Genitori troppo opprimenti

Salve,
sono una ragazza di 24 anni e ho un problema coi miei genitori. Quando sono fidanzata iniziano a farmi problemi, a crearmi stress. Sono fidanzata da pochi mesi con un ragazzo fantastico, ma i miei non sono affatto contenti e non vogliono nemmeno conoscerlo. Non riesco a vivere la relazione con tranquillità perché sono costretta sempre a mentire e questo mi crea ansia, tensione e anche frustazione. Non hanno mai accettato nessun tipo di ragazzo che abbia mai frequentato perché non era laureato. Sì, perché loro vorrebbero per me un medico o un avvocato. Non gli interessa se mi vuole bene o meno. In più c’è anche mia sorella, più grande, che non fa altro che complicare la situazione perché mi va contro e mi denigra, dicendo che frequento sempre ragazzi non laureati e che quindi sono “stupidi” a parere suo. I miei sono molto legati a lei, la ascoltano e sono sempre d’accordo con lei anche perché lei fa sempre quello che dicono loro. Mi sono laureata da poco e ora sto frequentando la specialistica. Per il momento non lavoro perché ho deciso di studiare. Porto risultati a casa, ma i miei continuano ad opprimermi. Capita anche che quando esco vogliono passata la mia amica per vedere se davvero sono con lei. Mi sento controllata, non posso nemmeno parlare al telefono dato che molto spesso origliano. Vorrei che mi accettassero e che rispettassero le mie scelte. Vogliono che pensi solo allo studio, se esco mi creano tensione il giorno dopo solo perché dopo tanto studio sono uscita un po’, mi tartassano di telefonate. Sono arrivata al limite, non ce la faccio più. Ho provato più volte a parlargli in ogni modo, ma non mi capiscono. Non so più che fare. Mentire mi rende triste perché non c’è cosa più brutta di fingere. I genitori del mio ragazzo mi conoscono e mi hanno accolto a casa loro, invece io devo vivere nella menzogna. Non pretendo che venga a casa, perlomeno vorrei lo conoscessero come è giusto che sia. Ho finto di essermi lasciata con lui, ma mia madre non ci sta credendo molto e “minaccia” di picchiarmi qualora dovesse scoprire che sto con lui. Molto spesso mi sento pure sola a casa mia, non riesco ad esprimergli come mi sento, come mi fanno sentire, perché più volte l’ho fatto e non mi sono sentita capita. Mi sento pure denigrata e irrisa, perché secondo loro conosco sempre “muratori” e “scapestrati”. Ormai è diventato un leitmotif. Ho pure l’ansia a chiedergli di darmi dei soldi per uscire (non chiedo molto) o a dirgli che vorrei uscire, per questo motivo, per non sentirli parlare e sempre lamentare, molto spesso resto a casa. Ho sofferto anche di attacchi di panico e tuttora ne soffro. Ho dovuto sempre soddisfare i loro desideri e non ho pensato a me. Vorrei un consiglio su come affrontare questa situazione.
Grazie!
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Cara utente, nel suo caso più che in tanti altri ritengo che urga il sostegno di uno psicologo. La situazione di stress ha già prodotto, come lei dice, delle crisi di panico. Lei sa che all'Università, al Consultorio Giovani, alle ASL, al CSM è possibile avere cure anche lunghe a costo zero o al prezzo di un ticket? Chieda al suo medico di famiglia l'impegnativa o si rechi direttamente nei centri che le ho citato.
Le dico questo perché dallo psicologo, contrariamente a quello che pensano i profani, non si va solo quando si è "malati" (e nel suo caso lei ha già dei sintomi da stress), ma per farsi aiutare a veder chiaro in certe relazioni tra parenti alle quali sembra impossibile, da soli, conferire un andamento differente, e che sono, queste sì, chiaramente malate.
Pensi che anche sul piano giuridico quello che lei subisce sarebbe considerato una costrizione inaccettabile. Umiliata, disprezzata, perfino picchiata, e in pratica costretta con la violenza psicologica e con la minaccia della violenza fisica a scegliere o a lasciare un partner, oppure a restare in casa? Ma scherziamo?
In questi casi, per chi è vittima di questo trattamento, alla sofferenza si aggiunge l'inganno sistematico, familiare e sociale, che ripete ipnoticamente: "I tuoi genitori lo fanno per il tuo bene". Questo inganno è avvalorato dal desiderio della vittima di crederci, per non perdere gli affetti fondamentali. Per questo, a mio parere, solo con l'aiuto di uno psicologo lei potrà cominciare a ristrutturare la sua vita. Porti con sé la lettera che ci ha scritto e gliela faccia leggere.
Molti, affettuosi auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com