Scelta che mi mette in difficoltà
Cari dottori, vi racconto la mia storia. Dopo aver studiato nella mia città per tre anni, ho deciso di trasferirmi in un'altra città per il proseguimento degli studi. Nella nuova città mi trovo bene a livello ambientale, ma il problema è la difficoltà che sto trovando nello studio. Mi è stata appena diagnosticata una lieve forma di fibromialgia e questo mi rende davvero impossibile riuscire ad avere la concentrazione adeguata per affrontare questo tipo di studi a causa della c.d "fibro-fog". Lo stress e l'ansia hanno preso il sopravvento e ora non vedo altra via che rientrare nella mia città e proseguire là gli studi, anche se mi sembra di "sprecare" un'occasione, anche perché ho quasi 26 anni e mi sento estremamente "vecchio". Un'altra problematica riguarda il rapporto con le altre persone, parenti e amici: come spiegherei la mia decisione, di andare via dopo pochissimo tempo (i miei genitori sarebbero tuttavia sono già d'accordo sulla mia decisione di rientrare) ? Mi sentirei molto imbarazzato a dover spiegare la situazione dopo esser partito con grandi aspettative.
[#1]
Gentile utente,
ci dispiace per il disturbo che Le è stato diagnosticato.
Riguardo alla "scelta che mi mette in difficoltà",
faccia la scelta che sente più consona,
senza dare troppa importanza il giudizio altrui.
Del resto questo - il giudizio altrui - era il problema centrale del dubbio che ci pose in gennaio,
e per il quale stava lavorando con il Suo Psicoterapeuta. Sta continuando la psicoterapia?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
ci dispiace per il disturbo che Le è stato diagnosticato.
Riguardo alla "scelta che mi mette in difficoltà",
faccia la scelta che sente più consona,
senza dare troppa importanza il giudizio altrui.
Del resto questo - il giudizio altrui - era il problema centrale del dubbio che ci pose in gennaio,
e per il quale stava lavorando con il Suo Psicoterapeuta. Sta continuando la psicoterapia?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Il giudizio altrui mi interessa poco ormai, ma è di me stesso che ho paura: mi sono sempre giudicato troppo ferocemente e ho paura ogni volta di prendere la decisione sbagliata. Il carico di lavoro in questa università è elevatissimo e la mia salute ne risente, ma lasciare mi farebbe pensare di aver perso una grande occasione, l'ultima della mia vita. Mi sembra che qualsiasi scelta faccia non porti serenità nel mio futuro.
[#3]
Gentile utente,
Se il giudizio dei parenti e amici non incide più di tanto
(però emergeva l'opposto dal consulto),
per quanto riguarda i conti con se stesso può rivolgersi allo sportello Psico dell'università,
che sicuramente La aiuterà a fronteggiare i sensi di colpa ed inadeguatezza.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Se il giudizio dei parenti e amici non incide più di tanto
(però emergeva l'opposto dal consulto),
per quanto riguarda i conti con se stesso può rivolgersi allo sportello Psico dell'università,
che sicuramente La aiuterà a fronteggiare i sensi di colpa ed inadeguatezza.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.1k visite dal 10/11/2018.
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