Psicologia
Buonasera...ho iniziato una meravigliosa relazione sentimentale con una ragazza molto più giovane di me...io ho 52 anni e lei ne ha 26...provo per lei un grandissimo sentimento che lei ricambia allo stesso modo, e abbiamo già avuto rapporti sessuali molto soddisfacenti....so bene che le aspettative differenti dovute alla differenza di età, potrebbero essere un ostacolo ad un rapporto duraturo, ma tuttavia siamo intenzionati entrambi a vivere intensamente il momento...lei inoltre vive un problema di salute abbastanza serio, in quanto è sottoposta a emodialisi ed è in lista d'attesa per il trapianto già da 4 anni...chiedo cortesemente un Vostro aiuto su quale dovrebbe essere la strada da intraprendere in questi casi, e se è giusto che la razionalità dovrebbe avere il sopravvento sul sentimento, come da molti auspicato...nonostante il nostro rapporto continui sereno, io effettivamente sto vivendo momenti di fortissime frustrazioni e ansie dovute al conflitto in atto nella mia mente...avrei urgente bisogno di un Vostro parere in merito...grazie.
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Gentile utente, in nessun modo lei chiarisce quale sia il motivo di quello che chiama il "conflitto in atto" nella sua mente. Non ci dice se a suggerirle che "la razionalità dovrebbe avere il sopravvento sul sentimento" è, per esempio, una moglie addolorata della sua defezione sentimentale, o invece un amico preoccupato che lei in futuro possa subire una delusione e forse sotterraneamente invidioso della sua relazione. Al momento, l'unica cosa preoccupante mi sembra lo stato di salute della sua partner, alla quale auguro di risolvere presto e bene il problema medico. A lei chiedo di riscriverci esternando con precisione cosa le dà le "fortissime frustrazioni e ansie" che offuscano la sua storia d'amore. Solo così potremo cercare di aiutarla.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
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Utente
Gentile dottoressa, ciò che mi tormenta non è una relazione fallimentare alle spalle, non sono mai stato sposato e per questo la mia libertà decisionale non è influenzata, se non da pareri negativi di miei stretti familiari, che vedono in questo un disperato tentativo della mia partner di assicurarsi una vita migliore, in quanto lei è straniera e vive drammaticamente da sola da 4 anni con un piccolo sussidio dovuto alla sua invalidità del 100%.Io personalmente sento che lei non miri a questo, o non solo a questo.Posso capire benissimo che nelle sue condizioni sia naturale trovare uno spiraglio di vita migliore.E poi ci sono persone esterne che, non so se per invidia, vedono me come un padre anzichè un fidanzato in questa relazione. Ebbene, il mio conflitto interiore nasce da queste influenze esterne, e dalle mie riflessioni sul domani, quando la differenza di età avrà un peso ben maggiore di adesso. Diciamo che il mio conflitto interiore è tra il sentimento d'amore sincero che nutro per lei, e la realtà delle cose.
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Ora che ha meglio precisato i fatti posso risponderle. Quanto alle osservazioni degli estranei che la scambiano per il padre della sua partner, questi sono disagi che tutte le coppie di età dispari hanno provato, a volte trasformandole in motivo di orgoglio, più spesso non curandosene affatto. Quanto alle osservazioni dei suoi parenti, se nascono da affettuosa sollecitudine nei suoi confronti non mi sembra sbagliato ascoltarle e valutarle, come mi pare lei abbia fatto. Ecco le sue conclusioni: la sua ragazza non mira solo a condizioni di vita migliore, e del resto questa aspirazione è più che comprensibile. Sono d'accordo. Se dovessimo condannare tutti quelli, donne soprattutto, che si sono sposati per assicurarsi appoggi affettivi ma anche economici, dovremmo annullare più di metà dei matrimoni. Potrebbe farlo notare ai suoi parenti, e chiedere che guardino nel proprio cuore per confessarsi se nemmeno un po' hanno valutato i vantaggi che avrebbero ricavato dal loro legame. Pensi a tutte le italiane, anche giovani, che ancora oggi non lavorano e si fanno mantenere dai mariti! Ai parenti lei può opporre la felicità che le procura questo legame, e chiedere che interrompano le osservazioni critiche, che protratte diventano invadenza.
