanti, sparendo per giorni e riapparendo dicendomi che è stressato ma mi vuole ancora bene ed io devo capirlo.
Non mi è mai capitato nella vita tutto questo e nella mente si prospettano due alternative: cederei alla mia dignità nell'accettare di capire o è giusto capire esigenze di questo tipo? A che scopo poi?
La cosa grave è che io ho voluto davvero bene a questa persona come amico e sono indeciso sul comportamento giusto da tenere. Non so se scrivergli, se salutarlo, se stargli vicino, mi sembra che tutto possa essere sbagliato, non solo sul piano umano, ma anche di opportunità.
Ecco perché è divenuta un'amicizia con il punto interrogativo, perchè il bene per ciò che abbiamo vissuto non è sparito, cosí sostiene anche lui. Ma i fatti a me sembra indichino l'opposto.
Consigli?
[#1]
Ciascuno di noi imposta le relazione come crede e come è capace di farlo. Ci sono persone che in una relazione d'amicizia desiderano sentirsi ogni giorno, mentre altre manifestano apparentemente maggior distacco, pur volendo bene ai propri amici.
Ma il punto non è questo, ma Lei che scrive che cosa si sente di fare? Cosa vorrebbe fare con questa persona? Sentirla più spesso? Oppure comunicargli che a Lei piace una relazione impostata in altro modo? E perchè non lo fa se è così?
Ma il punto non è questo, ma Lei che scrive che cosa si sente di fare? Cosa vorrebbe fare con questa persona? Sentirla più spesso? Oppure comunicargli che a Lei piace una relazione impostata in altro modo? E perchè non lo fa se è così?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Certo che ne abbiamo parlato in questi ultimi mesi!
Io non voglio sentirmi necessariamente tutti i giorni, ma trovo strano che si sia dimenticato, ad es, del mio compleanno!
Ma non è nemmeno per il fatto in sè: trovo strano che è capitato ora e mai prima d'ora.
Cosa è cambiato, mi chiedo?
È solo una questione esterna (di impegni ad es) o è una questione interna (non ti voglio piu vedere o sentire)?
Sono queste le domande che mi pongo.
Da un lato, la mia ragione mi dice che le sue giustificazioni siano plausibili, dall'altro il mio orgoglio mi consiglia di stare attento alle prese in giro.
Grazie della risposta ad ogni modo!
Io non voglio sentirmi necessariamente tutti i giorni, ma trovo strano che si sia dimenticato, ad es, del mio compleanno!
Ma non è nemmeno per il fatto in sè: trovo strano che è capitato ora e mai prima d'ora.
Cosa è cambiato, mi chiedo?
È solo una questione esterna (di impegni ad es) o è una questione interna (non ti voglio piu vedere o sentire)?
Sono queste le domande che mi pongo.
Da un lato, la mia ragione mi dice che le sue giustificazioni siano plausibili, dall'altro il mio orgoglio mi consiglia di stare attento alle prese in giro.
Grazie della risposta ad ogni modo!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 610 visite dal 08/12/2018.
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