Dipendenza sessuale
Buona sera,
Ho un problema al quale, dopo ben otto mesi, non credo ci sia via d’uscita. Ho incontrato tre anni fa un compagno del quale mi sono molto innamorata perché sembrava “perfetto”. Aggiungo che ho una figlia (data da una precedente relazione) con la quale il mio compagno aveva stretto, con delicatezza, attenzioni e rispetto del tempo, un rapporto sostituivo di un padre che le mancava. Otto mesi fa il disastro, scopri che aveva una dipendenza sessuale: rapporti fisici con altre ragazze di ogni età (non sotto i 18) ma anche sino i 60. Chat promiscue, siti d’incontri, ricerche continue su Facebook dove contattava ragazze per chiedergli di spogliarsi e inviargli foto nude o fare sesso telefonico. Quando scopri la situazione lui crollo’ in depressione dicendomi di essere malato e che avrebbe seguito un percorso psicologico chiedendomi di stargli vicino. Io accettai. Sono passati otto mesi di bugie, menzogne, prese in giro. Non ha seguito nessun percorso, ha cambiato 4 psicoterapeuti (da un colloquio a testa) terminati con la convinzione che i dottori non capivano e che lui non aveva nessun problema. Ad ogni modo le giornate passavano intervallate da momenti di lucidità dove asseriva di avere un problema, con tanto di crisi depressive nelle quali però non collegava fossero date dalla dipendenza sessuale. Tre mesi fa l’ultimantum: o smetti con queste cose o me ne vado. Lui ha scelto di separarci con la motivazione che litigavamo troppo e che lui non aveva problemi. Da lì è peggiorato, le chat e gli incontri sono ovviamente aumentati mentre nel frattempo si dilaniava di dolore per avermi persa. Questa è in molto in breve la mia situazione. La mia domanda è però questa esiste una “strategia” una “Strada” per fargli capire di avere un problema e per spronarlo a curarsi? So bene il comportamento di un dipendente l’ho vissuto e visto per tanto tempo e so che non vedono di avere un problema, che mentono a se stessi e agli altri. Ma la mía unica domanda è se esiste un modo per aprire gli occhi a un dipendente. Lui sta male e anche se non stiamo più assieme perché non mi è possibile fisicamente e psicologicamente (cosa che gli ho già detto e che sa già) qualche informazione o un aiuto anche se da lontano glielo vorrei dare. Ad ogni modo mi sta a cuore e non voglio che nessun’altra ragazza soffra come me e che nemmeno lui soffra più. Ringrazio
Ho un problema al quale, dopo ben otto mesi, non credo ci sia via d’uscita. Ho incontrato tre anni fa un compagno del quale mi sono molto innamorata perché sembrava “perfetto”. Aggiungo che ho una figlia (data da una precedente relazione) con la quale il mio compagno aveva stretto, con delicatezza, attenzioni e rispetto del tempo, un rapporto sostituivo di un padre che le mancava. Otto mesi fa il disastro, scopri che aveva una dipendenza sessuale: rapporti fisici con altre ragazze di ogni età (non sotto i 18) ma anche sino i 60. Chat promiscue, siti d’incontri, ricerche continue su Facebook dove contattava ragazze per chiedergli di spogliarsi e inviargli foto nude o fare sesso telefonico. Quando scopri la situazione lui crollo’ in depressione dicendomi di essere malato e che avrebbe seguito un percorso psicologico chiedendomi di stargli vicino. Io accettai. Sono passati otto mesi di bugie, menzogne, prese in giro. Non ha seguito nessun percorso, ha cambiato 4 psicoterapeuti (da un colloquio a testa) terminati con la convinzione che i dottori non capivano e che lui non aveva nessun problema. Ad ogni modo le giornate passavano intervallate da momenti di lucidità dove asseriva di avere un problema, con tanto di crisi depressive nelle quali però non collegava fossero date dalla dipendenza sessuale. Tre mesi fa l’ultimantum: o smetti con queste cose o me ne vado. Lui ha scelto di separarci con la motivazione che litigavamo troppo e che lui non aveva problemi. Da lì è peggiorato, le chat e gli incontri sono ovviamente aumentati mentre nel frattempo si dilaniava di dolore per avermi persa. Questa è in molto in breve la mia situazione. La mia domanda è però questa esiste una “strategia” una “Strada” per fargli capire di avere un problema e per spronarlo a curarsi? So bene il comportamento di un dipendente l’ho vissuto e visto per tanto tempo e so che non vedono di avere un problema, che mentono a se stessi e agli altri. Ma la mía unica domanda è se esiste un modo per aprire gli occhi a un dipendente. Lui sta male e anche se non stiamo più assieme perché non mi è possibile fisicamente e psicologicamente (cosa che gli ho già detto e che sa già) qualche informazione o un aiuto anche se da lontano glielo vorrei dare. Ad ogni modo mi sta a cuore e non voglio che nessun’altra ragazza soffra come me e che nemmeno lui soffra più. Ringrazio
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Gentile utente,
la sex-dipendenza è una dipendenza a tutti gli effetti, come quella dalla droga o dall'alcol.
Lei ha fatto il possibile per fargli capire che lui ha un problema,
fino al massimo a Lei possibile: lasciarlo.
Se lui ha anteposto la propria dipendenza a Lei,
la risposta L'ha già avuta dai comportamenti;
e dunque tutto quello che poteva Lei lo ha già fatto.
Quindi il fatto che
"..mi sta a cuore e non voglio che nessun’altra ragazza soffra come me e che nemmeno lui soffra più.."
è apprezzabile come desiderio,
ma forse è destinato a rimanere tale.
Va precisato però che nella dipendenza non si "soffre",
tutt'altro;
se ne ricava un piacere che alimenta la dipendenza stessa. Solo che è un piacere malato. Ma questo lo vede chi sta fuori.
Sulla dipendenza sessaule Le consiglio di leggere
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/7732-il-sesso-compulsivo-e-un-disordine-mentale-o-m-s.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
la sex-dipendenza è una dipendenza a tutti gli effetti, come quella dalla droga o dall'alcol.
Lei ha fatto il possibile per fargli capire che lui ha un problema,
fino al massimo a Lei possibile: lasciarlo.
Se lui ha anteposto la propria dipendenza a Lei,
la risposta L'ha già avuta dai comportamenti;
e dunque tutto quello che poteva Lei lo ha già fatto.
Quindi il fatto che
"..mi sta a cuore e non voglio che nessun’altra ragazza soffra come me e che nemmeno lui soffra più.."
è apprezzabile come desiderio,
ma forse è destinato a rimanere tale.
Va precisato però che nella dipendenza non si "soffre",
tutt'altro;
se ne ricava un piacere che alimenta la dipendenza stessa. Solo che è un piacere malato. Ma questo lo vede chi sta fuori.
Sulla dipendenza sessaule Le consiglio di leggere
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/7732-il-sesso-compulsivo-e-un-disordine-mentale-o-m-s.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.1k visite dal 05/12/2018.
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