Ma veniamo alle sue riflessioni personali, le uniche che hanno importanza perché offuscano proprio la felicità in atto. Se il trascorrere degli anni renderà più marcate le differenze non sappiamo: ci sono settantenni sani, tonici e pieni di iniziative e quarantenni malaticci, spenti, abulici. Il problema vero è piuttosto: chi di noi è così sicuro di arrivare al domani? Costruire è bene, essere prudenti pure, ma precludersi il piacere di un amore che per ora coinvolge tutti e due, solo perché in un ipotetico domani succederà... cosa, esattamente? La sua ragazza, sana e guarita, scapperà con un giovinetto? Se così fosse, a maggior ragione non mutili il presente, e se lo goda.
Ma veniamo alle sue riflessioni personali, le uniche che hanno importanza perché offuscano proprio la felicità in atto. Se il trascorrere degli anni renderà più marcate le differenze non sappiamo: ci sono settantenni sani, tonici e pieni di iniziative e quarantenni malaticci, spenti, abulici. Il problema vero è piuttosto: chi di noi è così sicuro di arrivare al domani? Costruire è bene, essere prudenti pure, ma precludersi il piacere di un amore che per ora coinvolge tutti e due, solo perché in un ipotetico domani succederà... cosa, esattamente? La sua ragazza, sana e guarita, scapperà con un giovinetto? Se così fosse, a maggior ragione non mutili il presente, e se lo goda.
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Utente
Gentile Dottoressa,volevo ringraziarla per la vostra attenta analisi e per le vostre valutazioni che rappresentano per me una vera linea guida, trasformando così le mie difficoltà, in buoni propositi. Per completezza del quadro, volevo un pò soffermarmi sulla fragilità emotiva della mia partner, a conferma della genuinità dei suoi sentimenti, quando io un pò ingenuamente e con poco rispetto, ho parlato dei nostri anni futuri. Ho affermato che forse avrebbe conosciuto un nuovo amore, un uomo della sua età e con le stesse aspettative. La sua reazione mi ha sconvolto: una crisi di panico e pianto disperato senza fine tra le mie braccia, nonostante le mie rassicurazioni e le mie scuse. In conclusione, la vita potrà anche riservarmi brutte sorprese,ma il presente è quanto di più bello potessi desiderare. Un cordiale saluto, Dino.
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Utente
Gentile dott.ssa, a distanza di oltre un mese, torno a parlarLe della difficile relazione sentimentale che sto vivendo, chiedendo un ulteriore Suo parere su un episodio accaduto, che solleva qualche dubbio e mi lascia perplesso.
Premetto che continuo a vivere questa relazione con un pò di scetticismo, nonostante le Vostre parole rassicuranti sul futuro, ma in generale sembra andare tutto bene, fino alla sera precedente.
È accaduto che eravamo in effusioni e carezze intime nel nostro letto, ma questa volta ho avvertito una sua strana freddezza, e ad un suo inaspettato e brusco rifiuto di continuare, io, tra la sorpresa e la delusione, le ho voltato le spalle, e altrettanto ha fatto lei. Trascorsi alcuni minuti, e pensando che io stessi già dormendo, ho avvertito inequivocabilmente che lei stava praticando autoerotismo, con i tipici gemiti di piacere soffocati sul cuscino ed una quasi impercettibile vibrazione sul letto.
Sono rimasto pietrificato sulla mia posizione non sapendo se intervenire o lasciar perdere, però la cosa non mi ha fatto più dormire, scoprendo così ripetuti episodi anche nelle ore successive.
Nella mia mente si sono accavallate molteplici ragioni per spiegarmi il suo gesto, da quella dell'insoddisfazione sessuale, al suo pensiero verso un altro uomo. Al mattino le ho detto tutto con la calma che mi appartiene, ma lei inizialmente ha negato, poi con evidente imbarazzo ha ammesso tutto, ma non ha saputo (voluto) spiegare la ragione.
