Lo psicologo si è messo eccessivamente in mezzo alla mia (ex) coppia?

Salve dottori,
sono un "ragazzo" di 34 anni che recentemente ha chiuso con estremo dolore una grande storia d'amore durata oltre un decennio. La situazione è piuttosto complicata e la mia domanda non verte sul perchè di questa rottura (i motivi li so), al più farò qualche accenno solo per far capire la situazione.
Un 7 anni fa per motivi personali andai da uno psicologo (un professionista noto nell'ambito della psicologia, ovviamente non farò nomi). Nonostante i recenti sviluppi credo che ai tempi mi abbia aiutato molto ad uscire da un periodo buio. Anni dopo la mia (ex) compagna stava attraversando un periodo di depressione\ansia (molto brevemente...non è italiana, ha una famiglia da aiutare al suo paese, nonostante lavori molto bene non si sentiva contenta ed aveva altri problemi relazionali con altri membri della famiglia...questo in poche parole, la situazione è decisamente più complessa). Così le consigliai di andare da uno psicologo. Lei volle andare da lui perchè sapeva che mi aveva aiutato, io non ero d'accordo sull'andare dallo stesso psicologo che mi aveva seguito....ma alla fine io avevo interrotto la terapia già da un paio d'anni quindi non vidi troppi problemi...così iniziò ad andarci.
Sul principio ne ha tratto grandi giovamenti...poi la situazione è degenerata. Diciamo che lui (la stessa cosa è successa anche con me e con altre persone che conosco che ci sono andati) ti spinge molto ad ottenere di più dal lavoro e dai tuoi obbiettivi professionali. Secondo me su di lei questa cosa ha avuto un'influenza "negativa" (ovviamente questo è un mio pensiero personale). Di fatto per lei il suo obbiettivo è diventato fare una grande carriera per poter essere serena (il che ci sta pure...anche se ho qualche dubbio che 5000 € al mese sia per forza sinonimo di serenità, ma anche qui siamo nel dominio dei pensieri personali). Dall'altro lato la ha aiutata ad imporsi con la sua famiglia che non accettava le sue scelte (molto invadenti). Di fatto la qualità della nostra vita di coppia è calata molto (secondo il mio punto di vista). Abbiamo iniziato a litigare, spesso anche sul sesso, un tempo era abbondante, divertente, fantasioso e trasgressivo...negli ultimi 2 anni addio fantasia e leggerezza (addio leggerezza in generale visto che nel mentre è diventata anche ossessionata dal cibo salutare, niente alcolici, sedute di meditazione quotidiane ed ovviamente...lavoro). Abbiamo iniziato a litigare e lei mi ha invitato a tornare dallo psicologo (già qui non so se sia professionale che lui abbia seguito entrambi sepratamente). La cosa che mi ha fatto più strano è che lei le ha parlato di alcuni argomenti molto intimi (relativi al sesso) di cui io non volevo assolutamente parlare e lui me li ha ritirati fuori durante la mia seduta (sicuramente in buona fede ma...). Ho sentito di aver subito una sorta di violenza. Questa cosa non mi è piacitua affatto.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

non vedo alcuna domanda se non nel titolo,
e dunque Le fornisco la restituzione che più sento.

Come da Sua esperienza,
è veramente da rispettare la saggia regola di NON utilizzare lo stesso Psicoterapeuta per persone che si conoscono tra loro.
Proprio per la difficoltà del TERAPEUTA a gestire - o rispettare - il segreto rispetto a ciascuno dei due,
ma anche il quasi inevitabile influenzamento.
Oltre alla difficoltà dei due PZ. nell'evitare di confidarsi,
di confrontare tra loro i rispettivi percorsi terapeutici.

A me è successo di avere quasi contemporaneamente in psicoterapia
.madre,
.figlio,
.figlia
(tutti adulti, provenienti da invianti differenti, non conviventi).
Nessuno sapeva della casuale concomitante psicoterapia dell'altro
e io stessa ne compresi la familiarità solo cammin facendo
collegando certe coincidenze.

Posso dire che nessuno dei tre seppe mai degli altri due.
Però da parte mia ci volle
.un'attenzione estrema sul segreto (oltre che sull'agenda degli appuntamenti...);
.ma anche nell'attenzione a non costruirmi giudizi sugli altri due pz.
a partire da quello che ti dice l'uno rispetto agli altri suoi familiari.

Se la domanda è nel titolo,
potrei osservare che il Collega sembrerebbe non sia riuscito a salvarsi dalla trappola da Voi inconsciamente costruita.

Ma manca la sua "campana".

E dunque senza il suo punto punto di vista
possiamo forniamo unicamente riflessioni sulla psicoterapia - peraltro importanti - anzichè risposte dirimenti.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/