Aiutatemi a capire cosa si intende per psicosomatizzare

Buona sera dottori eccomi di nuovo quì, sto ipazzendo ed ho bisogno di capire alcune cose. Non so se qualcuno di voi ha letto la mia storia...da tre mesi ho paura di aver contratto l'hiv, ho fatto un test a 48 giorni, risultato negativo, ma ovviamente la paura non e' ancora passata, devo ripetere il test tra 7 giorni. Come la volta scorsa, a pochi giorni dal test, sento dolori stranissimi, ma la cosa più grave è che non posso pensare sia solo suggestione perchè in realtà ho due sintomi evidenti...lingua bianchiccia e piccole bollicine lisce all'interno di una guancia indolori . Purtroppo ho commesso l'errore di fare tante ricerche sull'hiv in questi giorni, e so che queste due cose potrebbero anche essere ricollegate al virus (mughetto-candida). Quello che mi chiedo è se psicosomatizzare vuol dire farsi venire sintomi non realmente presenti...o se un individuo puo' addirittura farsi venire realmente delle cose tanta è la paura e la convinzione. Questi sintomi se presenti sono di natura non evidente tipo dolori al colon che gia' ho...oppure possono manifestarsi con cose evidenti? Spero di essermi spiegata. Scusatemi se sono stata poco chiara.

Cordiali saluti
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentilissima, psicosomatizzare significa esattamente quello che lei a grandi linee ha già scritto, ossia l'espressione di patologie fisiche senza alcuna causa organiga. Nei disturbi di somatizzazione l'origine della malattià è di natura psicologica. In diverse occasioni, pur essendo di origine psicogena, i disturbi di somatizzazione possono sconfinare in vere e proprie patologie organiche.
Sembra che lei stia attraversando questo periodo con una forte apprensione che sta sconfinando nell'ipocondria, ossia un eccesso di paura nei confronti della malattia a tal punto da vivere e sentire con particolare esagerazione e amplificazione piccoli segnali fisici in genere trascurabili. Pur non esendo un infettivologo (dai quali ha già avuto conferma)I suoi sintomi, proprio per ciò che ha esposto, non hanno nulla a che fare con l'HIV per il quale e già risultata negativa. Dal momento che lei comincia a provare la sintomatologia a ridosso dei risultati può, probabilmente, essere dovuto al fatto che proprio in quel periodo i suoi livelli di stess aumentino vertiginosamente a tal puto da rendere le sue difese immunitarie più deboli ed ecco che si presenta la candida. Rinnovo l'invito a stare tranquilla.Mi faccia sapere.
Cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Le somatizzazioni sono, semplificando, ciò che una volta veniva chiamata isteria. Sono dei sintomi fisici non riconducibili ad alcuna causa organica. Alcune vecchie teorie sostenevano che le persone che somatizzano molto hanno un bisogno di richiamare cure e attenzione, e per ottenerlo si servono, ovviamente in modo inconsapevole, della sintomatologia.