Tutto questo ha incrinato notevolmente il nostro rapporto, perché ha immesso nella mia mente il seme del sospetto, quello di vivere infondo una relazione fondata sulla menzogna, venendo meno tutti i miei pensieri positivi iniziali sulla nostra già difficile relazione che Lei già conosce.
Sarebbe davvero prezioso per me un Suo parere a riguardo, anche perché, quando io ho detto lei di voler rivedere la nostra relazione, è entrata nel panico, e tra pianti disperati e crisi isteriche, ha giurato di voler rinunciare volontariamente ai trattamenti dialitici...questo ha gettato me nello sconforto totale, perche non so fino a che punto possa realmente spingersi questo suo insano gesto. Grazie, Dino
Premetto che continuo a vivere questa relazione con un pò di scetticismo, nonostante le Vostre parole rassicuranti sul futuro, ma in generale sembra andare tutto bene, fino alla sera precedente.
È accaduto che eravamo in effusioni e carezze intime nel nostro letto, ma questa volta ho avvertito una sua strana freddezza, e ad un suo inaspettato e brusco rifiuto di continuare, io, tra la sorpresa e la delusione, le ho voltato le spalle, e altrettanto ha fatto lei. Trascorsi alcuni minuti, e pensando che io stessi già dormendo, ho avvertito inequivocabilmente che lei stava praticando autoerotismo, con i tipici gemiti di piacere soffocati sul cuscino ed una quasi impercettibile vibrazione sul letto.
Sono rimasto pietrificato sulla mia posizione non sapendo se intervenire o lasciar perdere, però la cosa non mi ha fatto più dormire, scoprendo così ripetuti episodi anche nelle ore successive.
Nella mia mente si sono accavallate molteplici ragioni per spiegarmi il suo gesto, da quella dell'insoddisfazione sessuale, al suo pensiero verso un altro uomo. Al mattino le ho detto tutto con la calma che mi appartiene, ma lei inizialmente ha negato, poi con evidente imbarazzo ha ammesso tutto, ma non ha saputo (voluto) spiegare la ragione.
Tutto questo ha incrinato notevolmente il nostro rapporto, perché ha immesso nella mia mente il seme del sospetto, quello di vivere infondo una relazione fondata sulla menzogna, venendo meno tutti i miei pensieri positivi iniziali sulla nostra già difficile relazione che Lei già conosce.
Sarebbe davvero prezioso per me un Suo parere a riguardo, anche perché, quando io ho detto lei di voler rivedere la nostra relazione, è entrata nel panico, e tra pianti disperati e crisi isteriche, ha giurato di voler rinunciare volontariamente ai trattamenti dialitici...questo ha gettato me nello sconforto totale, perche non so fino a che punto possa realmente spingersi questo suo insano gesto. Grazie, Dino
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Gentile utente, quello che ha scritto mi è chiaro solo a metà. Non ho capito se la sua ragazza ha preferito praticare l'autoerotismo una sola volta, dopo avere respinto lei, o se la cosa è avvenuta più volte durante la notte, come sembra indicare la frase: "la cosa non mi ha fatto più dormire, scoprendo così ripetuti episodi anche nelle ore successive".
Un solo episodio potrebbe avere il significato che lei stesso si è prospettato subito, quello dell'insoddisfazione per la modalità di conduzione del vostro rapporto sessuale, eventualità che può essere occasionale, e in caso contrario può trovare soluzione anche solo con un franco dialogo tra di voi, o al più consultando un sessuologo.
Ripetuti episodi nella stessa notte, invece, mi lasciano perplessa, e non mi sento di esprimere un parere senza aver chiarito questo punto; vorrei sapere se lei, riconsiderando il passato, ha l'impressione che qualcosa di analogo si sia già verificato; se aveva già avvertito qualche freddezza, se la ragazza aveva rifiutato altre volte il rapporto sessuale.
Anche il pianto irrefrenabile della sua ragazza quando teme di venire abbandonata comincia ad apparirmi il segnale di qualcosa che non va, ma non penserei ad un altro uomo.
Uno degli elementi che lei non ci ha chiarito è qual è stata la sua esperienza sentimentale e sessuale fino ad ora, informazione utile per capire.
