Narcisismo
Buonasera, ho deciso di scrivere qui perché mi sento molto confusa. Un mese fa si è conclusa una relazione durata un anno e mezzo con un ragazzo (23 anni lui, 26 io). Inizialmente è stata un sogno: lui dolcissimo, romantico, innamorato, poi tutto è cambiato. Da un lato c'erano sempre questi suoi atteggiamenti quasi devoti, dall'altra la mancanza di empatia più totale. Concentrato solo su di sé, in un anno e mezzo non mi ha mai accontentata in niente, se non raramente dopo litigi e pianti. Mi sono cominciata a sentire sempre peggio, con tachicardie e attacchi d'ansia. Lui carismatico, brillante con tutti, diventava una persona totalmente diversa in intimità: polemico o silenzioso, vuoto, senza stimoli, spesso per un niente aveva scatti e toni verbalmente aggressivi. Io frequento l'università, davo un esame dopo l'altro, lui ha una grande ambizione ma in realtà in tanti anni non ha ancora fatto nulla per concretizzarla; vive a casa con i suoi (che hanno provato anche a cercargli lavoro o mandarlo in un'altra città), dorme tutto il giorno, esce la notte ma sempre in luoghi isolati, perché non gli piace la folla. Comune lite era il fatto che non mi portasse mai da nessuna parte, nemmeno semplici passeggiate, un drink in un locale o una giornata al mare. Assumeva atteggiamenti di superiorità e altezzosità quando era obbligato a incontrare -raramente, quattro o cinque volte in tutta la durata della relazione- i miei amici.
Alle altre persone però non negava mai niente; seppur se ne lamentasse con me per lo stress che diceva di avvertire. Ho cominciato a provare gelosia e insicurezza, ma non ho mai pensato a tresche e tradimenti. Per quanto soffrissi non mi sono mai intromessa nelle sue uscite o attività individuali, mai domande, mai controlli. Però mi lamentavo quando poi a me rifiutava l'ennesima proposta, facevo i paragoni con gli altri. Credo fossi diventata dipendente da lui. Mi sono sentita dire che "lo volevo solo per me", che ero da curare. Purtroppo temo fosse vero, ero diventata gelosa di tutti e soprattutto delle donne, perché invidiavo il tempo che tutte le persone passavano con lui e che a me era negato; le ore che passavamo insieme erano sempre di scarsa qualità e monotone, intervallate da disorientanti momenti romantici e dolci. Ero sempre piena di iniziative, ma alla fine dovevo arrangiarmi a fare tutto da sola o a litigare inutilmente. Le nostre serate si riducevano alla solitudine, a guardare film insieme o girare in macchina, perché non c'era altro che avesse voglia di fare in mia compagnia. Diceva che solo con me poteva essere "se stesso". L'ho lasciato diverse volte e sempre mi ha convinta a ripensarci, l'ultima volta è stato proprio lui a dire che era indeciso perché era stanco del poco equilibrio. A volte mi viene da pensare che lui fosse un immaturo, ma poi penso alla gelosia e l'insicurezza che ho provato e mi sento in colpa e sbagliata, mi chiedo se immatura non lo sia anch'io.
Ringrazio di cuore se qualcuno mi risponderà.
Alle altre persone però non negava mai niente; seppur se ne lamentasse con me per lo stress che diceva di avvertire. Ho cominciato a provare gelosia e insicurezza, ma non ho mai pensato a tresche e tradimenti. Per quanto soffrissi non mi sono mai intromessa nelle sue uscite o attività individuali, mai domande, mai controlli. Però mi lamentavo quando poi a me rifiutava l'ennesima proposta, facevo i paragoni con gli altri. Credo fossi diventata dipendente da lui. Mi sono sentita dire che "lo volevo solo per me", che ero da curare. Purtroppo temo fosse vero, ero diventata gelosa di tutti e soprattutto delle donne, perché invidiavo il tempo che tutte le persone passavano con lui e che a me era negato; le ore che passavamo insieme erano sempre di scarsa qualità e monotone, intervallate da disorientanti momenti romantici e dolci. Ero sempre piena di iniziative, ma alla fine dovevo arrangiarmi a fare tutto da sola o a litigare inutilmente. Le nostre serate si riducevano alla solitudine, a guardare film insieme o girare in macchina, perché non c'era altro che avesse voglia di fare in mia compagnia. Diceva che solo con me poteva essere "se stesso". L'ho lasciato diverse volte e sempre mi ha convinta a ripensarci, l'ultima volta è stato proprio lui a dire che era indeciso perché era stanco del poco equilibrio. A volte mi viene da pensare che lui fosse un immaturo, ma poi penso alla gelosia e l'insicurezza che ho provato e mi sento in colpa e sbagliata, mi chiedo se immatura non lo sia anch'io.
Ringrazio di cuore se qualcuno mi risponderà.
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Gentile utente,
"..lui fosse un immaturo,
ma poi penso alla gelosia e l'insicurezza che ho provato
e mi sento in colpa e sbagliata,
mi chiedo se immatura non lo sia anch'io."
Di qui non riusciamo a dirLe se Lei sia immatura;
ma ha dimostrato attenzione alla situazione,
rispetto di sè,
capacità di prendere decisioni ove necessario.
E non è poco.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
"..lui fosse un immaturo,
ma poi penso alla gelosia e l'insicurezza che ho provato
e mi sento in colpa e sbagliata,
mi chiedo se immatura non lo sia anch'io."
Di qui non riusciamo a dirLe se Lei sia immatura;
ma ha dimostrato attenzione alla situazione,
rispetto di sè,
capacità di prendere decisioni ove necessario.
E non è poco.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 912 visite dal 14/11/2018.
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