Ansia depressiva paura morte angoscia

Salve, sono un ragazzo di 35 anni e da qualche giorno sono caduto in uno stato psicologico assurdo. Faccio però una premessa importante: nel 2011 ho avuto già un episodio analogo, per la verità accompagnato da malesseri fisici tipo fiato corto, tachicardia e senso di sbandamento, con un pensiero angosciante legato perlopiù allo spazio, inteso come Universo associato al senso dell'esistenza umana. Era un periodo apparentemente felice considerando che mi ero appena laureato e si andava incontro all'estate. Quella volta mi creò moltissimi problemi penso anche perché non mi era mai successo prima perciò pensavo davvero che non ne sarei uscito, tant'è che iniziai una terapia da uno psicoterapeuta consigliato da conoscenti, che però interruppi per questioni economiche e perché sinceramente mi stava un po' antipatico. Fatto sta che mi ripresi dopo un mesetto da solo, in tutto però durò 5/6 mesi all'incirca. Ricordo che in questo periodo mi aiutavo con delle cose omeopatiche e qualche goccia di Xanax, ma davvero a livello di effetto placebo per così dire.
Sono stato bene fino all'autunno 2015, quando sono ripiombati dei pensieri più vicini a quanto provo adesso. Sempre riflessioni sull'esistenza umana, cioè pensieri sulla morte. Nel senso che ho iniziato a guardare le persone e chiedermi di come facessero a ridere e scherzare, o pensare a problemi di una connessione internet (visto che lavoravo operatore call center di una compagnia telefonica) sapendo che un giorno o l'altro moriranno. Inutile dire che questo mi ha generato un distacco dalla realtà associato ad una tristezza generale, sfociata poi in disinteresse e distacco dalle cose quotidiane, pur mantenendo una vita tutto sommato regolare da un punto di vista lavorativo e sociale. Ricordo che in quel caso non era focalizzata su di me l'angoscia della morte, ma in senso generale, che comunque non era piacevole. In questo caso non ho fatto colloqui psicologici con nessuno, ma ho preso qualche ansiolitico naturale. Questa cosa mi é durata un mesetto o due che ricordi.
Ora rieccomi qui, a distanza di tre anni esatti, sono ripiombato in queste sensazioni orribili. Questa estate per la verità ho avuto degli attacchi di panico in macchina, nel senso che non riuscivo a tenerla dritta, però mi sono sforzato e alla fine mi sono passati. Tra settembre e ottobre ho avuto un leggero reflusso gastroesofageo, ma di testa tutto bene. In queste ultime due settimane invece, sto fuori di mente di nuovo. Ho un pensiero costante sulla morte. Questa volta focalizzata perlopiù sulla mia persona. È difficile spiegare quello che provo, ma diciamo che penso a quando morirò, che non resterà più nulla di me. Che non vedrò più niente del mondo, o comunque che qualcuno soffrirà. Questo purtroppo lo associo anche a persone care e questo forse mi angoscia ancora di più. Diciamo che è in generale il concetto di morte mi turba in tutto e per tutto. O meglio l'idea che ci associo io. Questo mi far star male e mi fa deprimere.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Utente,

è possibile che il quadro che descrive indichi la presenza di un disturbo d'ansia che non è stato adeguatamente trattato quando si è rivolto al nostro collega nel 2011 e non ha seguito un percorso continuativo e protratto per tutto il tempo necessario a risolvere il problema.

Il tipo di pensieri sui quali lei si concentra compaiono spesso nelle rimuginazioni ossessive (generate dall'ansia), perché concetti come le morte e l'infinitezza dell'universo sfuggono alla nostra comprensione e generano una sensazione di mancanza di controllo nelle persone particolarmente bisognose di avere e mantenere il controllo su tutto.

Le forme d'ansia non curate tendono a recidivare e peggiorare, perciò è preferibile che lei si rivolga a uno psicologo (magari non a quello da cui è stato già seguito, se non c'era un buon rapporto con lui) per affrontare il problema più seriamente e imparare a vivere più serenamente, senza preoccuparsi in questo modo di ciò che non può avere una risposta o su cui non può avere il controllo.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Salve Dott.sa, ha indubbiamente ragione, tant'è che posso aggiungerle un particolare abbastanza importante del mio profilo personale, che ho dimenticato di scrivere prima. Cioè che sin da bambino ho delle manie con ossessivo-compulsive. Ovvero rituali da eseguire con gli oggetti. Ce ne sono 5/6 all'incirca sistematici che faccio, altri possono variare a seconda dei periodi. Per esempio questo periodo sono di piu' e mi sento anche piu' "teso" quando li eseguo. Inutile che le dica (sicuramente lo saprà già) che per me rappresentano una sorta di scaramanzia verso la vita quotidiana. Per me e per chi mi sta attorno. In buona sostanza se li faccio in testa mia fila tutto liscio, o comunque non ci sono grandi problemi.
Sinceramente le devo dire che, appunto, avendoli sin da piccolo non mi hanno mai condizionato le giornate, forse perchè sono abituato non lo so...per cui non ci ho mai dato peso piu' tanto. Oltretutto leggendo qualcosa sul web e non solo, credo di essere un "caso" non eccezionale sotto questo punto di vista. Ad ogni modo sono consapevole che è una lieve turba mentale e che questo prima o poi sfoga altrove. Infatti eccomi qui.
Per la cronaca Dott.sa devo dirle che sto un po' meglio da un punto di vista dell'umore rispetto a quando ho scritto il primo post, pero' ho un'ansia/preoccupazione che mi pervade. Per me e per le persone a me vicine. In particolare sto in ansia sempre per la mia fidanzata. Ma anche per minime cose, non perchè sia su un elicottero... (mi passi il paragone). Seguiro' senza dubbio il suo consiglio, un percorso di psicoterapia non puo' che essere l'unica soluzione continuativa (forse definitiva)... Ma nel frattempo, pensa che i Fiori di Bach mi possano aiutare? Non vorrei usare medicinali. Inoltre, c'è qualche "giochetto" mentale che mi puo' aiutare a scacciare i pensieri negativi?
Grazie ancora Dott.sa.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Se presenta una sintomatologia ansioso-ossessiva fin dall'infanzia è davvero importante che si faccia seguire seriamente, ed è possibile che per farlo sia necessario anche ricorrere ai farmaci.
Non esistono esercizi o giochetti o trucchi per ingannare la mente quando sono presenti problemi di questo tipo, ma solo le opportune terapie.
Può provare nel frattempo altri tipo di rimedio, ma, come per qualsiasi tentativo, non si può sapere in anticipo cosa funzionerà e cosa no.
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