Ci scriva ancora, e intanto conduca con dolcezza il suo dialogo con la sua ragazza, per renderle più facile confidare le sue paure e le sue eventuali insoddisfazioni.
Le faccio molti auguri.
Un solo episodio potrebbe avere il significato che lei stesso si è prospettato subito, quello dell'insoddisfazione per la modalità di conduzione del vostro rapporto sessuale, eventualità che può essere occasionale, e in caso contrario può trovare soluzione anche solo con un franco dialogo tra di voi, o al più consultando un sessuologo.
Ripetuti episodi nella stessa notte, invece, mi lasciano perplessa, e non mi sento di esprimere un parere senza aver chiarito questo punto; vorrei sapere se lei, riconsiderando il passato, ha l'impressione che qualcosa di analogo si sia già verificato; se aveva già avvertito qualche freddezza, se la ragazza aveva rifiutato altre volte il rapporto sessuale.
Anche il pianto irrefrenabile della sua ragazza quando teme di venire abbandonata comincia ad apparirmi il segnale di qualcosa che non va, ma non penserei ad un altro uomo.
Uno degli elementi che lei non ci ha chiarito è qual è stata la sua esperienza sentimentale e sessuale fino ad ora, informazione utile per capire.
Ci scriva ancora, e intanto conduca con dolcezza il suo dialogo con la sua ragazza, per renderle più facile confidare le sue paure e le sue eventuali insoddisfazioni.
Le faccio molti auguri.
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Utente
Gentile dott.ssa Potenza, non so sinceramente se episodi come quello descritto si siano verificati altre volte nelle notti trascorse insieme, o almeno io non me ne sono accorto. La cosa che mi lascia perplesso è che i nostri rapporti sessuali sono sempre stati molto soddisfacenti per entrambi. In merito alla sua domanda se abbia praticato più volte autoerotismo nella stessa notte, la risposta è si, fino al punto da doversi alzare per andare in bagno. Pertanto la mia domanda di fondo è sempre la stessa: perchè una donna che dice di stare bene col suo uomo, innamorata persa, si rifiuta di fare sesso con lui, ma poco dopo si masturba più volte da sola nello stesso letto, e così intensamente da dover andare in bagno a cambiarsi, mentre il suo uomo continua a dormire inconsapevole accanto a lei? Forse mi viene il dubbio che davvero lei stia solo sfruttando questo rapporto a suo beneficio, come sospettava inizialmente la mia famiglia, e di reale sentimento da parte sua non ce ne sia. Cio detto, nonostante i suoi tentativi di arrampicarsi sugli specchi tentando di negare il fatto accaduto, io mi sono preso una pausa di riflessione, evitando per un pò di incontrarci. È una situazione davvero difficile che in 52anni di vita non mi era mai capitato.
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Gentile utente, a me vengono in mente alcune spiegazioni circa la parte "tecnica" della vicenda, ma l'unica persona che può correttamente prospettarle e indagarle assieme agli interessati è un/una psicologo/a di coppia con specializzazione in sessuologia.
Quello che invece posso dire anche on-line è questo: lei aveva fin dalla prima lettera che ci ha scritto un'imperfetta accettazione della sua partner, aderendo in parte ai timori dei suoi familiari. Sesto senso? Oppure, invece, una indebita sfiducia nella ragazza, un pregiudizio immotivato che le fa ingigantire ogni segnale negativo?
Per questo nella mia precedente risposta le chiedevo di farci conoscere un po' meglio la sua vita sentimental/sessuale fino ad ora: il passato è l'impronta della nostra personalità, e nello stesso tempo il calco che l'ha plasmata, in un'interazione reciproca. Quale che sia il comportamento di un partner, si agisce in due.
La invito a cercare uno specialista che riesca a sondare le vostre dinamiche di coppia, come le ho detto sopra; e se crede che possiamo esserle d'aiuto ci scriva ancora. Auguri.
Quello che invece posso dire anche on-line è questo: lei aveva fin dalla prima lettera che ci ha scritto un'imperfetta accettazione della sua partner, aderendo in parte ai timori dei suoi familiari. Sesto senso? Oppure, invece, una indebita sfiducia nella ragazza, un pregiudizio immotivato che le fa ingigantire ogni segnale negativo?
