Non ce la faccio più
Sono anni che sopporto, ora sento di essere arrivata al limite. Tutto questo malessere è iniziato circa sei anni fa. Potrebbe sembrare una tipica crisi adolescenziale e spero che sia così, ma ho paura che non lo sia. Vivo in una casa con la mia famiglia, ma non li sento vicini. Provo un grande dolore nel dirlo, perché so che è brutto, però io credo di non volere bene a nessuno di loro e a volte provo anche grande odio nei loro confronti. Ho tutta questa rabbia che non riesco a sfogare e a volte rompo oggetti e mi sfogo su di questi ma non mi basta. Io riconosco di avere un grande problema, ma in parte credo anche che sia colpa dei miei genitori. Non so cosa sia l’amorw Perché loro non si sono mai amati. Sembra stupido dirlo, ma non è bello crescere con davanti due modelli che si odiano e si augurano ogni male. Se ne dicono davvero di tutte e non voglio nemmeno scrivere queste cose orrende. Mia madre mi odia da quando sono nata e non fa altro che insultarmi o ripetermi che sono e sarò una fallita. Mio padre non mi ha mai abbracciata e mai mi ha detto “ti voglio bene” e credo che davvero non me ne voglia. Mia sorella è invidiosa di me e sento un grande distacco da parte sua nei miei confronti. La scuola è pesantissima, ma non è quello il problema, certo la scuola mi stressa parecchio, ma il problema sorge quando arrivò a casa. Litighiamo tutti più volte al giorno e in modo davvero pesante, dicendo cose che non si dovrebbero neanche immaginare. Non so se sia una cosa normale, fino a pochi anni fa credevo che un comportamento de genere fosse tipico di ogni famiglia, ma mi sto rendendo conto che la famiglia dei “film” forse esiste. Ci sono persone che non litigano e che si vogliono bene, genitori che si amano e figli che parlano alla madre. Mia madre conosce un quarto della mia personalità e nei miei confronti è molto severa, non rendendosi conto che facendo così mi istiga a tenerle tutto nascosto, perfino la cosa più piccola e innocente. Non riesco a parlarle per più di cinque minuti che litighiamo o mi metto a piangere. Ho un rapporto pessimo anche con mio nonno da parte materna, perché mia madre è succube di auell’ uomo arrogante e maschilista. Io ho pensato più volte di andarmene ma devo ancora fare la maturità e poi vorrei proseguire gli studi (ecco a riguardo mi influenzano parecchio e tutti pretendono che io diventi ciò che vogliono loro). Non riesco a prendere decisioni perché mia madre ha sempre deciso tutto per me, anche l’anno più piccola decisione diventa un problema esistenziale. Spesso piango anche da sola, ma quando esco con gli amici sono una persona serena e socievole. Non voglio mai tornare a casa perché la mia vita è davvero stupenda, ma quando rientro a casa sembra di essere in un’altra dimensione e mi vengono in mente pensieri davvero cupi. Ho provato a parlare con i miei genitori ma mia madre mi prende in giro o mi dice che sono scema, non mi prendono sul serio, ma sto davvero male. Nessuno mi ascolta e non so con chi parlare.
[#1]
Gentile ragazza,
il Suo malessere è palpabile,
anche se nell'adolescenza il disagio tra figli e genitori non è infrequente
e in molto casi destinato a risolversi dopo qualche anno.
Ma giustamente Lei dice:
"Nessuno mi ascolta e non so con chi parlare."
Proprio per questi problemi già da alcuni anni esistono i Consultori, e presso di essi lo "Spazio giovani"
presso i quali troverà Psicologhe/i competenti
disponibili all'ascolto e al sostegno.
Il "Consultorio giovani" è rivolto a ragazze e ragazzi dai 14 ai 24 anni che cercano una risposta su argomenti come i rapporti con i genitori, la sessualità, la contraccezione e altro.
Presso il Consultorio Giovani è possibile trovare questi operatori:
• psicologo,
• assistente sociale,
• ginecologo,
• ostetrica.
