Non riesco a staccarmi dal passato e vivere felicemente il mio meraviglioso presente
Gentilissimi, avverto subito, non possiedo il dono della sintesi.
Sono una ragazza di 22 anni, mi sono laureata a pieni voti, vivo all'estero insieme al mio fidanzato e ho un ottimo lavoro.
Fuori la perfezione, dentro il caos.
Gli anni scorsi sono stati travagliati: una brutta separazione dei miei genitori nel bel mezzo dell'Esame di Stato, il trasferimento nella mia citta' universitaria e trovarmi sola, gli incontri sbagliati, bere spesso, non sentirmi mai a casa.
In tutto questo, la mia storia con K : bellissimo, selvaggio, cosi' diverso dalla me di prima (sempre ligia al dovere, brava studentessa, brava figlia, brava amica, brava in tutto), ma cosi' simile alla me che volevo diventare, trasgressiva e libera. Un anno di pianti, umiliazioni e tantissima rabbia per lui che mi faceva sentire uno zero e che mi ripeteva continuamente quanto fossi diversa dal suo ambiente, al quale io invece VOLEVO appartenere a tutti i costi. Credo di essere stata per lui mamma, porto sicuro, spazio dedicato ai doveri e al tentativo di crearsi una vita strutturata, mentre i suoi amici erano la trasgressione e il divertimento, quel divertimento che non avevo mai conosciuto e che volevo, ma dal quale ero completamente esclusa.
Come ovvio, ci lasciamo, e io sto male come un cane.
Ho conosciuto poi il mio meraviglioso uomo e con lui ho riscoperto me stessa: con ritrovata serieta' e concentrazione mi sono rimboccata le maniche e ho costruito una vita nuova per me, cambiando addirittura nazione. Amo molto il mio fidanzato, a volte lo guardo e credo che potrebbe esplodermi il cuore di gioia.
Non ho ricercato K per un anno e mezzo, ma l'ho pensato ogni giorno con struggimento. L'ho incrociato per un caso assurdo pochi giorni fa e si e' riaperta quella ferita che credo non si fosse mai chiusa del tutto. Lui ovviamente non chiede scusa, ma mi tratta come se nulla fosse, io sorrido e ostento la mia serenita', ma dentro muoio perche' questo incontro lo avevo sognato mille volte e no, non poteva essere che tutto fosse cosi' freddo e indifferente... lui non ha pianto, implorato, supplicato, non mi ha detto che gli sono mancata, non mi ha ricercata... un vuoto che ha preso a schiaffi il mio orgoglio.
Sto di nuovo male, e mi rendo conto di essere stata male ogni giorno da quando lui mi ha lasciata. Non mi manca assolutamente, perche' non eravamo felici insieme, ma mi ossessiona e non so come stare bene: cancellarlo dalla mia vita funziona poco e niente, tentare di far pace mi lascia insoddisfatta e arrabbiata, perche' so che cio' che vorrei e' vendetta. Da un anno e mezzo la mia vita va avanti brillantemente, ma io resto indietro e ho delle crisi, sono malinconica di un passato che ho vissuto con sofferenza, come un veterano che parla della guerra con gli occhi che brillano.. vorrei solo essere grata e fiera per cio' che ho costruito e non tormentarmi piu', ma ogni tentativo e' vano e mi sento anche tanto in colpa.
Sono una ragazza di 22 anni, mi sono laureata a pieni voti, vivo all'estero insieme al mio fidanzato e ho un ottimo lavoro.
Fuori la perfezione, dentro il caos.
Gli anni scorsi sono stati travagliati: una brutta separazione dei miei genitori nel bel mezzo dell'Esame di Stato, il trasferimento nella mia citta' universitaria e trovarmi sola, gli incontri sbagliati, bere spesso, non sentirmi mai a casa.
In tutto questo, la mia storia con K : bellissimo, selvaggio, cosi' diverso dalla me di prima (sempre ligia al dovere, brava studentessa, brava figlia, brava amica, brava in tutto), ma cosi' simile alla me che volevo diventare, trasgressiva e libera. Un anno di pianti, umiliazioni e tantissima rabbia per lui che mi faceva sentire uno zero e che mi ripeteva continuamente quanto fossi diversa dal suo ambiente, al quale io invece VOLEVO appartenere a tutti i costi. Credo di essere stata per lui mamma, porto sicuro, spazio dedicato ai doveri e al tentativo di crearsi una vita strutturata, mentre i suoi amici erano la trasgressione e il divertimento, quel divertimento che non avevo mai conosciuto e che volevo, ma dal quale ero completamente esclusa.