Per questo nella mia precedente risposta le chiedevo di farci conoscere un po' meglio la sua vita sentimental/sessuale fino ad ora: il passato è l'impronta della nostra personalità, e nello stesso tempo il calco che l'ha plasmata, in un'interazione reciproca. Quale che sia il comportamento di un partner, si agisce in due.
La invito a cercare uno specialista che riesca a sondare le vostre dinamiche di coppia, come le ho detto sopra; e se crede che possiamo esserle d'aiuto ci scriva ancora. Auguri.
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Utente
Gentilissima dottoressa Potenza ...le mie disavventure in questo rapporto non hanno fine, e stanno compromettendo la mia integrità psicofisica...premesso che da quando si è insediato in me il germe del sospetto, e che tutto questo non abbia niente a che fare col sentimento da parte sua, ho deciso unilateralmente, anche se a malincuore, di staccare la spina...questo ha provocato in lei un sentimento di vendetta contro di me perpetrato a danno della sua salute...in altre parole sta facendo del tutto per farsi del male non mangiando, stando sempre a letto e rifiutando addirittura di farsi curare...mi invia video in cui minaccia disperatamente di farsi morire, dando palesemente colpa a me di tutto...io cerco di spiegarle con calma che tutto un giorno si sistemerà, che lei avrà una vita migliore anche senza di me...le ho offerto anche di vederci qualche volta, uscire insieme, ma niente, vuole che la nostra storia continui come all'inizio.....io non ce la faccio più, voglio uscire da questo incubo, da questo vicolo cieco, non voglio avere sensi di colpa....voglio ritrovare la mia serenità e non continuare a subire questa vera e propria violenza psicologica che mi sta logorando. Non ho neanche il coraggio di bloccare definitivamente ogni comunicazioni con lei, perchè mi sento quasi obbligato a sapere se sta bene, ma mi rendo anche conto che così facendo, questa storia non avrà mai fine. Mi dia un Suo parere dottoressa, per favore. Grazie
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Gentile utente, purtroppo ancora una volta lei ci descrive i comportamenti della sua ex partner, però fa solo trasparire i suoi, malgrado le sia stato chiesto di esternare certi lati della sua vita che permetterebbero a noi specialisti di fornirle qualche ipotesi fondata: è stato, o è ancora, sposato? Ha avuto altre relazioni, e di che natura? Ha già convissuto, oppure è vissuto fin qui con la famiglia d'origine?
In altre parole, in quale orizzonte si iscrive la sua scelta di una partner tanto più giovane, malata, e dai comportamenti alquanto fuori dal comune, a giudicare da quello che lei ci racconta?
In assenza di questi elementi, gli unici sui quali potremmo cominciare un discorso concreto, perché ci permetterebbero di riferirci al suo passato, alle sue preferenze, alla sua personalità, temo sia impossibile suggerirle altro che una riflessione sulle sue attuali contraddizioni.
Lei ci scrive che ha lasciato una partner, amata da lei e malvista dalla sua famiglia, in seguito al comportamento sessuale inesplicabile di una notte. Poi afferma: "io non ce la faccio più, voglio uscire da questo incubo, da questo vicolo cieco" e di seguito: "non voglio avere sensi di colpa....voglio ritrovare la mia serenità e non continuare a subire questa vera e propria violenza psicologica che mi sta logorando".
Ora, lei non è un bambino, di conseguenza capisce bene che mantenere un rapporto o chiuderlo è in sua facoltà, ma modificare il suo stato d'animo e cancellare i sensi di colpa come attraverso un interruttore è una cosa differente.
Già dalla sua lettera precedente ebbi l'impressione che lei cercasse un pretesto per allinearsi all'opinione dei suoi familiari e lasciare la ragazza. Un singolo comportamento sessuale anomalo può spaventare un diciottenne, ma non indurre un uomo maturo a chiudere una relazione... o almeno, non può farlo da solo. E dunque chieda a sé stesso se non erano già parecchi i fattori che la facevano propendere per una "liberazione" da un legame che forse la preoccupava più di quanto non le desse serenità.
