Assenza di piacere durante il coito.
Salve, sono una ragazza di quasi venti anni. Sin dalla nascita della mia vita sessuale (circa 1 anno e mezzo fa) ho notato la totale assenza di piacere durante il coito. In primo luogo l'ho associato ad una mancanza d'esperienza e/o al mio rapporto con il ragazzo dell'epoca con la quale avevo una relazione, ma il problema è rimasto anche dopo aver cambiato partner ed aver acquisito più esperienza.
La stimolazione esterna (stimolazione del clitoride) non mi ha mai dato problemi, raggiungo tranquillamente l'orgasmo sia con la masturbazione personale, sempre esterna, sia con il sesso orale. E' al momento del coito o della masturbazione interna, che il problema si presenta ed è riassumibile con un "Non sento nulla". In precedenza ho anche effettuato una visita ginecologica (che ripeterò fra qualche settimana) che ha presentato una quadro perfetto (mi fu riscontrata solo una pieghetta nel collo dell'utero, ma non mi è stata data cura alcuna), senza problematiche o altro. Tornerò a breve dal mio ginecologo, poiché sin dall'inizio della mia vita sessuale, ho riscontrato anche problemi di candida vaginale ed esporrò, magari, questo disagio che ho.
Sto arrivando alla conclusione che il mio blocco, la mia assenza di piacere sia legata ad un fattore psicologico e questo avrebbe anche un senso: ho ricevuto un'educazione rigida sul sesso a causa dei tabù di mia madre sin da quando ero molto piccola (es: da piccola addirittura mi annusava le mani per sentire se "mi fossi toccata"), mancanza di autostima e sicurezza in me stessa, paura di perdere il controllo etc...
Nel durante del coito, infatti, ho notato come il mio cervello non riesca a staccarsi, a lasciarsi andare trasportando anche il corpo.
Ho tentato anche di stimolarmi esternamente nel durante, anche usando un sex toy, ma è come se il clitoride perdesse di sensibilità durante la penetrazione e questo mi rende difficile avere una stimolazione piacevole. In concomitanza, ovviamente, scarseggia anche la lubrificazione, che sono, però, sempre riuscita a controllare con un lubrificante. (ndr. ho fatto le analisi complete e sono tutte nella norma, compresi gli ormoni, che controllo poiché mia madre soffre di tiroide. Le analisi devono ancora essere viste dal mio medico, ma i valori sono comunque nella norma).
Ho iniziato recentemente un percorso psicologico, già iniziato in passato (dopo un tentato suicidio all'età di 15 anni), ma stato interrotto per dinamiche economiche. Vorrei infatti esporre alla mia psicologa questo disturbo.
Ciò che, però, mi domando è:
1-si può guarire da questa disfunzione e iniziare a provare tranquillamente piacere durante il rapporto?
2- perché questo disagio si presenta solo durante la stimolazione interna e non durante quella esterna?
In attesa di una risposta, vi auguro un buon fine settimana
Saluti.
La stimolazione esterna (stimolazione del clitoride) non mi ha mai dato problemi, raggiungo tranquillamente l'orgasmo sia con la masturbazione personale, sempre esterna, sia con il sesso orale. E' al momento del coito o della masturbazione interna, che il problema si presenta ed è riassumibile con un "Non sento nulla". In precedenza ho anche effettuato una visita ginecologica (che ripeterò fra qualche settimana) che ha presentato una quadro perfetto (mi fu riscontrata solo una pieghetta nel collo dell'utero, ma non mi è stata data cura alcuna), senza problematiche o altro. Tornerò a breve dal mio ginecologo, poiché sin dall'inizio della mia vita sessuale, ho riscontrato anche problemi di candida vaginale ed esporrò, magari, questo disagio che ho.
Sto arrivando alla conclusione che il mio blocco, la mia assenza di piacere sia legata ad un fattore psicologico e questo avrebbe anche un senso: ho ricevuto un'educazione rigida sul sesso a causa dei tabù di mia madre sin da quando ero molto piccola (es: da piccola addirittura mi annusava le mani per sentire se "mi fossi toccata"), mancanza di autostima e sicurezza in me stessa, paura di perdere il controllo etc...
Nel durante del coito, infatti, ho notato come il mio cervello non riesca a staccarsi, a lasciarsi andare trasportando anche il corpo.
Ho tentato anche di stimolarmi esternamente nel durante, anche usando un sex toy, ma è come se il clitoride perdesse di sensibilità durante la penetrazione e questo mi rende difficile avere una stimolazione piacevole. In concomitanza, ovviamente, scarseggia anche la lubrificazione, che sono, però, sempre riuscita a controllare con un lubrificante. (ndr. ho fatto le analisi complete e sono tutte nella norma, compresi gli ormoni, che controllo poiché mia madre soffre di tiroide. Le analisi devono ancora essere viste dal mio medico, ma i valori sono comunque nella norma).
Ho iniziato recentemente un percorso psicologico, già iniziato in passato (dopo un tentato suicidio all'età di 15 anni), ma stato interrotto per dinamiche economiche. Vorrei infatti esporre alla mia psicologa questo disturbo.
Ciò che, però, mi domando è:
1-si può guarire da questa disfunzione e iniziare a provare tranquillamente piacere durante il rapporto?
2- perché questo disagio si presenta solo durante la stimolazione interna e non durante quella esterna?
In attesa di una risposta, vi auguro un buon fine settimana
Saluti.
[#1]
Gentile utente,
l'orgasmo è unico,
ma la fonte del piacere proviene
- o dalla stimolazione diretta della clitoride,
- oppure indiretta attraverso la penetrazione.