Come ovvio, ci lasciamo, e io sto male come un cane.
Ho conosciuto poi il mio meraviglioso uomo e con lui ho riscoperto me stessa: con ritrovata serieta' e concentrazione mi sono rimboccata le maniche e ho costruito una vita nuova per me, cambiando addirittura nazione. Amo molto il mio fidanzato, a volte lo guardo e credo che potrebbe esplodermi il cuore di gioia.
Non ho ricercato K per un anno e mezzo, ma l'ho pensato ogni giorno con struggimento. L'ho incrociato per un caso assurdo pochi giorni fa e si e' riaperta quella ferita che credo non si fosse mai chiusa del tutto. Lui ovviamente non chiede scusa, ma mi tratta come se nulla fosse, io sorrido e ostento la mia serenita', ma dentro muoio perche' questo incontro lo avevo sognato mille volte e no, non poteva essere che tutto fosse cosi' freddo e indifferente... lui non ha pianto, implorato, supplicato, non mi ha detto che gli sono mancata, non mi ha ricercata... un vuoto che ha preso a schiaffi il mio orgoglio.
Sto di nuovo male, e mi rendo conto di essere stata male ogni giorno da quando lui mi ha lasciata. Non mi manca assolutamente, perche' non eravamo felici insieme, ma mi ossessiona e non so come stare bene: cancellarlo dalla mia vita funziona poco e niente, tentare di far pace mi lascia insoddisfatta e arrabbiata, perche' so che cio' che vorrei e' vendetta. Da un anno e mezzo la mia vita va avanti brillantemente, ma io resto indietro e ho delle crisi, sono malinconica di un passato che ho vissuto con sofferenza, come un veterano che parla della guerra con gli occhi che brillano.. vorrei solo essere grata e fiera per cio' che ho costruito e non tormentarmi piu', ma ogni tentativo e' vano e mi sento anche tanto in colpa.
[#1]
Gentile Utente,
Lei adesso sta vivendo una storia con un uomo che fa per Lei, che La tratta bene e che Le ha permesso di vivere serenamente.
Quello che probabilmente La fa stare male è ciò che Lei stessa ipotizza: "...lui non ha pianto, implorato, supplicato, non mi ha detto che gli sono mancata, non mi ha ricercata... un vuoto che ha preso a schiaffi il mio orgoglio..."
Il rifiuto non è un'esperienza piacevole per nessuno e la vendetta da sempre è qualcosa che il genere umano ha messo in atto. Ma Lei si sentirebbe felice e darebbe significato alla Sua vita se riuscisse a vendicarsi?
Prenda atto che quest'uomo non faceva al caso Suo e probabilmente non voleva una ragazza in gamba come Lei ma una più simile a lui: questa non è una Sua sconfitta, non è affatto una sconfitta.
Perchè arrovellarsi su una questione del genere? Lei ha provato a darsi delle spiegazioni a riguardo?
Lei adesso sta vivendo una storia con un uomo che fa per Lei, che La tratta bene e che Le ha permesso di vivere serenamente.
Quello che probabilmente La fa stare male è ciò che Lei stessa ipotizza: "...lui non ha pianto, implorato, supplicato, non mi ha detto che gli sono mancata, non mi ha ricercata... un vuoto che ha preso a schiaffi il mio orgoglio..."
Il rifiuto non è un'esperienza piacevole per nessuno e la vendetta da sempre è qualcosa che il genere umano ha messo in atto. Ma Lei si sentirebbe felice e darebbe significato alla Sua vita se riuscisse a vendicarsi?
Prenda atto che quest'uomo non faceva al caso Suo e probabilmente non voleva una ragazza in gamba come Lei ma una più simile a lui: questa non è una Sua sconfitta, non è affatto una sconfitta.
Perchè arrovellarsi su una questione del genere? Lei ha provato a darsi delle spiegazioni a riguardo?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 04/12/2018.
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