Problemi con mia madre
Buonasera.
Quello che sto per scrivere parte come uno sfogo, ma vuole essere anche un tentativo di capire se sbaglio in qualcosa e fino a che punto.
Partiamo dal fatto che ho un rapporto molto particolare con mia madre, che negli ultimi anni si è deteriorato in quanto, crescendo, non ho più accettato il suo modo aggressivo di reagire alle discussioni ed ho iniziato a ribellarmi.
Mio padre e mia madre ormai non vanno più d'accordo, sono separati in casa e per fortuna lui lavora altrove, per cui torna a casa poco. Fatto sta che si scatena l'inferno tra loro ogni volta che lui rientra ed io sono lì a doverli sopportare. Ho un fratello che ha una sua famiglia fuori, è al corrente di tutto ma ovviamente non ha vissuto appieno la faccenda.
Mia madre ha sempre fatto una vita piuttosto triste, dedicata principalmente alla casa e alle pulizie. Non ha amicizie o comunque non riesce a mantenerle quando ne crea alcune.
Io ho cercato di starle accanto il più possibile, ma a quanto pare non basta.
Sin da piccola siamo sempre state io e lei in casa e inevitabilmente ogni sua frustrazione l'ha riversata su di me.
Ricordo ancora quando è morto mio nonno, nonostante fossi stata lasciata che facevo le elementari per ore intere a casa, tra l'altro piangendo perché avevo paura, ero stata anche rimproverata perché il cane aveva fatto bisogni ovunque e non avevo pulito.
Mi ha anche buttato un sacco di bambole addosso e detto in altri momenti che era meglio se non fossi mai nata.
So che magari era addolorata, ma io non avrei mai detto una frase del genere a mia figlia.
Certo, non era sempre così... A volte era amorevole, ma quando le prendono questi scatti dice molte cose brutte che, personalmente, non riesco ad accettare.
Appena finita la scuola ho lavorato duramente anche 12 ore al giorno per pagarmi gli studi e non pesare in famiglia, mi sono laureata e ad oggi sono riuscita a trovare un lavoro nel mio campo.
Mi mancano 2 esami alla magistrale che sto rinviando perché ho avuto problemi relazionali che mi hanno portato a non stare bene e a farmi prendere tempo per capirmi.
Tutto sommato, però, posso ritenermi soddisfatta di me stessa.
Ho una pecca, che per mia madre è insormontabile a quanto pare, sono disordinata da morire e non aiuto in casa.
Ci ho anche provato, ma tanto non è mai soddisfatta di come faccio le cose.
Negli ultimi giorni ha ricominciato ad urlare continuamente perché dice di non sentirsi rispettata in quello che fa, mi ha dato della poco di buono per via delle mie due relazioni finite male, mi ha dato della cattiva e che ho lo stesso carattere di mio padre.
Ha detto che non vuole più avermi a casa.
Ho cercato di farla ragionare e di farle capire che secondo me ha bisogno di aiuto, perché sono consapevole di quanto la sua vita priva di relazioni sociali l'abbia isolata, però sono davvero stanca di essere la valvola dei suoi sfoghi.
Guadagno ancora troppo poco per vivere da sola e comunque finirei per lasciarla sola nel suo casino mentale.
Quello che sto per scrivere parte come uno sfogo, ma vuole essere anche un tentativo di capire se sbaglio in qualcosa e fino a che punto.
Partiamo dal fatto che ho un rapporto molto particolare con mia madre, che negli ultimi anni si è deteriorato in quanto, crescendo, non ho più accettato il suo modo aggressivo di reagire alle discussioni ed ho iniziato a ribellarmi.
Mio padre e mia madre ormai non vanno più d'accordo, sono separati in casa e per fortuna lui lavora altrove, per cui torna a casa poco. Fatto sta che si scatena l'inferno tra loro ogni volta che lui rientra ed io sono lì a doverli sopportare. Ho un fratello che ha una sua famiglia fuori, è al corrente di tutto ma ovviamente non ha vissuto appieno la faccenda.
