Agorafobia
Salve dottori,
soffro di agorafobia dal giorno in cui per stress sono stato ricoverato nel reparto psichiatrico dell'ospedale della mia città. Questo è avvenuto più o meno tre anni fa. Nell'ultimo anno, supportato da un ragazzo del servizio civile, sono riuscito a fare passi avanti e ad affrontare vari problemi ma ci sono riuscito soprattutto adottando una tecnica mia istintiva, cioè spegnendo il cervello e andando avanti a fare le cose quasi meccanicamente. Sono stato aiutato anche da un ansiolitico nell'affrontare i vari ostacoli ma ancora oggi, se mi metto davvero a pensare al vuoto di una piazza o alla vastità del cielo e dello spazio, provo una grande vertigine e mi paralizzo. Non riesco ancora a prendere un mezzo pubblico o ad affrontare una spesa al supermercato, ne ad andare a piedi in luoghi lontani da casa mia o dall'ospedale. Volevo chiedervi cos'altro potrei tentare: sono seguito da una psichiatra e una psicologa di impronta psicodinamica, quest'ultima però non sta davvero lavorando su di me per scoprire il problema, ma mi esorta solo a "fare". Certi ostacoli sembra che siano destinati a restare insormontabili (come prendere l'aereo o andare lontano da casa in macchina a giocare una partita di calcetto o quelli sopracitati). La psicologa oltretutto mi ha detto che via via che faccio qualcosa contro questo problema, la mia sicurezza si allarga "a macchia d'olio" ed io riuscirò a fare anche cose che non ho più sperimentato, mentre io credo che davanti ad un esperienza nuova io debba sempre provare da capo ad affrontarla, perché solo con l'abitudine qualcosa si sta risolvendo. E' possibile guarire completamente in tempi più rapidi? Sto sprecando un sacco di vita dietro a questo problema. Grazie dell'attenzione
soffro di agorafobia dal giorno in cui per stress sono stato ricoverato nel reparto psichiatrico dell'ospedale della mia città. Questo è avvenuto più o meno tre anni fa. Nell'ultimo anno, supportato da un ragazzo del servizio civile, sono riuscito a fare passi avanti e ad affrontare vari problemi ma ci sono riuscito soprattutto adottando una tecnica mia istintiva, cioè spegnendo il cervello e andando avanti a fare le cose quasi meccanicamente. Sono stato aiutato anche da un ansiolitico nell'affrontare i vari ostacoli ma ancora oggi, se mi metto davvero a pensare al vuoto di una piazza o alla vastità del cielo e dello spazio, provo una grande vertigine e mi paralizzo. Non riesco ancora a prendere un mezzo pubblico o ad affrontare una spesa al supermercato, ne ad andare a piedi in luoghi lontani da casa mia o dall'ospedale. Volevo chiedervi cos'altro potrei tentare: sono seguito da una psichiatra e una psicologa di impronta psicodinamica, quest'ultima però non sta davvero lavorando su di me per scoprire il problema, ma mi esorta solo a "fare". Certi ostacoli sembra che siano destinati a restare insormontabili (come prendere l'aereo o andare lontano da casa in macchina a giocare una partita di calcetto o quelli sopracitati). La psicologa oltretutto mi ha detto che via via che faccio qualcosa contro questo problema, la mia sicurezza si allarga "a macchia d'olio" ed io riuscirò a fare anche cose che non ho più sperimentato, mentre io credo che davanti ad un esperienza nuova io debba sempre provare da capo ad affrontarla, perché solo con l'abitudine qualcosa si sta risolvendo. E' possibile guarire completamente in tempi più rapidi? Sto sprecando un sacco di vita dietro a questo problema. Grazie dell'attenzione
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Gentile Utente,
con i limiti del consulto on line, mi pare che le indicazioni della psicologa siano molto utili e sagge: non devi fare chissà quale ragionamento sulle fobie ma iniziare a fare ciò che prima non riuscivi, non tutto insieme, ma per piccoli passi, magari dalla cosa più semplice a quella più difficile per te.
Tu parli di abitudine ed infatti è proprio così che pian piano potrai superare quelli che ora sono grandi ostacoli. Prova a ricordarti a tutte le cose hai appreso; sicuramente ci sarà stato qualcosa che ti faceva paura o che tu lasciava perplesso, ma poco per volta e SENZA EVITARE sei riuscito ad imparare e ad abituarti anche a piccoli disagi che probabilmente hai provato.
Ti suggerisco, ancora, di dichiarare alla psicologa che incontri delle difficoltà e quali sono, perchè l'aiuto potrai ottenerlo da lei e non da questi scambi on line, che non sono terapeutici.
Cordiali saluti,
con i limiti del consulto on line, mi pare che le indicazioni della psicologa siano molto utili e sagge: non devi fare chissà quale ragionamento sulle fobie ma iniziare a fare ciò che prima non riuscivi, non tutto insieme, ma per piccoli passi, magari dalla cosa più semplice a quella più difficile per te.
Tu parli di abitudine ed infatti è proprio così che pian piano potrai superare quelli che ora sono grandi ostacoli. Prova a ricordarti a tutte le cose hai appreso; sicuramente ci sarà stato qualcosa che ti faceva paura o che tu lasciava perplesso, ma poco per volta e SENZA EVITARE sei riuscito ad imparare e ad abituarti anche a piccoli disagi che probabilmente hai provato.
Ti suggerisco, ancora, di dichiarare alla psicologa che incontri delle difficoltà e quali sono, perchè l'aiuto potrai ottenerlo da lei e non da questi scambi on line, che non sono terapeutici.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 568 visite dal 02/12/2018.
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