Devo sentirmi in colpa
Buona sera, scrivo più che altro per sfogo. Oggi ho avuto un appuntamento importante , avevo il biglietto da visita con l’indirizzo, nella mia borsa, ma non sono riuscita a trovarlo; per fortuna però ricordavo la via e il nome, ma non il numero civico. Mio padre per questo mi ha rimproverata pesantemente, dicendo che dovevo sentirmi in colpa per aver perso il bigliettino; io sono una persona che tende a sentirsi in colpa facilmente, ma sta volta mi sono detta che non era necessario,non era così grave , può succedere a tutti e senz’altro starò più attenta in futuro. Ma no, dovevo sentirmi in colpa a detta di mio padre , io mi sforzavo di stare tranquilla,perché poi so che mi agito troppo,ma poi lui mi ha rimproverata ed è finita che gli ho risposto e ci siamo messi ad urlare in macchina, non volevo accettare una cosa del genere una volta che ero riuscita anche solo un pochino a stare tranquilla e a non buttarmi giù, davvero dovevo sentirmi in colpa? Alla fine, una volta tornati a casa ho constatato che quel bigliettino non l’avevo affatto perso, avevo solo guardato nella borsa sbagliata e gliel’ho fatto presente. Non posso negare però che mi sento un po’ male ad aver risposto in quel modo a mio padre, non so se ho fatto bene, ma non volevo quel senso di colpa che lui voleva farmi avere. Grazie, per l’ascolto, e la disponibilità .
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Gentile utente,
il mestiere di genitore, se così si può definire, è il più difficile che esista. Non ci sono istruzioni per l'uso e tutti i genitori,in un modo o nell'altro, pur non volendo, commettono errori.
A ciò deve aggiungerci i modelli con i quali un genitore è a sua volta cresciuto, la sua costruzione del mondo e gli inevitabili dolori della vita che l'hanno segnato e portato ad essere quello che è.
Con questo non voglio giustificare suo padre e colpevolizzare lei, ma intendo semplicemente trasmettere il messaggio che le relazioni in generale, anche quelle tra genitori e figli, non si possano leggere in una prospettiva lineare, ma circolare e complessa.
Premesso ciò, un consiglio che posso darle è di metacomunicare, ovvero comunicare su ciò che accade e viene detto, senza perdere il controllo e senza colpevolizzare nessuno, facendo presente all'altro che ci parla che ci sta ferendo e chiedere per quale motivo lo stia facendo.
La comunicazione efficace è un ottimo strumento per risolvere i conflitti.
Cordiali saluti
il mestiere di genitore, se così si può definire, è il più difficile che esista. Non ci sono istruzioni per l'uso e tutti i genitori,in un modo o nell'altro, pur non volendo, commettono errori.
A ciò deve aggiungerci i modelli con i quali un genitore è a sua volta cresciuto, la sua costruzione del mondo e gli inevitabili dolori della vita che l'hanno segnato e portato ad essere quello che è.
Con questo non voglio giustificare suo padre e colpevolizzare lei, ma intendo semplicemente trasmettere il messaggio che le relazioni in generale, anche quelle tra genitori e figli, non si possano leggere in una prospettiva lineare, ma circolare e complessa.
Premesso ciò, un consiglio che posso darle è di metacomunicare, ovvero comunicare su ciò che accade e viene detto, senza perdere il controllo e senza colpevolizzare nessuno, facendo presente all'altro che ci parla che ci sta ferendo e chiedere per quale motivo lo stia facendo.
La comunicazione efficace è un ottimo strumento per risolvere i conflitti.
Cordiali saluti
Dr.ssa Erika Salonia (Psicologa)
erikasalonia@medicitalia.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 818 visite dal 19/11/2018.
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