Cattivo rapporto col padre
Sto davvero male, ho bisogno di fare qualcosa. Non riesco più a vivere a contatto con mio padre. Io ho 27 anni, mi sono laureata da pochi mesi, so di essere in ritardo, ma anche se sembrerà una scusa, per molto tempo non sono riuscita a studiare poiché mi sentivo in colpa per la morte della mia amica. Mio padre è il classico padre padrone. Ha sempre provveduto a noi solo economicamente, per il resto è sempre stato un despota che usava una violenza psicologica inaudita. Tratta mia madre come se lui fosse un suo superiore,facendole notare che i soldi li porta a casa lui e di conseguenza solo lui ha diritto di decidere cosa fare. Dice che anche lei è una madre non idonea perchè con me non è rigida come lui vorrebbe. La verità è che senza mia madre non ce l'avrei mai fatta. Lei è stata la mia salvezza, mi ha sempre dato coraggio, nonostante lui ci trattasse così. Mi dice che si vergogna di me perché non sono fidanzata e gli faccio fare brutta figura per questo con i sui conoscenti. Qualche mese fa gli hanno detto che visto che non ero fidanzata forse non ero eterosessuale. Lui ha detto di vergognarsi di me, che io sono solo fonte di vergogna. Io sono assolutamente eterosessuale, ma penso che un padre debba difendere un figlio da una calunnia...non dirgli che si vergogna. Ho parenti in Svizzera e loro si sono offerti di ospitarmi affinché possa trovare lavoro lì, visto che qui in Italia non trovo niente. Lui però è stato categorico, dicendo che io non andrò da nessuna parte perchè lui vuole che io resti in paese. Pretende di decidere lui quale debba essere il mio lavoro; se io dico che voglio decidere da sola quale lavoro fare, lui dice che sono una buona a nulla, che non sono capace di fare niente e di conseguenza non posso decidere. Io sono laureata in Lingue straniere, per i primi tempi mi accontenterei di fare anche la commessa o la babysitter. Lui mi dice che non sono in grado nemmeno di spostare un tovagliolo. Pretende che io faccia domanda per lavorare in una fabbrica automobilistica, ma io sento che non fa proprio per me e soprattutto mi da fastidio che debba essere lui a decidere. Lui invece rigira la frittata dicendo a tutti che io non ho voglia di lavorare. Oggi ha detto anche che la mia laurea non serve a nulla e che è stata solo una perdita di tempo. Ha detto anche che chiamerà i miei zii per dirgli che non devono ospitarmi perché devo rimanere qui in paese e trovare qui dei lavori da fare, che tanto lì non sarei in grado di fare niente. É normale? Io voglio solo avere la possibilità di decidere per me stessa.Chiedo tanto? Cosa devo fare? Io ho paura che convinca i miei zii a non ospitarmi più in Svizzera; io ho davvero bisogno di partire...sento che lì potrei iniziare a vivere, potrei finalmente trovare la mia strada. Oltretutto ho studiato tutte le lingue che si parlano lì, quindi sarebbe anche utile a livello linguistico. una volta sistemata vorrei portare mia mamma.Cosa devo fare per evitare che convinca i miei zii a non ospitarmi?
[#1]
Gentile utente,
a parte l'ospitalità degli zii Lei potrebbe partire ugualmente
sistemandosi nei pressi
nel cvaso si decidesse a farlo.
Intendo dire che per un "carnefice" (così ce lo descrive Lei)
c'è sempre una vittima che si fa calpestare (così Lei descrive se stessa).
Nel momento in cui Lei riuscisse a prendere una decisione
la sudditanza sarebbe spezzata.
Ma non è così semplice.
Talvolta occorre affrontare un percorso psicologico di persona che rafforzi le capacità
. di decidere il distanziamento
. di mantenere la decisione.
Dott. Brunialti
a parte l'ospitalità degli zii Lei potrebbe partire ugualmente
sistemandosi nei pressi
nel cvaso si decidesse a farlo.
Intendo dire che per un "carnefice" (così ce lo descrive Lei)
c'è sempre una vittima che si fa calpestare (così Lei descrive se stessa).
Nel momento in cui Lei riuscisse a prendere una decisione
la sudditanza sarebbe spezzata.
Ma non è così semplice.
Talvolta occorre affrontare un percorso psicologico di persona che rafforzi le capacità
. di decidere il distanziamento
. di mantenere la decisione.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Gentile Utente,
intanto complimenti per il traguardo raggiunto con la laurea!
Poi, sono assolutamente d'accordo con la Collega che ti ha appena risposto: va bene, il papà fa e dice delle cose che sono odiose e ti feriscono, così come ferisce il modo in cui si comporta con la mamma, ma TU che cosa fai per sottrarti a questa dinamica? Se ci pensi, delle scelte le hai fatte: hai deciso di studiare. Forse, anche grazie al sostegno della mamma, hai trovato il coraggio e il modo per "insistere" col papà. Ma hai scelto anche di sottometterti al padre padrone.
Ora questa dinamica deve essere spezzata: intanto, accetta che lui non capirà mai la tua posizione, probabilmente nella sua debolezza (perchè il suo essere autoritario è in realtà una debolezza) tende a conformarsi a ciò che gli altri pensano.
Ma tu devi dare il giusto peso e magari iniziare a sdrammatizzare su questo situazione, anche grazie alla mamma, e visualizzando i TUOI obiettivi.
Vuoi andare in Svizzera? Perchè non lo fai?
Perchè non inizi ad inviare cv per poter concretizzare il progetto?
Il papà non sarà mai d'accordo, se crede che tu debba stare nel paesino, ma tra dieci anni come sarai se seguirai le tue paure e non i tuoi obiettivi?
intanto complimenti per il traguardo raggiunto con la laurea!
Poi, sono assolutamente d'accordo con la Collega che ti ha appena risposto: va bene, il papà fa e dice delle cose che sono odiose e ti feriscono, così come ferisce il modo in cui si comporta con la mamma, ma TU che cosa fai per sottrarti a questa dinamica? Se ci pensi, delle scelte le hai fatte: hai deciso di studiare. Forse, anche grazie al sostegno della mamma, hai trovato il coraggio e il modo per "insistere" col papà. Ma hai scelto anche di sottometterti al padre padrone.
Ora questa dinamica deve essere spezzata: intanto, accetta che lui non capirà mai la tua posizione, probabilmente nella sua debolezza (perchè il suo essere autoritario è in realtà una debolezza) tende a conformarsi a ciò che gli altri pensano.
Ma tu devi dare il giusto peso e magari iniziare a sdrammatizzare su questo situazione, anche grazie alla mamma, e visualizzando i TUOI obiettivi.
Vuoi andare in Svizzera? Perchè non lo fai?
Perchè non inizi ad inviare cv per poter concretizzare il progetto?
Il papà non sarà mai d'accordo, se crede che tu debba stare nel paesino, ma tra dieci anni come sarai se seguirai le tue paure e non i tuoi obiettivi?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.1k visite dal 29/11/2018.
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