Oggi i disturbi somoatoformi sono classificati fra i disturbi d'ansia. Nel suo caso, dal gran numero di richieste che ha inserito in così poco tempo, e a giudicare dal loro contenuto, è molto probabile che una componente ansiosa sia presente. Quindi sarebbero opportuni dei colloqui con uno psicologo, che probabilmente le eviteranno di dover sostenere gli altri consulti per i quali si sta preoccupando ora.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentilissima,le scrivo ancora poichè ho letto la sua storia clinica, dalla richiesta di interventi cha ha fatto ai vari colleghi e con motivazioni più o meno simili, sento di consigliarle di rivolgersi fisicamente ad uno psicologo; attualmente ha preso il problema dell'HIV come capro espiatorio ma sembra che le sue preoccupazioni riguardino anche altri campi della salute. Una volta superato il problema del test, altre questioni fisiche attireranno la sua attenzione facendola ancora precipitare nell'ansia. E' chiaro che il suo è più un problema di ipocondria così come in varie consulenze lei stessa ha sottolineato. Si Rivolga ad uno psicoterapeuta e ne discuta con lui.
Saluti
[#4]
Utente
Utente
Gentilissimi Dr.De Vincentiis e Dr Santonocito, innanzitutto vi ringrazio di cuore per i chiarimenti che mi avete dato. Di sicuro avrò bisogno di psicoterapia, ne sono consapevole, ma momentaneamente fino all'esito del secondo test, non riuscirei nemmeno a mettere un piede fuori di casa, posto nel quale mi sento un pochino meglio e soprattutto adesso come adesso non potrei permettermelo economicamente. Devo dire che avere le vostre risposte mi ha confortato parecchio. Volevo solamente sottolineare una cosa per sapere se secondo il vostro pensiero, le mie paure anche dopo la chiusura della storia dell'hiv andranno avanti. Io assolutamente mi ritengo ipocondriaca, l'ho scoperto in questa brutta occasione, ma credo di essere ipocondriaca solamente per quanto riguarda le malattie potenzialmente trasmesse dalle altre persone, il resto non mi preoccupa e non mi ha mai preoccupata. Spiego il motivo dei miei molteplici consulti: purtroppo ho realmente dei problemi fisici che coinvolgono la regione cervicale e lombo sacrale, tanto da sentire dolore fino alle gambe e interno coscia. A questo punto,visto che in questo periodo di grande stress tutti i dolori si triplicano ho pensato che il dolore fosse anche inguinale visto che avevo letto che l'hiv comporta l'ingrossamento dei linfonodi dell'inguine. Mi ero convinta che il dolore che irradiava la gamba provenisse PROPRIO dai linfonodi. Per questo motivo ho chiesto ad uno specialista in medicina dello sport per sapere se nell'inguine ci fossero fasce muscolari che io non conoscevo.Insomma per farla breve, i miei molteplici consulti sono stati richiesti per dare una giustificazione ai sintomi che ho e cercare di preoccuparmi meno e di non ricondurli sempre all'hiv. Lo stesso vale per la sindrome del colon irritabile, che molto probabilmente ho, visto che mi sto letteralmente distruggendo. Ho chiesto il consulto per provare a capire se era un disturbo intestinale provocato dall'hiv oppure una sindrome del colon dovuta allo stress. IL mio banalissimo pensiero era:""quante volte va in bagno una persona che ha la sindrome del colon irritabile con feci liquide e quante una persona che hai l'hiv, nel mio caso mi chiedevo se le mie due volte al giorno precedute da attacchi di panico potessero essere riconducibili ad hiv o se fosse semplicemente una reazione alla paura.Insomma tutte le mie domande sono state fatte per provare a tranquillizzarmi e cercare di capire se le cose che avevo dipendevano dallo stress o dal virus che io temo di più al mondo. Ovviamente nel consulto non specificavo il perchè della richiesta del consulto. Quello che è sicuro è che i dolori ci sono, ho cercato di aiutarmi a non attribuirli per forza al virus, altrimenti impazzivo. Questo è quello che scatta nella mia mente per provare a risollevarmi nei momenti peggiori, spero di essere stata chiara, purtroppo non è facile spiegare quello che mi sta succedendo in questo periodo. Intanto vi ringrazio dottori, vi ringrazio davvero di cuore. Mi dispiace tanto ritrovarmi alla mia giovane età con queste paure così forti, a tal punto di non riuscire più a vivere bene, ma l'hiv credo spaventi tutti, semplicemente perchè non c'è cura definitiva.


Cordialissimi saluti e ancora grazie

Lisa
[#5]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Lisa,
partirei dalla fine. Lei ha proprio ragione, l'hiv spaventa tutti, per cui in questo caso avere paura è normale, e aggiungerei auspicabile: sono certo infatti che questo periodo terrorizzante la guiderà in futuro lontano da condotte a rischio

infatti, come può leggere in questo articolo https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
la paura ha un'importante funzione evolutiva: ha insegnato agli essere umani a stare lontano dai pericoli.

O almeno quasi...

Le vorrei però ricordare che un conto è essere sieropositivi, l'altro è ammalarsi di AIDS. Oggi una persona positiva all'hiv può vivere benissimo purchè si controlli periodicamente e segua la cura farmacologica, insomma non si muore di hiv

Certo, è una bella rottura essere sieropositivi, ma non è la fine

Per quanto riguarda la psicosomatica: tali disturbi non sono frutto di "fantasie", non sono sintomi inventati. La causa è psicologica, ma l'effetto è medico.

Nel Suo caso l'unico modo per capire cosa ha causato cosa è iniziare un percorso psicoterapeutico per gestire l'ansia (unica certezza in questo momento), e vedere quali possono essere i miglioramenti, quali sintomi spariscono e quali invece rimangono

Inoltre condividere le angosce con un'altra persona è molto confortante

Per cui non si perda d'animo, faccia qualcosa di concreto

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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