Se così è, rifletta che i rapporti d'amore, soprattutto prima che si siano tradotti in impegni definitivi, non sono obblighi. La ragazza non è sua figlia, per cui i ricatti e la "violenza psicologica" non possono avere altro esito se non quello di usurare ancor più rapidamente il vostro rapporto.
Certo, lei può dubitare adesso della sua propria sincerità e buonafede nell'iniziare e proseguire questo rapporto dispari; scrupoli corretti, per chiunque abbia dei valori morali. Ma se anche lei avesse sbagliato, adesso tirare in lungo la situazione può rimediare all'errore del passato, o piuttosto peggiorarlo?
Lei scrive: "mi sento quasi obbligato a sapere se sta bene, ma mi rendo anche conto che così facendo, questa storia non avrà mai fine".
Di nuovo, come sopra pretendeva di non essere minimamente turbato, qui pretende che la ragazza non risenta di tutta la vicenda. Ma la vita, caro utente, non è un videogioco, e le nostre azioni hanno conseguenze reali, a volte sgradevoli, che sempre vanno affrontate con responsabilità e coraggio.
Cerchi dunque di non esitare più a prendere una decisione e a condurla fino in fondo, per il bene di entrambi.
Auguri, e ci faccia sapere.
In altre parole, in quale orizzonte si iscrive la sua scelta di una partner tanto più giovane, malata, e dai comportamenti alquanto fuori dal comune, a giudicare da quello che lei ci racconta?
In assenza di questi elementi, gli unici sui quali potremmo cominciare un discorso concreto, perché ci permetterebbero di riferirci al suo passato, alle sue preferenze, alla sua personalità, temo sia impossibile suggerirle altro che una riflessione sulle sue attuali contraddizioni.
Lei ci scrive che ha lasciato una partner, amata da lei e malvista dalla sua famiglia, in seguito al comportamento sessuale inesplicabile di una notte. Poi afferma: "io non ce la faccio più, voglio uscire da questo incubo, da questo vicolo cieco" e di seguito: "non voglio avere sensi di colpa....voglio ritrovare la mia serenità e non continuare a subire questa vera e propria violenza psicologica che mi sta logorando".
Ora, lei non è un bambino, di conseguenza capisce bene che mantenere un rapporto o chiuderlo è in sua facoltà, ma modificare il suo stato d'animo e cancellare i sensi di colpa come attraverso un interruttore è una cosa differente.
Già dalla sua lettera precedente ebbi l'impressione che lei cercasse un pretesto per allinearsi all'opinione dei suoi familiari e lasciare la ragazza. Un singolo comportamento sessuale anomalo può spaventare un diciottenne, ma non indurre un uomo maturo a chiudere una relazione... o almeno, non può farlo da solo. E dunque chieda a sé stesso se non erano già parecchi i fattori che la facevano propendere per una "liberazione" da un legame che forse la preoccupava più di quanto non le desse serenità.
Se così è, rifletta che i rapporti d'amore, soprattutto prima che si siano tradotti in impegni definitivi, non sono obblighi. La ragazza non è sua figlia, per cui i ricatti e la "violenza psicologica" non possono avere altro esito se non quello di usurare ancor più rapidamente il vostro rapporto.
Certo, lei può dubitare adesso della sua propria sincerità e buonafede nell'iniziare e proseguire questo rapporto dispari; scrupoli corretti, per chiunque abbia dei valori morali. Ma se anche lei avesse sbagliato, adesso tirare in lungo la situazione può rimediare all'errore del passato, o piuttosto peggiorarlo?
Lei scrive: "mi sento quasi obbligato a sapere se sta bene, ma mi rendo anche conto che così facendo, questa storia non avrà mai fine".
Di nuovo, come sopra pretendeva di non essere minimamente turbato, qui pretende che la ragazza non risenta di tutta la vicenda. Ma la vita, caro utente, non è un videogioco, e le nostre azioni hanno conseguenze reali, a volte sgradevoli, che sempre vanno affrontate con responsabilità e coraggio.
Cerchi dunque di non esitare più a prendere una decisione e a condurla fino in fondo, per il bene di entrambi.
Auguri, e ci faccia sapere.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 1.7k visite dal 03/12/2018.
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