Mamma con tumore al pancreas

Buonasera cari Dottori,
mi sono rivolta spesso a voi, mi avete sempre aiutata... Beh, questa volta il problema è più serio, mia mamma si è ammalata di tumore al pancreas, ha 70 anni, non vi dico che da Maggio la mia vita, come quella della mia famiglia sia crollata, ma ormai ci siamo dentro. Lei ha provato a fare delle chemio, ma è stata malissimo, paradossalmente sta meglio ora, soltanto che non ha equilibrio nel camminare.
Tra una settimana partiremo per Verona, ho tanta paura che starà di nuovo male, sto sempre assieme a lei, la assisto amorevolmente, ma ho paura. Sono in cura da una psicologa, in più prendo psicofarmaci, so che stiamo combattendo contro una cosa difficile, ma faremo di tutto per lei.
Lei ha voglia di vivere, di uscire, è una donna in gamba, non voglio che finisca tutto così...
La scorsa settimana è andata al pronto soccorso, probabilmente un Tia, ma io credo un abbasso glicemico...
Non riesco a pensare di perdere mia madre, ho preso molta paura la scorsa settimana.
Come si fa a convivere con queste ansie? Non riesco a lasciarla sola, non voglio sia sola, io non provo grande giovamento dalle cure, non mi interessa di uscire... Non ho amicizie vere, sensibili... Mi aspettavo più empatia...
Vi ringrazio, anche solo per avermi letta!
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

non è facile rispondere al Suo consulto.

Una mamma con un tumore difficile.
Con una cura chemioterapica pesante.

Una figlia amorosa ed attenta.
Una figlia con tanta ansia, per la quale è in cura.

Come fare, quando entrambe hanno bisogno?

Al momeno la "protagonista" purtroppo è Sua madre.
La Sua vicinanza affettuosa e il più possibile serena darà alla mamma e a Lei la tranquillità di cui abbisognate.
* Non farà tuttavia il miracolo.
Forse Sua madre La lascerà; ma NON con l'angoscia di abbandonare una figlia fragile nelle onde della vita;
bensì con la sicurezza di aver camminato mano nella mano fin quando si è potuto.

Lei faccia il possibile per continuare il percorso Psy e anche la terapia farmacologica.
Non si agiti troppo, energie sprecate quando ne ha estremo bisogno per entrambe: è inutile lottare contro l'onda gigantesca quando il mare è grosso.

Un abbraccio.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio Dottoressa, mi sono commossa, infatti mia mamma cerca solo tranquillità intorno a lei, anche lei assume psicofarmaci, la cosa che mi fa male è che stiamo combattendo contro una lotta troppo difficile, mi ha colpito molto la Sua ultima frase...
Continuerò la cura, cercherò di essere forte pure per lei, seppur fingendo.
Ancora grazie, buona serata.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile figlia,

non è "fingere",
è solo permettere alla protagonista di vivere il suo giusto posto sul palcoscenico (della vita) fin quando le è dato,
mentre Lei rimane sullo sfondo;
ben consapevole che il Suo dolore prima o poi troverà purtroppo un luogo e un tempo per esprimersi.

Noi ci siamo.

Anche a Lei serena serata.
Dott. Brunialti