Se la Sua area geografica è quella dell'anagrafica, esistono numerosi consultori ben funzionanti (gratuiti). Può recarvisi in autonomia e riservatezza.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
il Suo malessere è palpabile,
anche se nell'adolescenza il disagio tra figli e genitori non è infrequente
e in molto casi destinato a risolversi dopo qualche anno.
Ma giustamente Lei dice:
"Nessuno mi ascolta e non so con chi parlare."
Proprio per questi problemi già da alcuni anni esistono i Consultori, e presso di essi lo "Spazio giovani"
presso i quali troverà Psicologhe/i competenti
disponibili all'ascolto e al sostegno.
Il "Consultorio giovani" è rivolto a ragazze e ragazzi dai 14 ai 24 anni che cercano una risposta su argomenti come i rapporti con i genitori, la sessualità, la contraccezione e altro.
Presso il Consultorio Giovani è possibile trovare questi operatori:
• psicologo,
• assistente sociale,
• ginecologo,
• ostetrica.
Se la Sua area geografica è quella dell'anagrafica, esistono numerosi consultori ben funzionanti (gratuiti). Può recarvisi in autonomia e riservatezza.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Gentile utente,
la situazione che ci descrive sembra essere decisamente pesante da affrontare. Una ragazza della sua età, con tutti i problemi e le preoccupazioni legate al periodo adolescenziale, ormai quasi al termine, che sta entrando nella sua vita adulta, vorrebbe probabilmente più serenità. Soprattutto, la vorrebbe in un ambiente dove, per sua natura, la parola chiave dovrebbe essere supporto e condivisione, ovvero la famiglia.
Paradossalmente, esprimere la rabbia "esplosiva" dirigendola verso oggetti, potrebbe essere una buona soluzione a breve termine. Tuttavia, la causa che la genera rimane, quindi o si agisce su questa, oppure si cambia il modo di interpretare gli eventi da parte sua. So che è difficile, a volte quasi impensabile: ma è a questo che mira la psicoterapia. Da questa postazione, tuttavia, non è neanche lontanamente immaginabile fare un lavoro di questo tipo.
Ha provato a cercare dei contatti sul territorio che le diano accesso a prestazioni psicologiche a prezzo moderato? Sottolineo "moderato", perchè immagino che alla sua età, nella sua situazione, questo possa essere un parametro importante per decidere o meno se iniziare un percorso di questo tipo.
Una valutazione del suo caso fatta in modo diretto da un collega potrebbe darle delle indicazioni maggiori su come proseguire per la strada corretta.
Vorrei chiederle: è anni che sopporta questa situazione. Cosa è successo di recente per far si che lei cercasse un aiuto di questo tipo (psicologico, su questo sito)?
la situazione che ci descrive sembra essere decisamente pesante da affrontare. Una ragazza della sua età, con tutti i problemi e le preoccupazioni legate al periodo adolescenziale, ormai quasi al termine, che sta entrando nella sua vita adulta, vorrebbe probabilmente più serenità. Soprattutto, la vorrebbe in un ambiente dove, per sua natura, la parola chiave dovrebbe essere supporto e condivisione, ovvero la famiglia.
Paradossalmente, esprimere la rabbia "esplosiva" dirigendola verso oggetti, potrebbe essere una buona soluzione a breve termine. Tuttavia, la causa che la genera rimane, quindi o si agisce su questa, oppure si cambia il modo di interpretare gli eventi da parte sua. So che è difficile, a volte quasi impensabile: ma è a questo che mira la psicoterapia. Da questa postazione, tuttavia, non è neanche lontanamente immaginabile fare un lavoro di questo tipo.
Ha provato a cercare dei contatti sul territorio che le diano accesso a prestazioni psicologiche a prezzo moderato? Sottolineo "moderato", perchè immagino che alla sua età, nella sua situazione, questo possa essere un parametro importante per decidere o meno se iniziare un percorso di questo tipo.
Una valutazione del suo caso fatta in modo diretto da un collega potrebbe darle delle indicazioni maggiori su come proseguire per la strada corretta.
Vorrei chiederle: è anni che sopporta questa situazione. Cosa è successo di recente per far si che lei cercasse un aiuto di questo tipo (psicologico, su questo sito)?
Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.7k visite dal 06/12/2018.
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