Mia madre ha sempre fatto una vita piuttosto triste, dedicata principalmente alla casa e alle pulizie. Non ha amicizie o comunque non riesce a mantenerle quando ne crea alcune.
Io ho cercato di starle accanto il più possibile, ma a quanto pare non basta.
Sin da piccola siamo sempre state io e lei in casa e inevitabilmente ogni sua frustrazione l'ha riversata su di me.
Ricordo ancora quando è morto mio nonno, nonostante fossi stata lasciata che facevo le elementari per ore intere a casa, tra l'altro piangendo perché avevo paura, ero stata anche rimproverata perché il cane aveva fatto bisogni ovunque e non avevo pulito.
Mi ha anche buttato un sacco di bambole addosso e detto in altri momenti che era meglio se non fossi mai nata.
So che magari era addolorata, ma io non avrei mai detto una frase del genere a mia figlia.
Certo, non era sempre così... A volte era amorevole, ma quando le prendono questi scatti dice molte cose brutte che, personalmente, non riesco ad accettare.
Appena finita la scuola ho lavorato duramente anche 12 ore al giorno per pagarmi gli studi e non pesare in famiglia, mi sono laureata e ad oggi sono riuscita a trovare un lavoro nel mio campo.
Mi mancano 2 esami alla magistrale che sto rinviando perché ho avuto problemi relazionali che mi hanno portato a non stare bene e a farmi prendere tempo per capirmi.
Tutto sommato, però, posso ritenermi soddisfatta di me stessa.
Ho una pecca, che per mia madre è insormontabile a quanto pare, sono disordinata da morire e non aiuto in casa.
Ci ho anche provato, ma tanto non è mai soddisfatta di come faccio le cose.
Negli ultimi giorni ha ricominciato ad urlare continuamente perché dice di non sentirsi rispettata in quello che fa, mi ha dato della poco di buono per via delle mie due relazioni finite male, mi ha dato della cattiva e che ho lo stesso carattere di mio padre.
Ha detto che non vuole più avermi a casa.
Ho cercato di farla ragionare e di farle capire che secondo me ha bisogno di aiuto, perché sono consapevole di quanto la sua vita priva di relazioni sociali l'abbia isolata, però sono davvero stanca di essere la valvola dei suoi sfoghi.
Guadagno ancora troppo poco per vivere da sola e comunque finirei per lasciarla sola nel suo casino mentale.
[#1]
Gentile ragazza,
"..Ha detto che non vuole più avermi a casa. .."
Tenga conto che le cose dette da arrabbiati non corrispondono in pieno a quanto se pensa o si "sente",
MA
un fondo di verità c'è.
Perchè non credere che Sua madre possa desiderare che una figlia di oltre trent'anni esca di casa?
Perchè pensare che "..comunque finirei per lasciarla sola nel suo casino mentale."?
A trenta e passa anni occorre impegnarsi a tirare le fila della vita da studenti
per assumersi le responsabilità e le autonomie dell'adulto.
Forse Sua madre voleva dire questo?
Dott. Brunialti
"..Ha detto che non vuole più avermi a casa. .."
Tenga conto che le cose dette da arrabbiati non corrispondono in pieno a quanto se pensa o si "sente",
MA
un fondo di verità c'è.
Perchè non credere che Sua madre possa desiderare che una figlia di oltre trent'anni esca di casa?
Perchè pensare che "..comunque finirei per lasciarla sola nel suo casino mentale."?
A trenta e passa anni occorre impegnarsi a tirare le fila della vita da studenti
per assumersi le responsabilità e le autonomie dell'adulto.
Forse Sua madre voleva dire questo?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
In realtà ho molto meno di trent'anni, ho evitato di scrivere la mia vera età perché non voglio che in qualche modo si possa risalire a me.
Ad ogni modo, da un lato è ovvio che non potrò rimanere per tutta la vita in casa con i miei genitori, resta il fatto che al momento ho un contratto di tre anni che non mi permette di svolgere altri lavori per arrotondare, in quanto lavoro su turni e mi pare ovvio che con 700 euro neanche un monolocale riuscirei a prendermi.