Non tutte le donne accedono all'orgasmo da penetrazione,
e ciò dipende da vari fattori
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5274-orgasmo-e-donna-difficolta-cause-soluzioni.html .
"Vorrei infatti esporre alla mia psicologa questo disturbo."
E' una buona idea, ma avrà successo solo SE:
- la Psicologa è anche Psicoterapeuta, e dunque è abilitata a curare; se no, no.
- possiede le competenze specifiche sulla sessualità.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
l'orgasmo è unico,
ma la fonte del piacere proviene
- o dalla stimolazione diretta della clitoride,
- oppure indiretta attraverso la penetrazione.
Non tutte le donne accedono all'orgasmo da penetrazione,
e ciò dipende da vari fattori
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5274-orgasmo-e-donna-difficolta-cause-soluzioni.html .
"Vorrei infatti esporre alla mia psicologa questo disturbo."
E' una buona idea, ma avrà successo solo SE:
- la Psicologa è anche Psicoterapeuta, e dunque è abilitata a curare; se no, no.
- possiede le competenze specifiche sulla sessualità.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Gentile Dr. Carla Maria Brunialti,
il problema non è tanto il raggiungimento dell'orgasmo, quanto l'assenza di piacere durante la penetrazione.
Sì, la mia psicologa è psicoterapeuta, uso il termine "psicologa" per una questione di abitudine.
Sono al secondo incontro con lei, ma le chiederò senz'altro se ha competenze specifiche sulla sessualità.
Grazie per la risposta,
Saluti
il problema non è tanto il raggiungimento dell'orgasmo, quanto l'assenza di piacere durante la penetrazione.
Sì, la mia psicologa è psicoterapeuta, uso il termine "psicologa" per una questione di abitudine.
Sono al secondo incontro con lei, ma le chiederò senz'altro se ha competenze specifiche sulla sessualità.
Grazie per la risposta,
Saluti
[#3]
L'assenza di piacere (non tanto di orgasmo, Lei dice) durante il coito
ha a che fare con elementi talvolta profondi,
che trovano nella psicoterapia il luogo/tempo più adatti per essere esplorati.
La re-inviamo dunque alla Sua psicoterapeuta,
che ha il piacere di prendersi cura di Lei.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
ha a che fare con elementi talvolta profondi,
che trovano nella psicoterapia il luogo/tempo più adatti per essere esplorati.
La re-inviamo dunque alla Sua psicoterapeuta,
che ha il piacere di prendersi cura di Lei.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#4]
Ex utente
Gentile Dott. Brunialti,
La ringrazio per le sue risposte tempestive. Mi rimane solo da chiederle, un po' ingenuamente e timidamente, se al mio disagio, lei pensa, ci sia la possibilità di guarire e, come avevo anche scritto nella domanda principale, perché c'è questa differenza tra la stimolazione esterna, a cui rispondo bene, e quella interna, a cui non rispondo normalmente?
Saluti.
La ringrazio per le sue risposte tempestive. Mi rimane solo da chiederle, un po' ingenuamente e timidamente, se al mio disagio, lei pensa, ci sia la possibilità di guarire e, come avevo anche scritto nella domanda principale, perché c'è questa differenza tra la stimolazione esterna, a cui rispondo bene, e quella interna, a cui non rispondo normalmente?
Saluti.
[#5]
Gentile utente,
premesso che l'orgasmo è unico anche se ottenuto con modalità diverse,
la differenza di efficacia tra stimolazione esterna clitoridea ed interna vaginale va fatta risalire principalmente ad una differente innervazione delle parti.
Non a caso sono percentualmente molte di più le donne che rispondono positivamente alla prima, che non alla seconda.
Altro elemento è rappresentato dall'autoerotismo, che in molti casi ha di fatto creato un maggiore "ri-conoscimento" verso le sensazioni clitoridee che per quelle vaginali.
Altre cause sono di tipo affettivo o relazionale e vanno esplorate nel corso della relazione terapeutica,
come del resto l'approfondimento della frase "non sento nulla" oppure "totale assenza di piacere durante la penetrazione" che però Lei specifica non coincidere con "il raggiungimento dell'orgasmo".
La misura del "disagio"
dipende dal vissuto della singola donna.
Nel corso della psicoterapia sessuale vengono prescritti "anche" esercizi specifici;
provi a parlarne con la Sua Terapeuta
che La conosce meglio di me e che dunque potrà valutare di persona.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
premesso che l'orgasmo è unico anche se ottenuto con modalità diverse,
la differenza di efficacia tra stimolazione esterna clitoridea ed interna vaginale va fatta risalire principalmente ad una differente innervazione delle parti.
Non a caso sono percentualmente molte di più le donne che rispondono positivamente alla prima, che non alla seconda.
Altro elemento è rappresentato dall'autoerotismo, che in molti casi ha di fatto creato un maggiore "ri-conoscimento" verso le sensazioni clitoridee che per quelle vaginali.
Altre cause sono di tipo affettivo o relazionale e vanno esplorate nel corso della relazione terapeutica,
come del resto l'approfondimento della frase "non sento nulla" oppure "totale assenza di piacere durante la penetrazione" che però Lei specifica non coincidere con "il raggiungimento dell'orgasmo".
La misura del "disagio"
dipende dal vissuto della singola donna.
Nel corso della psicoterapia sessuale vengono prescritti "anche" esercizi specifici;
provi a parlarne con la Sua Terapeuta
che La conosce meglio di me e che dunque potrà valutare di persona.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.1k visite dal 09/11/2018.
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