Sul fattore 'studente' c'è da dire che io non ho mai fatto la vita dello studente, in quanto come anticipato, ho sempre lavorato e fortunatamente sto già operando nel settore per cui ho studiato. La conclusione della magistrale di fatto non mi cambierebbe granché.
Invece, quando mi riferivo al fatto di lasciarla sola, intendevo che in sostanza lei ha solo me con cui parlare durante il giorno, finirebbe per non avere più la possibilità di dire due chiacchiere con nessuno o di svagarsi un minimo. È già abbastanza sola nella sua vita.
Ad ogni modo, da un lato è ovvio che non potrò rimanere per tutta la vita in casa con i miei genitori, resta il fatto che al momento ho un contratto di tre anni che non mi permette di svolgere altri lavori per arrotondare, in quanto lavoro su turni e mi pare ovvio che con 700 euro neanche un monolocale riuscirei a prendermi.
Sul fattore 'studente' c'è da dire che io non ho mai fatto la vita dello studente, in quanto come anticipato, ho sempre lavorato e fortunatamente sto già operando nel settore per cui ho studiato. La conclusione della magistrale di fatto non mi cambierebbe granché.
Invece, quando mi riferivo al fatto di lasciarla sola, intendevo che in sostanza lei ha solo me con cui parlare durante il giorno, finirebbe per non avere più la possibilità di dire due chiacchiere con nessuno o di svagarsi un minimo. È già abbastanza sola nella sua vita.
[#3]
Gentile utente,
"..Quello che sto per scrivere parte come uno sfogo, ma vuole essere anche un tentativo di capire se sbaglio in qualcosa e fino a che punto. .."
S', forse è proprio uno sfogo,
dato che Lei sembra mettersi una serie di paletti
che di conseguenza La portano a non modificare la situazione.
In questo caso ogni parere specialistico non viene accolto come un possibile stimolo alla riflessione su di sè e sulla situazione,
piuttosto se ne cerca immediatamente .. l'antidoto.
___________
Sui dati anagrafici dell'utente,
auspicabilmente reali,
aggiungo anche per chi ci legge:
essi permettono di situare la richiesta nel "ciclo vitale"
della persona che scrive,
in "quel certo momento" evolutivo della sua vita;
ben differente infatti è avere "Problemi con mia madre" e convivere con lei a
23 anni,
33 anni,
43 anni,
53 anni.
Quando i dati comunicati sono .. fantasiosi inducono lo Specialista che risponde - Psicologo o Medico che sia - in indicazioni adatte all'età *dichiarata*, che non è però quella vera.
L'anonimato è assicurato anche dalla molteplicità dei consulti su uno stesso problema, ad es. il Suo, come si può riscontrare nel sito.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
"..Quello che sto per scrivere parte come uno sfogo, ma vuole essere anche un tentativo di capire se sbaglio in qualcosa e fino a che punto. .."
S', forse è proprio uno sfogo,
dato che Lei sembra mettersi una serie di paletti
che di conseguenza La portano a non modificare la situazione.
In questo caso ogni parere specialistico non viene accolto come un possibile stimolo alla riflessione su di sè e sulla situazione,
piuttosto se ne cerca immediatamente .. l'antidoto.
___________
Sui dati anagrafici dell'utente,
auspicabilmente reali,
aggiungo anche per chi ci legge:
essi permettono di situare la richiesta nel "ciclo vitale"
della persona che scrive,
in "quel certo momento" evolutivo della sua vita;
ben differente infatti è avere "Problemi con mia madre" e convivere con lei a
23 anni,
33 anni,
43 anni,
53 anni.
Quando i dati comunicati sono .. fantasiosi inducono lo Specialista che risponde - Psicologo o Medico che sia - in indicazioni adatte all'età *dichiarata*, che non è però quella vera.
L'anonimato è assicurato anche dalla molteplicità dei consulti su uno stesso problema, ad es. il Suo, come si può riscontrare nel sito.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.9k visite dal 30/11/2018.
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